Credits: Aspar Team
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In Qatar fervono i preparativi per l'inizio di una nuova stagione del Motomondiale. Riflettori accesi anche sulla Moto3, pronta a scendere in pista al Lusail International Circuit per regalare spettacolo in quello che potrebbe rivelarsi a tutti gli effetti un “derby spagnolo”, con Alonso, Rueda e Ortolà in prima linea per la lotta al titolo. 

Una Moto3 sempre più spagnola 

Come detto, nella classe cadetta del Motomondiale si parla sempre più spagnolo. E non solo per la quantità di piloti ispanici in griglia: guardando l'Albo d'Oro possiamo notare come nelle ultime sette stagioni il titolo sia finito in Spagna in ben sei occasioni [l'unico a interrompere questo dominio è stato il nostro Lorenzo Dalla Porta nel 2019, ndr]. Un monopolio incredibile, ancor di più se si pensa che negli ultimi quattro anni il vincitore è sempre stato uno spagnolo. 

Una tendenza che - almeno sulla carta - sembrerebbe poter proseguire anche in questo 2024. Tra gli assoluti favoriti al titolo, infatti, figurano gli iberici David Alonso, José Antonio Rueda e Ivan Ortolà, assoluti dominatori degli ultimi test pre-stagionali a Jerez de la Frontera, senza dimenticare l'esperto Daniel Holgado, alla sua quarta stagione in Moto3. Ma non sono gli unici: attenzione anche al rookie Angel Piqueras e al baby talento David Almansa, entrambi classe 2006. Per il primo si tratta del debutto assoluto nel Motomondiale [insieme al Team Leopard Racing, ndr], dopo aver vinto nel 2023 sia la Red Bull Rookies Cup, sia il FIM JuniorGP. Per il secondo, invece, si tratta di una conferma “a tempo pieno” dopo le ottime prestazioni nelle gare a cui preso parte lo scorso anno come wild card e come sostituto di Fenati.  

Italiani chiamati al riscatto

Situazione meno rosea per i piloti italiani, negli ultimi anni apparsi sempre più in difficoltà nel riuscire ad emergere nella classe cadetta. A tal proposito, risulta impietoso il bilancio della passata stagione: zero vittorie e addirittura nessun italiano nella top ten nella classifica generale. 

La scorsa stagione il migliore dei piloti tricolore è stato Stefano Nepa, giunto dodicesimo in classifica generale, il cui miglior risultato è stato il quarto posto nel GP del Giappone. Alle sue spalle, più arretrati, tutti gli altri: Riccardo Rossi (quattordicesimo), Matteo Bertelle (diciottesimo), Romano Fenati (ventesimo) e Filippo Farioli (ventiquattresimo). 

Uno scenario che negli ultimi test di Jerez ha dato qualche labile segno di miglioramento, con alcuni risultati degni di nota come il sesto posto assoluto di Nepa e l'ottima settima piazza del rookie Luca Lunetta. Tuttavia, la distanza dai sopracitati colleghi spagnoli resta. E viste queste premesse, pare difficile pensare di poter invertire la rotta già nel 2024. Ma è quantomeno d'obbligo provarci. 

I possibili outsider

Attenzione anche ai possibili outsider che potrebbero inserirsi nella lotta per la vittoria di qualche gara. Tra questi spiccano senza dubbio i nomi dell'olandese Colin Veijer e dell'australiano Jacob Roulstone

Per Veijer, in forze al team Husqvarna, il 2024 rappresenta l'anno della conferma dopo un 2023 d'esordio in costante crescita, culminato con addirittura una vittoria [GP della Malesia, ndr]. Storia ancora tutta da scrivere, invece, per Roulstone, che approda nel Motomondiale insieme al team Red Bull GASGAS Tech3 dopo i trionfi in Red Bull Rookies Cup e FIM Junior GP. 

Infine, da tenere d'occhio anche il giapponese Ryusei Yamanaka. L'alfiere del team MT Helmets MSI ha stupito nei test, chiudendo quarto alle spalle del compagno di squadra di Ortolà. Da capire, dunque, se il giapponese saprà stare tra i piloti di testa dopo un buon pre-stagione. 

Le novità di Pirelli e Prove Libere

Come per la Moto2, anche in Moto3 non mancano le novità in questo 2024. Si parte dagli pneumatici, con Pirelli che prende il posto di Dunlop come fornitore unico di tutte le gomme della classe cadetta [oltre che di quella intermedia, ndr].  

Inoltre, nel 2024 anche in Moto3 il programma del weekend subirà una modifica: come comunicato dalla Gran Prix Commission lo scorso novembre, la prima sessione di ogni fine settimana di Moto2 e Moto3 prenderà ufficialmente il nome di “Prove Libere”, con i tempi realizzati in questo turno che  non saranno validi per l'accesso diretto alla Q2. Come si legge nel comunicato ufficiale, la decisione è stata “presa sulla base delle richieste dei team Moto3™ e della maggior parte dei team Moto2™" e di fatto consentirà a team e piloti di lavorare di più sulla messa a punto della moto, senza la necessità di andare subito alla ricerca del tempo già a partire dal venerdì mattina. 

Giorgia Guarnieri

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