Si è spento, all'età di 81 anni, Max Mosley, presidente FIA dal 1993 al 2009. Uomo forte della F1 targata Ecclestone, Mosley è stato uno dei personaggi più controversi di quell'epoca. Proprio Bernie Ecclestone ha confermato la scomparsa di Mosley e alla BBC ha dichiarato: "E' come perdere un fratello".

Il contributo nell'automobilismo

Max Mosley aveva appena compiuto 81 anni. Mosley si laurea in fisica nel 1961 al Christ Church College di Oxford e successivamente studia diritto alla Gray’s Inn di Londra, diventando avvocato nel 1964. Negli Anni Sessanta intraprende una breve carriera come pilota e nel 1969 è tra i fondatori della March.

Nel 1974 fonda la FOCA (Formula One Constructors Association), associazione che rappresenta gli interessi commerciali delle scuderie. Dopo aver tentato la carriera politica, Mosley rientra nel mondo dell'automobilismo, diventando presidente della FIA, detenendo la posizione dal 1993 al 2009.

La posizione nella FIA

Durante il "regno" di Mosley, la Fomula 1 va incontro al tragico fine settimana di Imola 1994, con la perdita in pista di Roland Ratzenberger ed Ayrton Senna. Il contributo di Mosley nel migliorare la sicurezza delle piste e delle automobili, da questo punto di vista, è encomiabile.

Il personaggio Mosley, tuttavia, rimane molto controverso. Da una parte spesso le scuderie non tollerano il suo lavoro in simbiosi con Bernie Ecclestone, dall'altra Mosley prende delle posizioni molto radicali, come la multa da 100 milioni di dollari affibiata alla McLaren nel 2007 per la Spy Story o il primo progetto di introduzione di budget cap, datato 2009.

Lo scandalo

Nel 2008 il quotidiano inglese News of the World pubblica delle fotografie in cui Mosley prende parte a festini a luci rosse, tra le altre cose travestito da ufficiale nazista. Questo, letto in congiunzione al fatto che il padre (Sir Oswald Mosley) fosse fondatore e leader della British Union of Fascists, macchia in maniera indelebile la figura.

L'anno successivo, 2009, Max Mosley decide di non candidarsi ulteriormente alla presidenza FIA, lasciando che il ruolo venga poi coperto da Jean Todt. Da quel momento Mosley sparisce dai radar dell'automobilismo e dell'opinione pubblica, nonostante una querelle legale contro News of the World che lo vede vincitore.

Nell'epitaffio di Bernie Ecclestone, oltre al fatto di ricordare Max Mosley come uno di famiglia, si legge: "Ha fatto molte cose buone non solo per il motorsport, ma anche per l'industria automobilistica. Era molto bravo nell'assicurarsi che venissero costruite automobili sicure."

Luca Colombo