Non è solo nei numeri che si può contestualizzare il dominio di Red Bull in questo 2023. Il binomio con Verstappen si sta consolidando come uno dei più vincenti della storia e in questo momento non sembra esserci una fine. E al team di Milton Keynes, che così si è ripresa il ruolo di dominatrice assoluta che aveva già vissuto tra il 2010 e il 2013, non sembra dispiacere affatto.

È stata una prima parte di stagione a suo modo storica quella che il mondo della Formula 1 sta vivendo in questo 2023. Non tanto per la lotta per il titolo Mondiale, che ha decisamente preso la via di Milton Keynes per il terzo anno consecutivo, quanto per i numeri che la Red Bull sta registrando. 13 vittorie consecutive (se consideriamo Abu Dhabi 2022), che salgono a 29 nelle 34 gare disputate dal ritorno delle vetture a effetto suolo. Un dominio totale che si esprime anche nei distacchi registrati nella prima metà di 2023.

Gara Vincitore Gap dalla prima vettura non Red Bull Primo non Red Bull al traguardo
Bahrain Max Verstappen 38”6 Alonso (Aston Martin, 3°)
Arabia Saudita Sergio Pérez 20”7 Alonso (Aston Martin, 3°)
Australia Max Verstappen 0”1 (gara finita dietro SC, gap di 9” prima dell’interruzione) Alonso (Aston Martin, 3°)
Azerbaijan Sergio Pérez 21”2 Leclerc (Ferrari, 3°)
Miami Max Verstappen 26”3 Alonso (Aston Martin, 3°)
Monaco Max Verstappen 27”9 Alonso (Aston Martin, 2°)
Spagna Max Verstappen 24” Hamilton (Mercedes, 2°)
Canada Max Verstappen 9”5 Alonso (Aston Martin, 2°)
Austria Max Verstappen 5”1 (24” prima della sosta finale) Leclerc (Ferrari, 2°)
Gran Bretagna Max Verstappen 3”7 Norris (McLaren, 2°)
Ungheria Max Verstappen 33”7 Norris (McLaren, 2°)
Belgio Max Verstappen 32”2 Leclerc (Ferrari, 3°)
 

Una media di 20” di vantaggio a gara che rendono l’idea di come la Red Bull, in questo momento, stia viaggiando su un altro livello. Un concetto che Toto Wolff ha espresso chiaramente in Ungheria, paragonando la differenza tra Verstappen e gli altri al gap tra F1 e F2: “[In Ungheria] La F1 ha vinto di 34”. Noi (Mercedes, ndr) eravamo veloci tra il gruppo delle F2”.

Up&Down

Verstappen è ormai nel circolo dei grandi della F1. L’unico che sinora aveva conquistato almeno 10 vittorie nelle prime 12 gare era stato Michael Schumacher nel 2004, quando ne vinse 11. Max è ormai intoccabile. L’elogio di Horner che lo ha definito “un pilota unico nella sua generazione” esemplifica perfettamente la maturità e la forza del 25enne olandese, supportato da un team che conosce e che lo conosce, nei suoi pregi e nei suoi (pochi) difetti.

Nella perfezione di Verstappen, vediamo l’altalena di Pérez. Il messicano rappresenta il punto debole di un ingranaggio perfetto nonostante le due vittorie e i complessivi sette podi conquistati. Lasciato l’Azerbaijan a meno sei dalla vetta, il messicano ha perso il duello diretto a Miami e da lì ha infilato una serie di risultati negativi che lo hanno fatto sprofondare a 125 punti dalla vetta. Basti pensare che senza i suoi punti, Red Bull sarebbe comunque in testa al Mondiale Costruttori.

I piloti (Max)

L’accoppiata formata da Verstappen e dalla RB19 sta riscrivendo i record della F1. L’olandese è a un successo dalle nove vittorie consecutive che Sebastian Vettel conquistò 10 anni fa. Un record raggiungibile a casa sua, a Zandvoort, dove è imbattuto dal ritorno della pista olandese nel 2021. Ma non è questa l’unica statistica che può migliorare. L’olandese – reduce da un 2022 a suo modo storico – può migliorare il record di punti conquistati e il record di vittorie in una singola annata. Con la leadership nel Mondiale Piloti tenuta fino a fine anno, Verstappen arriverebbe a 39 gare consecutive al comando della classifica: supererebbe così Schumacher che, nel 2002, arrivò a 37. E, perché no, può anche pensare di superare Prost e Vettel nella classifica all-time di vittorie in carriera.

E perché può farlo? Perché in queste prime 12 gare non ha mostrato alcun punto debole. Verstappen ha dimostrato di avere sempre un grande feeling con la vettura e con il team, il che si è riflesso sulle prestazioni, e ha mostrato maturità ed esperienza, come in Belgio quando ha ammesso di non essersi preso rischi al via dal sesto posto memore di un episodio che lo aveva visto protagonista al via nel 2019. In questo 2023 l’olandese ha effettivamente avuto un solo passaggio a vuoto, in Azerbaijan. Weekend al quale poi ha risposto con otto vittorie di fila: una striscia che al momento sembra difficile vedere interrotta. Voto: 10 e lode.

I piloti (Sergio)

Se per Verstappen ci sono solo elogi, diversa è la situazione di Pérez. Dal duello perso a Miami in poi, il messicano ha perso la bussola e non è più riuscito a tenere il passo. Se il tuo compagno di squadra chiude sempre davanti, ci risulta difficile pensare che la vettura che sta dominando il Mondiale faccia fatica ad arrivare in Q3 in qualifica. Eppure, Pérez è riuscito nell’impresa di non conquistare la top-10 in qualifica per sei volte in 12 gare, di cui cinque di fila. Una mancanza importante per un pilota che a inizio anno puntava al titolo e che ora, “sa che Verstappen ha già vinto il Mondiale” (parola di Christian Horner).

Quale può essere ora l’obiettivo di Checo? Sicuramente dovrà puntare sempre al secondo posto, che è là dove Horner e Marko vogliono che la seconda Red Bull sia e dove Pérez non sempre è riuscito ad arrivare. Anche per questo, le voci di una separazione a fine stagione – a vantaggio di Ricciardo – si sono fatte più insistenti con il passare del tempo. E per Pérez una separazione rappresenterebbe un possibile addio alla F1. Voto: 6

La vettura

Un progetto irraggiungibile per tutti, un pacchetto eccellente e un collettivo affiatato e consistente. Red Bull ha vissuto una crescita esponenziale negli ultimi due anni e il successo iridato del 2021 ha dato la spinta a tutta la struttura per tornare a ripercorrere i passi del quadriennio 2010-2013. Un’organizzazione che è un modello per tutti e da dove tutti vogliono prendere i migliori. Marshall è passato in McLaren, Waché e Balbo sono (o sono stati) nel mirino di Ferrari. Il top management di Milton Keynes viene puntato dalla concorrenza ma la struttura organizzativa messa in piedi da Horner, Marko e Newey sembra capace di soccombere alle possibili mancanze.

E così il ciclo Red Bull prosegue e non sembra avere battute d’arresto. Perché se 12 vittorie nelle prime 12 gare stagionali rappresentano, secondo Christian Horner, un traguardo incredibile, riuscire ad ottenerne altre 10 e chiudere così la stagione da imbattuti sarebbe un evento storico. Evento storico al quale ora Red Bull sembra voler puntare con decisione. Voto: 9,5

Prospettive future

Max ha, sinora, conquistato 314 punti che rappresentano il 93,4% dei punti disponibili in queste prime 12 gare. Non è solo un record assoluto, ma se pensiamo che nel 2022 Leclerc chiuse il Mondiale – secondo – con 308 punti, possiamo pensare che il Mondiale sia veramente vicino. Le proiezioni parlano di una possibile vittoria del titolo nella Sprint del Qatar, in programma il 7 ottobre. Verrebbe così eguagliato il record per il titolo iridato vinto con maggior anticipo, attualmente detenuto da Schumacher che nel 2002 vinse il Mondiale con sei gare d’anticipo. Dato il ritmo attuale con il quale Verstappen sta macinando vittorie su vittorie – e con il gap che Red Bull ha sul resto della concorrenza – non sarebbe sorprendente vedere Verstappen iridato anche prima del Qatar. Sarebbe, in ogni caso, una formalità. Per entrare nella storia e nell’olimpo dei grandissimi.

Mattia Fundarò