Qualifica dal risultato sorprendente quella della Scuderia Ferrari al GP del Messico di F1. Charles Leclerc conquista infatti la sua ventiduesima pole position in carriera, la seconda consecutiva, e insieme a Carlos Sainz tinge la prima fila di rosso.

Risultato inaspettato

Una prima fila che ha dell'incredibile. La Ferrari ha faticato fin dall'inizio all'Autodromo Hermanos Rodriguez, non figurando in cima alla classifica dei tempi nelle tre sessioni di prove. Le prove libere inoltre non avevano dato informazioni decifrabili, considerando che i giri migliori sono stati rovinati da impeding. Entrambi i piloti Ferrari avevano interrotto la loro corsa con la gomma Soft durante le FP3 quando si sono trovati nel traffico: Sainz ha rischiato di scontrarsi con Lance Stroll, mentre Kevin Magnussen ha rallentato il tentativo di Leclerc.

Questo ha fatto sì che entrambi si presentassero alle qualifiche senza un tempo rappresentativo sulle gomme Soft, ma il duo della Rossa ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro a inizio Q3.

Incognita per i piloti

Tra Q2 e Q3 la differenza di prestazione è stata sostanziale, tanto che per i protagonisti questo salto resta un'incognita. Lo spiega Sainz nell'intervista post qualifica, definita da lui alquanto strana visto il rischio di eliminazione in Q2: “Onestamente, per tutto il weekend ho faticato a mettere insieme un giro e il primo giro che ho messo insieme è stato quello della Q3. Improvvisamente ero P1 e poi Charles mi ha superato di mezzo decimo. Ma non riesco proprio a capire come si possa trovare mezzo secondo e poi andare mezzo secondo più lenti nel giro successivo".

Dello stesso parere il poleman, che aveva messo da parte qualsiasi ipotesi di poter ripetere la pole position conquistata nel Gran Premio degli Stati Uniti dello scorso fine settimana. "Oggi pensavamo di essere un po' carenti dopo le FP3 - dichiara Leclerc  - ma per qualche motivo, una volta messo tutto insieme, è andata bene, e con le nuove gomme abbiamo guadagnato molto".

Aspetto delle gomme su cui si è focalizzato anche lo spagnolo, secondo con un ritardo di 0,067 secondi: "È molto difficile con le gomme e il feeling con la macchina è molto strano sul circuito. Ma siamo riusciti a fare un buon giro quando contava. E questo ci mette in una buona posizione per domani".

La spiegazione di Vasseur

Neanche il più ottimista della Scuderia si aspettava tale risultato. Frederic Vasseur, però, prova a spiegarlo così: "In Messico bisogna anche pensare alla temperatura per i freni e per il motore. Credo che per tutti sia stato importante il raffreddamento per cercare il limite, ma vedremo domani“, queste le parole del team principal Ferrari.

Nel dettaglio

Le mutevoli condizioni della pista hanno portato molti piloti a far fatica nel realizzare il giro perfetto in questa qualifica del GP del Messico. Il raffreddamento ha reso le cose imprevedibili - ne è la prova il rendimento di Alexander Albon, opposto rispetto alle prove libere - ma entrambe le Ferrari hanno trovato quasi 1 secondo di passo in più in Q3 rispetto alle altre sessioni.

Per tutto il weekend l'ultimo settore era stato il punto debole dei piloti Ferrari. La gestione delle gomme per essere competitivi in quel punto è stata la chiave della qualifica. Leclerc e Sainz sono riusciti a mettere a punto la guida al momento giusto. Tant'è vero che è stata Ferrari la vettura più veloce nelle curve a bassa e media velocità, soprattutto nel terzo settore.

Entrando più nel dettaglio, mentre tutti i primi tre piloti avevano un passo vicino, la differenza principale è stata quella di Leclerc che ha trovato maggiori prestazioni nelle zone di frenata e nelle curve lente.

Dopo tante pole position, ora Ferrari e Leclerc in particolare puntano a convertirla in vittoria. Considerato il potenziale sulla lunga distanza, non sarà facile. Ma la Rossa ha già sorpreso, e sperano di farlo ancora in gara.

Anna Botton

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