Abbiamo approfittato della presenza di Federico Caricasulo al CIV, in pista a Misano con i colori di Motoxracing, per fare quattro chiacchiere con lui sulla stagione e sugli obiettivi mondiali. Ai microfoni di LiveGP, Caricasulo ha confessato il perché del suo ritorno in Supersport, complice Kohta Nozane il tester giapponese di Yamaha, e sul perché del suo schieramento nel Campionato Italiano.

Nei suoi occhi abbiamo scorso un po’ di dispiacere nell’aver interrotto il suo percorso di crescita nella categoria regina del mondiale, ma anche tanta voglia di risultati e di tornare protagonista. Ricordiamo che Federico Caricasulo al suo primo anno di Superbike, nel 2020, ha collezionato la quattordicesima piazza in classifica di campionato e numerose top 10. Il venticinquenne di Ravenna, ha voluto anche ringraziare l’amico Niccolò Canepa, collaudatore Yamaha, per i preziosi consigli e le linee guida di come poter interpretare una Superbike. Un primo anno da debuttante niente male per Federico Caricasulo, che meritava sicuramente un posto in SBK anche quest'anno.

Nel 2019 hai sfiorato il titolo con Evan Bros lottando fino all’ultimo round con il tuo compagno di squadra Randy Krummenacher. Dopo un anno di Superbike decidi di tornare in Supersport, sentivi che qualcosa per te era rimasto in sospeso?

FC: Sicuramente è rimasto in sospeso un mondiale però diciamo che non è stata una scelta quella di torna in Supersport.

Cosa vuoi dire?

FC: In Superbike ci sono state varie pressioni da parte di Yamaha per inserire in squadra Nozane e l’unico posto rimasto era in Supersport. Invece di vederla come una retrocessione cerco di vederla come opportunità per conquistare un titolo mondiale lasciato in sospeso.

Se dovessi darti un voto per la stagione scorsa, quale sarebbe?

FC: Mi dare un bel sette e mezzo/otto. Molte volte sono stato vicino ai primi, spesso in top ten quindi secondo me non è andata male nonostante le varie cadute.

Quest’anno ti troviamo anche al CIV. Come mai questa scelta e come è arrivato l’accordo?

FC: È arrivata un po’ per caso. Parlando con Sandro Carusi in aeroporto, di ritorno ad un test in Spagna, mi ha proposto di fare qualcosa con loro di Motoxracing al CIV, ma li per li non ci ho dato peso e pensavo scherzasse. Infatti, ho saltato la prima al Mugello perché non lo avevo preso sul serio. Dopo il Mugello ci siamo risentiti e abbiamo parlato di iniziare con questa gara a Misano e poi si vedrà. Il mio obiettivo è quello di usare il CIV come allenamento per essere più pronto per il mondiale. L’importante per me è stare in moto e girare il più possibile.

Quanto è diversa dalla Yamaha di GMT94 a quella di Motoxracing? E quali sono state le tue prime sensazioni qui al CIV?

FC: C’è tanta davvero differenza tra le moto, prima tra tutte il motore. I regolamenti delle due categorie sono diversi e devo un po’ reinterpretare la guida e la moto qui al CIV per sfruttare altre parti della moto per essere più veloce. Le sensazioni comunque sono state positive.

Tornando al mondiale. Prossima settimana si parte, come sono andati gli ultimi test a Carole? Avete provato già la configurazione ufficiale o siete ancora in via di sviluppo della moto?

FC: Tutti gli ultimi test non sono andati male. Sia io che Jules Cluzel siamo andati abbastanza forte e ci troviamo bene. La moto che abbiamo provato è esattamente quella con cui partiremo per le gare quindi sono abbastanza fiducioso.

Pensi che anche quest’anno il tuo avversario numero uno per il titolo sarà il tuo compagno di squadra?

FC: Si, Jules è molto in forma quest’anno, sta andando forte e tutti gli anni è stato in lizza per il titolo. 

La prima come dicevamo sarà ad Aragon. La pista si addice alle tue caratteristiche di guida? Pensi di essere tra i favoriti?

FC: Ad Aragon, nel mio storico, sono sempre andato bene. Lo scorso anno in Superbike forse ho fatto la mia miglior gara proprio lì. Mi ricordo che sono stato molto vicino alle Yamaha ufficiali per l’intero weekend, quindi si mi ritengo uno dei favoriti.

Benedetta Bincoletto