Il GP del Canada rappresenta la terza battuta quasi a vuoto di Sergio Perez in questo campionato 2023 di F1: se a Miami il messicano aveva la possibilità di fare un incredibile accosto in classifica a Max Verstappen, ora sente il fiato sul collo di Fernando Alonso e Lewis Hamilton, mentre il compagno di squadra ha preso il largo.

Niente passo in Canada

Checo ha iniziato la gara partendo dalla dodicesima posizione in griglia, finendo sesto. Perez pensava che un piazzamento nei primi cinque fosse possibile, nonostante la Red Bull in Canada "non avesse il passo", e ha imputato parte del risultato all'intervento della Safety-Car. Per quanto riguarda il passo della RB19, Montreal ha mostrato una monoposto non irresistibile come nelle prime gare. Molto probabilmente le temperature ambientali non hanno contribuito a far lavorare le gomme su una vettura di base molto "delicata" sulle coperture. Sergio, ricordiamo, non ha usufruito della neutralizzazione per cambiare le gomme, avendo iniziato la gara su gomma dura.

Perez torna a casa con il sesto posto e il punto del GPV, un magro bottino rispetto ai venticinque punti incamerati dal compagno di squadra, che lo proiettano a 69 lunghezze di distanza, sempre in seconda posizione. In questo momento l'olandese potrebbe andare a vuoto in due GP, con Sergio vincente, e disporre comunque di qualche punto di margine per condurre il Mondiale. L'ultima volta che nel 2023 la F1 aveva toccato il suolo del Nord America, Verstappen aveva sempre il comando delle operazioni (93 punti), con Perez praticamente incollato (87 punti) e i competitor più vicini ben distanziati (Alonso a 60 punti, Hamilton a 48 punti).

Miami poteva finire diversamente...

Considerando il trend delle primissime gare, la questione Mondiale rimane un affare tra i piloti Red Bull. Proprio a Miami il messicano aveva dichiarato di sentirsi "più calato nel ruolo di pilota Red Bull" e poteva sferrare il colpo del ko temporaneo. In Florida, però, il risultato ha avuto una faccia differente, con Verstappen che ha rimontato fino alla prima posizione, aprendo il gap in campionato. Nelle tre gare successive il messicano ha messo insieme delle prestazioni disastrose in qualifica, che hanno poi segnato i risultati di gara. Risultati che, nel computo totale, hanno costruito il gap attuale con Max e il preoccupante avvicinamento di Alonso (9 punti) ed Hamilton (24 punti).

Molti opinionisti (...e Lewis Hamilton) pensano che nel 2023 la Red Bull possa fare piazza pulita in tutti i GP dell'anno, insinuando l'idea che la RB19 rappresenti il pacchetto più competitivo in campo. Vero se guardiamo il ruolino di marcia di Verstappen, meno credibile guardando Perez. Possiamo pensare che gli aggiornamenti sviluppati dalla scuderia di Milton Keynes vadano nella direzione dell'olandese e delle sue preferenze di guida, non necessariamente allineate con quelle del messicano. D'altro canto, bisogna notare come Sergio abbia "spinto" più del dovuto nelle qualifiche a Montecarlo e in Canada.

La miscela del calo agli Inferi

Questa miscela spiega parzialmente la "caduta agli Inferi" del messicano nelle ultime quattro gare. Senza dimenticare che gli altri non rimangono a guardare. Del resto, a Barcellona, George Russell (con la Mercedes W14 aggiornata) aveva messo davanti ad una Red Bull, per la prima volta nel 2023, una monoposto partita da una posizione peggiore in griglia. E la RB19 in questione era proprio quella di Perez.

Per un pilota, guidare per la Red Bull rappresenta una grandissima opportunità per figurare bene in Campionato, ma costituisce un tritacarne nel momento in cui il gruppo investe sul compagno di squadra. Come succede da anni con Max. Probabilmente il calo prestazionale di Perez rappresenta qualcosa di fisiologico nell'economia della scuderia e, molto probabilmente, va bene così, finché la posizione di leadership nei Campionati non viene messa in discussione. Probabilmente Sergio Perez ha soltanto bisogno di mettere nell'ordine delle idee che può tentare un assalto alla prima posizione nel Piloti, ma solo a livello teorico. L'efficienza nei risultati, probabilmente, ne beneficerebbe.

Luca Colombo

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