F1 | Lindblad e la Superlicenza: un pericoloso precedente?
La FIA ha concesso la possibilità al giovane pilota della Red Bull Driver Academy di debuttare in F1 applicando la deroga al regolamento. Un precedente di cui discutere

La notizia è arrivata nei giorni scorsi: la FIA ha concesso una deroga a Red Bull, e Arvid Lindblad ha ottenuto la Superlicenza per correre in F1 in anticipo rispetto al compimento dei 18 anni. Una “vittoria” importante per Red Bull, della cui Academy l’inglese è punta di diamante, che potrà dunque pensare di promuoverlo in tempi brevissimi in caso ne sorgesse la necessità. Ma gli spunti di discussione in merito possono essere molteplici, e ancora una volta non tutto pare essere proprio cristallino.
Una deroga arrivata... al momento giusto
Per fare ottenere la Superlicenza al talentuosissimo (va sottolineato) Lindblad, è stata applicata la celeberrima clausola che permette di concedere una deroga rispetto ai 18 anni di età previsti per piloti “che abbiano dimostrato incredibili abilità e maturità nelle formule minori”. Più avanti andremo ad approfondire questo aspetto che, a nostro avviso, resta particolarmente scottante. In ogni caso, quello che è certo è che l’applicazione della formula qui riportata sia arrivata per Red Bull nel momento più adatto, per diversi motivi.
In primo luogo, Max Verstappen è sulla graticola. Fino al GP di Gran Bretagna correrà infatti con la spada di Damocle del raggiungimento dei 12 punti di penalità sulla Superlicenza, che gli costerebbero una gara di sospensione. Ora, lasciando da parte certe stupidaggini viste e sentite secondo cui l’olandese potrebbe prendere apposta la penalty in Canada viste le scarse prestazioni della vettura, è evidente che la situazione è tutto meno che tranquilla. In parte perché le intemperanze di Max restano sempre dietro l’angolo, in parte anche perché gli stewards in F1, lo sappiamo bene, sono sempre molto zelanti nell’applicazione di un regolamento che più stringente non si potrebbe. Nel caso, malaugurato, ciò avvenisse, la squadra di Milton Keynes si dovrebbe adoperare per trovare il sostituto del quattro volte campione, ed ecco che da ieri il buon Arvid potrebbe entrare a pieno titolo in gioco.
Ma c’è anche un altro aspetto da non dimenticare, e che riguarda la situazione globale del team anglo-austriaco. È evidente, infatti, come il problema del secondo pilota sia ben lontano dall’essere risolto. Spesso tutto passa sottotraccia, perché il buon Yuki Tsunoda sta simpatico a tutti mentre Lawson è molto meno social-friendly, ma le prestazioni del giapponese sono ben lontane da quelle richiestegli al momento del suo debutto a Suzuka. Il problema sostanziale, peraltro, è che non si intravede nessuna curva di miglioramento per lui, e questo potrebbe non essere un buon segnale. Il prossimo allontanamento definitivo di Honda da Red Bull segnerà uno stacco importante, e l’avventura di Yuki potrebbe essere arrivata al capolinea in men che non si dica. E allora ecco che avere pronto un nuovo rookie da gettare nella mischia diventa fondamentale in ogni momento e in ogni situazione. L’ottenimento della Superlicenza da parte di Lindblad gioca dunque a favore di Red Bull, che peraltro sta vivendo ancora un momento di marasma interno non indifferente. I dubbi, però, a proposito di questa concessione restano tanti.
Si è creato un precedente

Prima di continuare, un paio di doverose precisazioni vanno fatte, giusto per mettere subito i puntini sulle “i” con i soliti professoroni da tastiera (e non da pista). Punto primo: siamo perfettamente consapevoli di come nel corso degli anni la Superlicenza sia stata concessa a piloti molto meno formati e preparati di Arvid Lindblad. Questo è fuori discussione. Punto secondo: lo stesso inglese è un pilota fortissimo, velocissimo, che potrebbe avere le stimmate del campione. Lo abbiamo osservato direttamente sul campo di gara in diverse occasioni: se la giornata è quella giusta, non ce n’è per nessuno. Ciò non toglie che un paio di riflessioni ci vengano spontanee.
E sono tutti spunti che ci arrivano dal solito modo un po’ “leggero” con cui la FIA affronta determinate situazioni, come avevamo già espresso tempo fa a proposito di Antonelli. La domanda è sempre la stessa: chi stabilisce quali siano e chi abbia dimostrato quelle “incredibili abilità” necessarie all’ottenimento della Superlicenza? La risposta arriva dal comunicato ufficiale della Federazione, ma comunque non è, a nostro parere, troppo esaustiva.
Dopo aver esaminato le informazioni presentate a supporto della richiesta, il Consiglio Mondiale ha constatato che il pilota ha recentemente e costantemente dimostrato una straordinaria abilità e maturità nei campionati per monoposto di formula, accettando la richiesta.
Ora, lo ripetiamo, nessuno vuole togliere nulla ad Arvid Lindblad, ci mancherebbe. Ma l’inglese, ad oggi, numeri alla mano, ha vinto “solo” un campionato. Si tratta della Formula Regional Oceania, disputata nel corso dello scorso inverno e di cui vi abbiamo parlato qui. Una categoria complicata, certo, che si corre su piste difficili e “bastarde”; fino ad ora, però, si è trattato dell’unico successo in un campionato per Arvid. In F2, poi, la vittoria a Barcellona ha certamente risollevato una stagione che fino ad oggi, però, non era stata particolarmente soddisfacente. Addirittura, in più di un’occasione voci di paddock sembravano suggerire che fosse Martì ad essere entrato sempre più nelle grazie di Helmut Marko.
Insomma, il succo del discorso è che pare proprio che i numeri, in questa valutazione effettuata dalla FIA, contino poco. Benissimo, potrebbe anche essere condivisibile come linea: purché poi resti tale per sempre e per tutte le richieste che verranno sottoposte al Consiglio Mondiale. In altre parole: sia chiaro a tutti che si è creato, in ogni modo la si voglia vedere, un precedente destinato a lasciare una scia importante alle sue spalle. Anche perché negli anni scorsi si è voluto in tutti i modi limitare la ripetizione di un “caso Verstappen”, ma così facendo si va esattamente nella direzione opposta.
Detto questo, un grande in bocca al lupo ad Arvid Lindblad e a tutti i giovani campioni che meritano una chance nel Circus; la pista, come sempre, sarà il giudice supremo e inappellabile.
Nicola Saglia