Nel venerdì di Valencia si infiamma subito il duello tra Francesco Bagnaia e Jorge Martín, protagonisti assoluti degli ultimi minuti delle Prove Ufficiali della MotoGP.

Facciamo un passo indietro. Siamo nelle fasi finali della sessione pomeridiana di prove, unica valida per l'accesso diretto al Q2 di sabato. Martín si trova momentaneamente in seconda posizione, mentre Bagnaia, nelle retrovie, è alla ricerca disperata del tempo per scongiurare l'ipotesi di dover passare dal Q1. I due sono nei box in attesa di uscire per l'ultimo run prima della bandiera a scacchi; partono a poca distanza l'uno dall'altro e Martín, partito poco dopo Bagnaia, si ritrova sulla sua traiettoria Davide Tardozzi, evitandolo per pochissimo. Lo spagnolo si piazza subito dietro a Pecco e lo segue per tutto il tempo, col chiaro intento di mettergli pressione. A pochi secondi dalla bandiera a scacchi viene esposta una bandiera gialla [per una caduta di Miller, ndr]. Risultato: Martín in Q2, Bagnaia quindicesimo e costretto al Q1.

BAGNAIA: "PRESSIONE? ANDAVO TROPPO PIANO..."

A fine giornata, Bagnaia ha raccontato com'è andata la sua giornata, analizzando lucidamente i problemi riscontrati in pista: "Per quanto ho faticato mi aspettavo di non essere direttamente in Q2. Solitamente riusciamo a finire il lavoro entro venerdì sera, oggi invece non è stato così. Abbiamo già visto i dati: perdo mezzo secondo in tre curve, ma fortunatamente sono solo tre e riusciamo a identificare abbastanza bene il problema, quindi puntiamo a migliorare per domaniNon ho molto feeling col davanti, perdo molto tempo negli ingressi di curva, soprattutto la 1, la 2 e la 6".

Non è poi mancato un commento anche su quanto accaduto con Martín alla fine delle prove ufficiali: "Nulla di strano, è stato come nelle ultime tre gare. Lui fa sempre così, si attacca spesso a me. Alla fine è giusto che provi a far qualcosa, anche se credo che sia meglio che pensi al suo visto che deve vincere entrambe le gare e al momento non è il più veloce. Quindi meglio che si concentri sul suo". Un tentativo che, a detta di Pecco, non ha avuto molto effetto: "Innervosirmi? Andavo talmente piano che in ogni caso avrei fatto fatica a entrare in Q2...".

Ora testa alle qualifiche, che si preannunciano interessanti: "Domani sarà una Q1 difficile, però daremo il massimo e come sempre troveremo una soluzione ai problemi. Ci sono molti piloti a cui fare attenzione: Marini, Marquez, Quartararo, Bastianini... tanti. Ma non siamo obbligati a vincere il Mondiale sabato, quindi sono abbastanza tranquillo a riguardo".

Infine, una battuta sui possibili aiuti da parte dei compagni: "Ci sono quattro Ducati in Q1, chiederò a tutti di chiudere il gas [ride, ndr]. Non c'è bisogno che ci siano giochi di squadra, non mi piace".

MARTIN: "ERA IMPORTANTE METTERLO IN DIFFICOLTA"

Più rilassato Jorge Martín, secondo nelle PR e direttamente in Q2: "Oggi è stata una giornata positiva. Stamattina non mi sono trovato come speravo, ma con l'asfalto nuovo non era facile mettere tutto a posto subito. Nel pomeriggio abbiamo fatto un grande passo avanti in tutti gli aspetti, sono molto contento. Ho dovuto fare un time attack con la media, che è una gomma che non mi piace, però alla fine è andato tutto come ci aspettavamo".

Ovviamente, non è mancata la sua versione dei fatti su quanto accaduto alla fine delle prove ufficiali: "Ho marcato da vicino Pecco per vedere come va e provare a capire punti forti e deboli. Pensavo spingesse di più, ma così non è stato: non so non voleva o se è successo qualcosa, ci sono state anche diverse bandiere gialle e non è stato semplice". Una strategia per innervosirlo? "Sì. Non è una cosa che mi piace fare, non ho mai seguito nessuno. Ora però abbiamo bisogno di mettergli pressione".

Per Jorge questo è stato senza dubbi uno dei migliori venerdì della stagione. L'obiettivo era tenere dietro Pecco e fargli sentire un po' di pressione: "Per noi quella di oggi è la condizione ideale. Forse se fossi anch'io in Q1 sarebbe addirittura meglio, perché potrei togliere una posizione [ride, ndr]. Tutti in questa settimana abbiamo pensato molto a cosa fare. Non è facile mettere pressione a un gran pilota come Pecco, però credo che fosse importante metterlo almeno un po' in difficoltà". Una mossa inusuale, ma necessaria: "Non è un'immagine di me che piace dare, non sono mai stato uno di quelli che segue gli altri piloti. Da una parte non mi piace comportarmi così, ma dall'altra credo che sia necessaria un po' di strategia".

Infine, una battuta sui possibili giochi di squadra: "Aiuti a Pecco da parte di Ducati? Spero che non ce ne siano, però non so se si parleranno".

Dalla nostra inviata a Valencia Giorgia Guarnieri

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