Credits: Aston Martin official website
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È indubbio che l’inizio effettivo del lavoro di Adrian Newey in casa Aston Martin abbia smosso qualcosa. Da quando il genio di Stratford-upon-Avon ha preso effettivamente servizio, ad aprile, i risultati del team, specialmente in qualifica, sono sensibilmente migliorati, e anche un Fernando Alonso irrecuperabilmente pessimista ad inizio stagione ha iniziato a fare punti in maniera costante. Lo stesso Adrian ha, giustamente, gettato acqua sul fuoco nei giorni scorsi, ma qualcosa ha iniziato a muoversi, anche per quanto riguarda il mercato dei tecnici, con diversi ex Red Bull entrati nell’organico del team di Silverstone. 

“Strumenti da migliorare”

Ad inizio stagione era parso chiaro a tutti come, nonostante i proclami e le sparate di Lawrence Stroll, Aston Martin si trovasse in una situazione tutt’altro che semplice sotto diversi punti di vista, in particolare quello tecnico. Una macchina difficile, nervosa, e quasi mai in grado di assecondare le necessità del pilota. A Monte Carlo, prima uscita di Newey vestito nel classico British Green, l’ingegnere inglese aveva sottolineato alcuni dei punti deboli del team, su cui occorreva intervenire in tempi ristretti, soprattutto in ottica 2026. 

Penso che sia giusto dire che alcuni dei nostri strumenti sono deboli, in particolare il simulatore. Ha bisogno di molto lavoro perché attualmente non sta correlando affatto, il che è uno strumento di ricerca fondamentale. Non avere questo è una limitazione. Ma, per ora, dobbiamo semplicemente adattarci, per poi elaborare un piano in modo tale da portarlo dove deve essere. Ma probabilmente è un progetto che richiederà almeno due anni di lavoro.

E proprio per correre ai ripari da questo punto di vista, ecco che nei giorni scorsi sono arrivate le prime notizie a proposito dei nuovi acquisti del comparto tecnico di Aston Martin. 

Credits: Aston Martin Official FB
La sede Aston Martin F1 di Silverstone: tanti nuovi ingressi negli ultimi mesi

Wood e Vino, due ex Red Bull alla corte di Stroll (e Newey)

Giles Wood è stato un uomo chiave dei trionfi Red Bull sin dai tempi dei quattro Mondiali di fila vinti da Sebastian Vettel. Il tecnico inglese, all’epoca, ricopriva un ruolo apicale nel segmento della simulazione e analisi dati, guarda caso proprio uno dei problemi individuati da Newey nel suo nuovo team, e lavorava a stretto contatto proprio con l’ingegnere ideatore delle monoposto che, in quegli anni, facevano strage di avversari. Dopo un periodo in Red Bull Technologies, Wood era passato ad Apple nel 2017, occupandosi più che altro di guida autonoma. Ora, però, si è convinto a tornare nel Circus, anche grazie a Newey, e farlo da Direttore del Reparto simulazioni nella struttura di Silverstone. 

Wood, però, non sarà l’unico uomo ex Red Bull a indossare la divisa piena di fascino della Casa britannica. Insieme al reparto simulazione, infatti, quello aerodinamico è forse quello che più di altri richiede un aiuto. Proprio per questo, si è deciso di puntare su Gioacchino “Jack” Vino a capo dei tecnici. In realtà, i successi più importanti di Vino, oltre che Red Bull, sono marcati Mercedes, team di cui ha fatto effettivamente parte fino a novembre 2024. Il suo approdo ufficiale in Aston Martin è da far risalire ad aprile, e non è certo un caso che i risultati del team siano migliorati in modo importante proprio nel periodo immediatamente successivo. Andy Cowell, TP della scuderia inglese, ha reso l’idea del lavoro dei due tecnici e del loro impatto in squadra in alcune dichiarazioni rilasciate alla testata The Race

Giles ha lasciato la F1 per un periodo di tempo, ha lavorato in California ed ora è tornato a seguire il nostro mondo della modellazione e della simulazione. Guardando l'interazione di quei due ragazzi con Adrian e il team esistente, si può notare come l'energia e la determinazione interne al team siano significativamente più elevate. È incredibile come assunzioni chiave come Adrian, ma anche gli altri individui, aiutino poi tutto il resto della squadra. Non sono così sicuro che sia la quantità di lavoro che viene svolta a fare la differenza, ma è l'impostazione degli obiettivi.

Questo è dunque il nuovo percorso intrapreso da Aston Martin, e che già nelle ultime gare ha portato ad alcuni frutti importanti. L’obiettivo grosso, però, è ovviamente il 2026, anche se lo stesso Newey professa prudenza e calma. Doti che Fernando Alonso, pilota di punta del team di Silverstone, non può certo più permettersi, vista l’età e la necessità di aver fatto, una volta tanto, la scelta giusta per la conquista del tanto agognato terzo titolo mondiale. 

Nicola Saglia