Credits: FIA Official website
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Dopo aver mostrato al mondo i primi render delle vetture che animeranno la F1 dal 2026 in avanti, la Federazione Internazionale ha mostrato anche la concept car dei “nuovi mostri” del WRC a partire dal 2027. Sarà mantenuta la denominazione Rally1, con l’obiettivo dichiarato di contenere i costi in modo tale da poter coinvolgere sempre più Case e preparatori, aumentando così il numero degli iscritti. 

Telaio tubolare e flessibilità nella propulsione i concetti cardine

Alla base della costruzione e del progetto delle nuove vetture che prenderanno parte al Mondiale WRC a partire dal 2027 ci sarà, come d’altronde avviene anche con le attuali Rally1, il telaio tubolare. La nuova specifica è stata studiata per aumentare in particolare la sicurezza delle vetture e dell’equipaggio, riducendo sensibilmente i rischi di intrusione da parte di oggetti esterni, con una maggiore resistenza agli urti evidenziata dai crash test effettuati e un coefficiente di assorbimento molto superiore rispetto alle attuali. Il tutto contenendo in maniera importante i costi. 

Credits: WRC Official Fb page

Per quanto riguarda la motorizzazione, il WRC resterà, almeno per il momento, lontano dall’ibrido che tanto aveva fatto lievitare i costi negli anni passati. Verrà privilegiata la combustione interna da 1,6 litri turbo, con un’erogazione di circa 290 cavalli, abbinata alla trazione integrale e ad un cambio a cinque rapporti, alimentata da carburanti totalmente sostenibili come già ora avviene. Ma la flessibilità, anche in questo campo, sarà al centro della filosofia regolamentare; per il futuro, infatti, la normativa prevede la possibilità di introdurre propulsioni alternative, anche full electric.

Via libera ai preparatori

Non ci sono però solo cambiamenti importanti a livello tecnico, ma anche regolamentare. Con il nuovo ciclo tecnico che prenderà il via a partire da gennaio 2027, infatti, la prossima generazione di vetture Rally1, per essere iscritta agli eventi WRC, non dovrà per forza essere legata o derivare da modelli di produzione attualmente in commercio. Questo amplierà in maniera sostanziale gli orizzonti della categoria, garantendo maggiori possibilità di sviluppo. Inoltre, il tetto ai prezzi delle auto fissato a 345.000 euro permetterà di rendere la competizione molto più appetibile a realtà che oggi non possono permetterselo. Oltre a ciò, il regolamento prevede anche un contenimento e una razionalizzazione dei costi per i team attraverso limiti al personale e ad un maggior utilizzo delle strutture locali. 

A ciò si accompagnerà anche una importante novità a livello di accessi alla categoria. Infatti, non saranno considerati Costruttori solo le Case che producono le vetture di serie che si impegnano nel Mondiale, ma anche i preparatori (in inglese definiti “tuners”). Questo consentirà anche a team privati di preparare la propria Rally1, di fatto aprendo la porta a dei veri e propri prototipi. Il primo tra questi ad aver annunciato la propria partecipazione al Mondiale 2027 è stato il Team Project Rally One, guidato dall’ex team principal Citroen Yves Matton e dall’ingegnere di lungo corso Lionel Hansen. Il progetto francese prevede la progettazione, la costruzione e l'omologazione di almeno una vettura conforme alle specifiche WRC 2027 per l'inizio del prossimo ciclo normativo del campionato.

Il nuovo corso del Mondiale Rally inizia dunque a prendere forma, dunque, con anche alcuni nomi nuovi che iniziano ad affacciarsi. Ci vorrà forse un po’ di tempo per stabilire se la riduzione dei costi e l’apertura verso nuove entità portare benefici alla categoria, ma una cosa era evidente da tempo: una sterzata era necessaria, e almeno in questo caso abbiamo visto come si sia provato a cambiare un panorama che stava diventando sempre più desolante. Se ciò darà i frutti sperati, potrà indicare una sorta di via maestra per tutte le altre categorie top del motorsport.

Nicola Saglia