Credits: motogp.tech3racing.fr
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Dopo il passaggio dalla Moto2 alla MotoGP, Pedro Acosta conclude il suo weekend di debutto con un nono posto sul circuito del Qatar  e una gara condotta tra sorpassi e lotte accese per le prime posizioni.

Un esordio da ricordare per Pedro Acosta

Nonostante alcuni problemi alla partenza e nella gestione delle gomme, l’esordio di Pedro Acosta entra di diritto nella lista dei più spettacolari degli ultimi anni, essendo il pilota spagnolo riuscito a portare a termine sorpassi su colleghi del calibro di Marc Márquez e chiudendo la corsa come seconda miglior KTM, alle spalle solo di Brad Binder, arrivato sul podio in seconda posizione. In partenza sono stati fatti dei miglioramenti rispetto alla gara Sprint di sabato, come ammesso dallo stesso Acosta, ma questo non ha impedito il verificarsi di diverse turbolenze allo spegnimento dei semafori, che hanno costretto lo spagnolo a indietreggiare di alcune posizioni.

La partenza è andata decisamente meglio di ieri, ma Miller mi ha superato velocemente e molto vicino, quindi la moto ha iniziato a muoversi. Avevo tanta gente intorno, ma poi mi sono stabilizzato e ho continuato, ma per questo ho perso molto tempo.

Superate queste problematiche si è poi profilata una gara assolutamente di rimonta per Acosta, il quale nel tempo di 14 giri è riuscito ad arrivare a ridosso di Jorge Martín, terzo sul podio, e a lottare nel gruppo di testa per svariati giri. 

Calo di prestazione dovuto all’inesperienza

Questo inizio di gara lanciato però non ha permesso a Pedro Acosta di portare avanti una gestione ottimale del degrado delle gomme, che proprio a partire dalla seconda metà della corsa hanno iniziato a calare di prestazione, costringendo il pilota GASGAS a difendere la propria posizione con fatica e facendogli finire la corsa in nona posizione

Penso sia stato meglio fare 10 giri super forte per vedere cosa fanno quelli davanti e mantenere il loro ritmo che fare 21 giri decimo senza capire niente: se possiamo giocare, allora lo facciamo. Bene, arriviamo con più informazioni a Portimão.

Questo approccio di Acosta è stato accolto positivamente anche da altri piloti dello schieramento, come lo stesso Marc Márquez.

Già ieri dopo la Sprint ho pensato che se avessimo fatto una gara gestendo la gomma sarebbe arrivato, perché se spingi a manetta senza guardare la gomma puoi arrivare davanti ed è quello che ha fatto lui. Ha spinto, spinto, spinto. Ed è quello che devi fare da rookie: spingere a manetta e capire dove si arriva. 

Bagarre accesa tra Marc Márquez e Acosta

Uno dei momenti più caldi della gara è stato proprio la lotta per la quarta posizione tra il debuttante Acosta e l’otto volte campione del mondo Marc Márquez, entrambi con dei nuovi colori per il 2024, visto il passaggio su una Ducati del pilota di Cervera. I due infatti sono stati in bagarre per molti giri, che hanno dimostrato fin da subito l’animo calcolatore di Acosta. Alla prima occasione buona il #31 è riuscito a chiudere il sorpasso sul pilota Ducati Gresini ed è riuscito a tenersi davanti ancora per diversi giri.

Quando ho passato Marc Márquez alla fine non ho avuto tempo per pensare a niente, ho guidato e basta. È stato come guidare con Valentino Rossi al Ranch, la gara che abbiamo fatto d’inverno. È vero che ho sentito un po’ la pressione di guidare con Marc dietro, ma è normale essendo la prima volta. La lotta con Marc è durata quello che doveva durare. È come quando perdi la verginità: è tutto molto bello ma finisce con l’essere un disastro. La favola non poteva durare troppo, sorpassare piloti, avere ritmo e star lì è ciò che mi è piaciuto di più.

Pedro Acosta su Red Bull GasGas Tech 3 sorpassa Marc Marquez su Ducati Gresini
Credits: MotoGP.com

Problemi di adattamento alla MotoGP

Sebbene tutte le note positive del weekend, è indubbio che sia necessario crescere ancora all’interno della categoria per Pedro Acosta e che questo sia solo un punto di partenza per apportare sempre più migliorie sia alla moto che alla gestione della gara. 

In particolare è emerso verso la fine della corsa un problema con l’abbassatore posteriore della moto KTM RC16 marchiata GASGAS, troppo corto per le braccia di Acosta, trovatosi quindi costretto a guidare in modo più “macchinoso” per riuscire a sopperire a questo inconveniente.

Bisogna modificare la leva dell’abbassatore posteriore della moto, perché è molto lontano per il mio braccio e per la mia mano. Non ho avuto sindrome compartimentale, ma mi dava molto fastidio.

Bilancio positivo dopo il primo Gran Premio

Alla fine del suo primo weekend di gara completo in quanto pilota di MotoGP, Pedro Acosta confessa ai giornalisti di essere soddisfatto della prestazione, errore di gestione della gomma incluso, avendo ritrovato un feeling con la moto che gli mancava dai tempi dell’esordio in Moto3.

Dovevamo commettere qualche errore, era tutto troppo bello che non poteva andare così bene alla prima gara. La partenza è stata migliore rispetto a quella di ieri, ma non così buona come quella di Miller. Alla prima curva ero quarto, tutti i sorpassi mi sono piaciuti, perché erano i primi che facevo in MotoGP. Non mi vedevo con così tanta fiducia nei sorpassi da quando ero in Moto3. E pensare che in Moto2 sorpassavo più o meno dove volevo. Ma la fiducia di buttarmi e sapere che la moto si sarebbe fermata non la avevo da anni: l’errore è stato di gestione.

Valentina Bossi

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