Le Mans Hyperpole
©Jota Sport

È prima fila tutta Cadillac a Le Mans. Nella Hyperpole della 24 ore le due vetture americane del team Jota conquistano un 1-2 grazie ad Alex Lynn, in pole con la #12, e ad Earl Bamber, con la #38. Per il costruttore statunitense è la prima pole position nella storia della classica francese.

Poco efficaci le Ferrari, con la prima, la #50 di Antonio Fuoco, solo al settimo posto. Eliminate invece nella Hyperpole 1 sia la #51 che la privata di AF Corse #83. In classe LMGT3 sventola invece il tricolore, con Mattia Drudi che conquista la prima posizione davanti ad Alessio Rovera e a Valentino Rossi.

Cadillac scrive la storia a Le Mans, Lynn primo nella Hyperpole

Cadillac, che già si era presa il miglior tempo nella sessione di ieri sempre con Alex Lynn, si è ripetuta oggi, conquistando il miglior tempo in tutte le sessioni. Se nella Hyperpole 1 a brillare era stato Aitken con la #311 di Whelen, nella sessione decisiva Lynn è tornato davanti a tutti, con un tempo di 3:23.166. L'inglese ha battuto il compagno di squadra Bamber di appena 167 millesimi, ottenendo così la prima pole position della propria storia alla 24 ore di Le Mans, oltre che la prima prima fila completa.

Segue poi un quartetto di vetture tedesche: Mathieu Jaminet porta la Porsche #5 in terza posizione (nonostante nella Hyperpole 1 si sia dovuta fermare per aver perso la posteriore destra) davanti alla BMW #15 condotta da Dries Vanthoor; stesso copione anche in terza fila, con la Porsche #4 di Nick Tandy che precede la BMW #20 di Sheldon Van Der Linde.

Ferrari non si è trovata particolarmente a suo agio, come detto: la prima 499P è solo in settima posizione, la #50 di Antonio Fuoco. Il calabrese, solitamente impeccabile in qualifica, non è riuscito a realizzare una delle sue solite magie, chiudendo la sessione decisiva a 1"047 da Lynn. Completano poi la top 10 anche la terza Cadillac, la #311 di Whelen con Felipe Drugovich, l'Alpine #36 di Frederic Makowiecki e la Toyota #8 di Sebastien Buemi, che ha chiuso senza tempo dopo aver danneggiato la vettura a causa di un'uscita di pista.

Eliminate dalla top 10, come detto, le altre due Ferrari: Pier Guidi con la #51 ha mancato la Hyperpole 2 per meno di un decimo, mentre la #83 con Ye ha concluso solo in tredicesima posizione, dietro anche all'Alpine #35 di Chatin.

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La Hyperpole 2 della Hypercar ©AlKamelSystems.com
Le Mans Hyperpole
La Hyperpole 1 della Hypercar ©AlKamelSystems.com

LMGT3: Drudi, Rovera e Rossi firmano la tripletta italiana

In classe LMGT3 Mattia Drudi conquista la pole con l'Aston Martin Vantage #27 di Heart of Racing. Il pilota riminese, esordiente alla 24 ore di Le Mans, ha conquistato la partenza al palo di categoria per il suo equipaggio (composto da Ian James e da Zacharie Robinson) battendo di appena 296 millesimi Alessio Rovera sulla Ferrari #21 di AF Corse.

Terzo Valentino Rossi sulla BMW #46 di WRT, a completare una clamorosa tripletta tricolore: il Dottore ha chiuso staccato di circa 2 secondi dal poleman Drudi. Da menzionare che le prime otto vetture, quelle entrate nella Hyperpole 2, appartengono a otto marchi diversi: alle spalle di Aston Martin, Ferrari e BMW seguono Mercedes (Iron Lynx #61, Maxime Martin), Porsche (Manthey 1ST Phorm #92, Richard Leitz), Corvette (TF Sport, Rui Andrade), McLaren (United Autosport #95, Marino Sato) e Lexus (Akkodis ASP Team #78, Jack Hawksworth).

Le Mans Hyperpole
La Hyperpole 2 della LMGT3 ©AlKamelSystems.com
Le Mans Hyperpole
La Hyperpole 1 della LMGT3 ©AlKamelSystems.com

LMP2: Beche in pole per TDS Racing

Infine, nella classe di mezzo è Mathias Beche a ottenere la pole position, con la vettura #29 di TDS Racing. Lo svizzero, in squadra con Clement Novalak e Rodrigo Sales, ha battuto nell'ultima sessione la #43 di Inter Europol di Tom Dilmann. Distacchi più contenuti rispetto a quelli in LMGT3, perché rientrano nel secondo anche Louis Deletraz (AO by TF #199), Ben Hanley (United Autosports #23) e Pietro Fittipaldi (United Autosports #22).

Le Mans Hyperpole
La Hyperpole 2 della LMP2 ©AlKamelSystems.com
Le Mans Hyperpole
La Hyperpole 1 della LMP2 © AlKamelSystems.com

Alfredo Cirelli