Honda Performance Development (HPD), la sezione statunitense del brand giapponese, diventerà Honda Racing Corporation USA (HRC US) a partire dalla prossima edizione della Rolex 24 at Daytona, in programma a gennaio come primo atto dell'IMSA WeatherTech SportsCar Championship.

La mossa è molto importante per quanto riguarda il panorama delle gare di durata in quanto potrebbe significare una decisa accelerazione verso una presenza della casa asiatica nel FIA World Endurance Championship e di conseguenza anche nella 24h Le Mans.

Honda, quali piani per il 2024?

Honda Racing Corporation USA, segmento sportivo nato nel 1993 come Honda Performance Development, è destinato a collaborare con Honda Racing Corporation (HRC) al fine di portare in alto a livello globale il noto marchio asiatico.

Attualmente l'impegno è relegato all'IMSA WTSC con due ARX-06 (telaio Oreca) presenti nello schieramento. Wayne Taylor Racing with Andretti Autosport sta gestendo con Shank Racing le auto in North America, il prossimo anno la prima struttura dovrebbe monopolizzare la scena con due unità.

Al momento Acura ha deciso di militare esclusivamente negli USA così come BMW, una decisione che potrebbe cambiare nel 2024. I giapponesi hanno infatti moltissimi interessi per effettuare un programma parallelo a livello globale come accade già ora per Cadillac, Porsche e successivamente anche BMW.

WTR with Andretti ha sempre lasciato intendere l'intenzione di spostarsi in un secondo momento anche sull'Europa e su Le Mans, un progetto che con questa 'semplice' mossa potrebbe realmente concretizzarsi nel breve termine.

Non è chiaro e non è dato sapere i piani di Honda (Acura) e soprattutto di Wayne Taylor che sicuramente si impegnerà con due auto nell'IMSA WTSC 2024, rispettivamente affidate a Filipe Albuquerque/Ricky Taylor e Louis Delétaz/Jordan Taylor.

Attualmente pare anche che un pilota di F1 attualmente in pista possa unirsi a WTR per la Rolex 24 oltre al neozelandese Brendon Hartley. In America il nome fatto è quello di Alexander Albon, il thailandese è stato riportato dal giornalista  Marshall Pruett.

Luca Pellegrini