Carlos Sainz ed Audi Sport vincono l'edizione 2024 della Dakar. Il veterano spagnolo ottiene la quarta gioia replicando quanto fatto nel 2010 (Volkswagen), 2018 (Peugeot) e 2020 (Mini), mentre il marchio tedesco segna la storia firmando il primo successo nella manifestazione che dal 2020 si svolge interamente in Arabia Saudita.

Sainz contro tutti 

Contro la previsione di molti, Audi ha raggiunto il proprio obiettivo dopo anni di sonore sconfitte. Il brand di Ingolstadt raggiunge il traguardo dopo dodici intensi giorni in cui non sono mancati i problemi: Sainz è infatti l'unico superstite dopo gli ingenti danni che hanno rallentato il francese Stéphane Peterhansel e lo svedese Mattias Ekström.

Il 61enne iberico ha condotto a lungo le danze, solamente nella decima tappa qualcosa è andato storto per il nativo di Madrid che ha saputo annientare la concorrenza facendo affidamento su tutta la sua esperienza all'interno del rally raid più noto al mondo.

Foto. Audi Sport

Un trionfo e smentisce tutti...

Audi regna contro tutti e tutto. La compagine dei Quattro Anelli guarda ora ad un futuro lontano dalla Dakar e verso la sola ed unica F1. Il progetto 'elettrico' ha raggiunto il suo scopo dopo due anni di tentativi falliti e di amare delusioni con dei prematuri ritiri.

Le RS Q e-tron sono migliorate sensibilmente, prototipi particolarmente complessi che obiettivamente sono ancora lontani dalla perfezione. Le noie meccaniche riscontrate da Peterhansel e da Ekström sono la prova di un progetto che ha ancora degli enormi margini di miglioramento, qualcosa di potenzialmente incredibile che mai vedremo in scena.

Sicuramente rattrista vedere la fine di Audi Sport all'interno della Dakar dopo una storica vittoria. Contro l'opinione di tutti la missione è stata in ogni caso compiuta, un'affermazione pazzesca che si unisce ai tanti trofei che in Germania possono esporre.

Toyota e Prodrive chinano il capo

Toyota era attesa ad inseguire senza la figura di Nasser Al-Attiyah. I giapponesi non sono stati mai realmente della partita con le auto ufficiali anche se è da menzionare l'ottima performance da parte di Yazeed Al-Rajhi. Il padrone di casa, terzo lo scorso anno, cresce di colpi anno dopo anno, l'alfiere di Overdrive Racing ha dovuto alzare bandiera bianca troppo presto dopo un incidente durante la prima settimana. 

Il 41enne nativo di Riyadh esce ad ossa rotte dalla Dakar 2024 in compagnia del già citato Al-Attiyah, imperatore delle ultime edizioni che è stato tradito dalla propria Prodrive Hunter T1+. Il prototipo britannico non ha aiutato il pilota di Doha che mestamente si è inchinato alla concorrenza insieme al 'teammate' Sébastien Loeb.

Una sanzione di 15 minuti nel cuore dell'evento ed un successivo clamoroso problema tecnico hanno condannato il transalpino di Bahrain Raid Xtreme Prodrive ad una nuova sconfitta. La stella del FIA World Rally Championship vorrà sicuramente essere nuovamente della partita nel 2025, determinato a colmare una sorta di maledizione che continua ininterrottamente dal 2016 ad oggi (presente per quattro volte nella Top3 a fine Dakar).

Sebastien Loeb, vincitore della settima tappa della Dakar 2024. Credits: X Sebastien Loeb Official page

De Mévius ottimo secondo 

Al primo anno nella classe 'Ultimate', Guillaume De Mévius è stato sicuramente uno dei protagonisti della Dakar 2024. Il belga, 29enne, ha dato del filo da torcere a molti dopo aver raggiunto il terzo posto lo scorso gennaio all'interno della specifica classe denominata Light Prototype.

Il figlio di Grégoire De Mévius, protagonista in passato del mondo dei rally, ha avuto la meglio nelle ultime battute sul francese  Guerlain Chicherit (Overdrive Racing Toyota #211) ed il brasiliano Lucas Moares  (Toyota Gazoo Racing #206), coppia che a più riprese ha condiviso un posto sul podio.

Non ci sono informazioni in merito al 2024 anche se molto probabilmente vi sarà una nuova edizione nel deserto dell'Arabia Saudita. Tante aree restano inesplorate e nuove sorprese potrebbero essere sperimentate dopo la novità della tappa di quarantotto ore sperimentata settimana scorsa.

Luca Pellegrini

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