Verstappen
Credits: Area Media Pirelli Motorsport

Se non ci fosse stato Max Verstappen, con tutta probabilità il GP Miami sarebbe stato una passerella per Oscar Piastri e la McLaren. Non che non lo sia stata, però al pilota olandese va dato tutto il merito per aver reso le prime fasi di gara le più emozionanti di un Gran Premio che, altrimenti, sarebbe stato davvero soporifero.

CAPOLAVORO MAX

Partito dalla pole position, Verstappen ha immediatamente cercato di allungare su una McLaren ferita dallo stesso olandese al sabato con una pole position magistrale, ottenuta in maniera strepitosa come già era accaduto a Suzuka. Tuttavia, le McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri hanno mostrato un ritmo impressionante fin dall'inizio, rimanendo vicine al retro della Red Bull  indicando che questa non sarebbe stata una vittoria facile per il campione in carica. Il vantaggio previsto e confortevole non si è mai materializzato nelle fasi iniziali, lasciando presagire una lotta più serrata di quanto molti avessero previsto. Il momento cruciale della gara per Verstappen è arrivato intorno al 14° giro, quando Oscar Piastri, a dimostrazione del significativo passo avanti compiuto dalla McLaren rispetto al sabato, ha eseguito un sorpasso netto e decisivo per la testa della gara. Questo è stato un chiaro segnale che il vantaggio della Red Bull non era insormontabile su questo particolare circuito e in queste condizioni specifiche. Pochi giri dopo, Norris ha seguito l'esempio, aggravando le difficoltà di Verstappen e facendolo scivolare al terzo posto. Per un pilota che ha spesso dettato il ritmo dalla prima fila, ritrovarsi relegato al terzo posto ed essere stato legittimamente superato è stato uno sviluppo notevole. 

Verstappen
Credits: Area Media Pirelli Motorsport

BEFFA VSC

Il proseguo della gara, poi, è stato ulteriormente complicato da una Virtual Safety Car che ha permesso alla Mercedes di George Russell di prendere la terza posizione proprio a scapito dell'olandese che, invece, si era fermato ai box pochi giri prima. Non domo, il quattro volte Campione del Mondo ha nuovamente tentato di ricucire il gap con l'inglese della Mercedes non riuscendovi, nonostante una serie di passaggi veloci. Evidente la frustrazione al termine della gara di Verstappen che, partendo dalla pole position, si aspettava chiaramente qualcosa in più del quarto posto finale.

Ieri ho detto che avrei cercato di fare del mio meglio e penso che oggi ci siamo riusciti, ma sfortunatamente non avevamo il ritmo. Le gomme si surriscaldavano molto, quindi è stata una bella lotta, e poi ovviamente siamo stati anche un po' sfortunati con le VSC, ma anche queste sono le corse. Il degrado gomma? È già da un po' il loro punto di forza, quindi a volte su una pista dove i gradi sono un po' più bassi ovviamente potresti non notarlo molto, ma su una pista come questa con il degrado termico è ovviamente maggiore.

ATTESA PER GLI AGGIORNAMENTI

Certificata la fine del dominio, ma questo si era già palesato nel finale della scorsa stagione, per la Red Bull il ritorno in Europa e i previsti aggiornamenti in vista di Imola e Barcellona,  potrebbero significare l'inizio della rimonta per Verstappen in ottica Mondiale, con l'olandese che ora occupa la terza posizione. Già a Jeddah i previsti aggiornamenti per la RB21 non hanno portato gli esiti sperati con il comportamento della monoposto che è rimasto altalenante e con gli evidenti limiti che sono stati mascherati solo dall'immensa classe del quattro volte del Mondo. A Milton Keynes sperano che sul Santerno arrivino le prime risposte convincenti dal punto di vista tecnico, con il GP di Spagna cerchiato in rosso sul calendario: al Montmelò si capirà in maniera praticamente definitiva se la Red Bull potrà permettere all'olandese la difesa del suo titolo o se ci si dovrà già concentrare sul 2026.

Vincenzo Buonpane