F1 LIVE 🔴 GP USA 2025 - Gara

Credits: McLaren Official X Page
Credits: McLaren Official X Page

Il fine settimana vissuto ad Austin ha visto una McLaren smarrita nel deserto texano. Proprio nel momento in cui il team di Woking avrebbe dovuto reagire, si trova invece ad uscire dal Circuit of the Americas con le ossa rotte e con un Max Verstappen sempre più ingombrante negli specchietti. Il weekend si è trasformato in una battuta d’arresto: gli errori nella Sprint Race, la sesta posizione in qualifica per Piastri e una gara incolore hanno evidenziato le crepe di un team apparso improvvisamente meno lucido e più vulnerabile.

Le difficoltà nate dal sabato

Le difficoltà sono iniziate al sabato, con la Sprint Race che ha segnato il punto di svolta negativo. L’incidente che ha coinvolto Norris e Piastri in curva uno ha stravolto i piani, e da lì tutto il weekend si è complicato. Dopo una qualifica difficile per Piastri ci si sarebbe aspettata una gara all’attacco da parte dei due papaya, ma anche la domenica ha deluso. Se il nativo di Melbourne è risultato quasi assente in gara, Norris sembrava avere il potenziale per portare a casa il bottino pieno. Invece, pur mostrando un buon passo, non è riuscito a capitalizzare: la strategia e la gestione complessiva del weekend sono apparse meno brillanti del solito.

La gara papaya

La partenza ha reso subito complicata la gara di Lando Norris che, chiuso da Max Verstappen, ha perso la posizione anche su Charles Leclerc. Il primo stint è diventato così un lungo tira e molla con la Ferrari del monegasco, fino al giro ventuno, quando la McLaren numero 4 è riuscita a riprendersi la seconda posizione. Dopo la sosta ai box, però, tutto è da rifare: Leclerc azzecca l’undercut e Norris deve nuovamente superarlo in pista, riuscendoci solo al giro cinquantuno, guadagnando la seconda posizione. A quel punto, però, Verstappen era già in fuga verso la vittoria.

Norris ha commentato così a fine gara, consapevole di aver perso un’occasione importante.

Ci è voluto un po', la battaglia è stata bella e dura. Abbiamo fatto il possibile, pensavo fosse più semplice, ma non è stata così. Devo accettare il secondo posto, Charles ha guidato bene. Quando le gomme sono più fresche puoi spingere, ma quando si scaldano, dopo il primo tentativo, ho iniziato a faticare. Ho alzato piede e poi ci ho riprovato, buona strategia

Molto più anonima è stata la gara di Oscar Piastri; autore di un solo sorpasso su George Russel in partenza e di una corsa caratterizzata da un ritmo inferiore rispetto al suo compagno di squadra. L’australiano ha chiuso con un quinto posto che racconta un weekend difficile, mai davvero all’altezza delle aspettative.

Credits: McLaren Official X Page
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La lotta per il titolo si complica

L’impressione è che, dietro la calma apparente, in McLaren inizi a farsi sentire la pressione. In un weekend in cui si sarebbe potuto capitalizzare il vantaggio mondiale, si è persa la concentrazione: errori dei piloti, errori di gestione, strategia poco aggressiva e una Ferrari meno prestazionale ma più concreta hanno fatto la differenza. Ora il campionato si fa davvero difficile, Verstappen diventa sempre più grande negli specchietti, e il margine per gli errori si riduce. Lo stesso team principal della McLaren, Andrea Stella, lo ha sottolineato.

È una lotta a tre per il campionato piloti, ce lo siamo sempre detti internamente, bisognava solo riconoscerlo esternamente. È una lotta a tre in cui noi siamo ancora padroni del nostro destino, abbiamo una macchina competitiva, dobbiamo fare un buon lavoro con la macchina e dobbiamo fare un buon lavoro con la squadra. Guardiamo con ottimismo alle prossime cinque gare

Pressione e tensione interna

Se il 2025 era iniziato come l’anno della maturità per la McLaren, il weekend di Austin ha mostrato un’altra realtà: la pressione del titolo inizia a pesare. Norris e Piastri, due talenti purissimi, stanno vivendo momenti mentali opposti. Lando è in crescita, aggressivo e sempre più fiducioso, come dimostrato nella battaglia con Leclerc. Oscar, invece, sembra aver smarrito quella lucidità glaciale che lo aveva reso temibile nella prima parte di stagione. La rivalità interna, pur sana, rischia ora di trasformarsi in un’arma a doppio taglio per il team. Per la Mclaren è arrivato il momento fare quadrato, ritrovare equilibrio e di dimostrare in pista di meritarsi questo tredicesimo mondiale piloti.

Simone Cigna