Motomondiale | Motegi 2025 - Commento LIVE Sprint

Sono 2184 i giorni passati tra il sesto ed il settimo titolo MotoGP di Marc Márquez. Un'eternità sportiva per rivedere uno dei più grandi piloti di tutti i tempi al top grazie a Ducati. 

Più dei numeri, è la rinascita di un uomo

More than a number è la frase scelta per celebrare il nono titolo mondiale di Marc Márquez. Più di un numero: possono esserci un milione di significati dietro questa frase apparentemente semplice. La vittoria del titolo di Márquez, infatti, non sta tanto nei numeri. Le vittorie, le Sprint, le pole position, i record: le cifre aiutano sicuramente a capire la grandezza del 2025 del ducatista, ma non raccontano l'uomo. Il bello dello sport sta proprio nelle storie che regala e quella del #93 è da film. 

L'orologio torna indietro al luglio del 2020 e quel terribile incidente che gli ha cambiato la vita più che la carriera: “Ora però non voglio pensare a ciò che è successo, sennò ci sto male” è il commento del catalano riguardo al suo passato. “Quando sei in alto, la caduta è ancora più forte: è quello che mi è successo. Quando sono tornato a Jerez me ne hanno dato la possibilità, non sarei stato in pace con me stesso se non ci avessi provato. Sono tornato troppo in fretta dopo l'infortunio, ho preso delle decisioni difficili ma giuste”. 

Il titolo per la consacrazione: “Il cerchio si è chiuso”

Da quell'infortunio, una scelta sbagliata mai nascosta da Márquez, sono cominciati tre anni d'inferno. La scelta di lasciare Honda dopo dieci anni di successi è stata sofferta ma giusta, come scritto poche righe fa. Márquez, però, non ha mai smesso di pensare a HRC. Nemmeno oggi, nel giorno del suo titolo: “Ho rivisto la mia vecchia squadra che è andata a podio con Joan Mir. Per me è stato speciale, durante la corsa ero quasi più concentrato sulla sua posizione che sulla mia”. 

La scelta di correre per Ducati gli ha dato la possibilità di cominciare una vera e propria seconda vita. “Oggi il cerchio si è chiuso in Giappone. La sfida più difficile è stata tornare al top. Per farlo sono andato nella squadra più forte con la moto migliore della griglia. Quando sono salito sulla Ducati del team Gresini non pensavo di poter lottare per il mondiale, ma durante il 2024 è cominciata la mia seconda vita e mi sono reso conto di poter lottare per un titolo. Mi ha aiutato tanta gente in questo percorso, ora voglio solo godermi la vittoria  

Valentino Aggio

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