Il simbolo del Biscione non sparirà dalla F1 nel 2024: Alfa Romeo, infatti, sarà il marchio stampigliato sulle Power Unit Ferrari del team Haas. Una partnership che, nonostante si tratti di una ben orchestrata operazione di marketing, ha un significato importante per i tanti appassionati italiani e non che ancora oggi sostengono la Casa di Arese, o perlomeno quello che ne resta.

Una nuova partnership dopo Sauber

Il ritorno di Alfa Romeo nella massima serie del motorsport era stato salutato con sentimenti contrastanti. Nel novembre 2017, quando venne annunciato l’accordo con il team Sauber, i vertici di FCA, a partire da Sergio Marchionne, esibirono subito tanto entusiasmo. Un grande ottimismo per quella che era una partnership molto importante, ben oltre la pura operazione pubblicitaria per il rilancio del marchio.

Dalla stagione successiva, quindi, abbiamo iniziato ad abituarci al rosso Alfa mischiato con il bianco delle vetture di Hinwil. I risultati in pista, in diverse occasioni, sono stati certamente poco esaltanti, ma sono stati tanti i nomi importanti che hanno indossato il Biscione sulla tuta. A partire da Charles Leclerc e Marcus Ericsson in quell’iniziale 2018, per poi passare al Campione del Mondo 20007 Kimi Raikkonen e al nostro Antonio Giovinazzi, che per tre stagioni hanno ottenuto risultati alterni. Infine, gli ultimi alfieri, perlomeno con i colori Alfa: Valtteri Bottas e Guanyu Zhou.

Ma, quando è stato annunciato che Audi avrebbe acquistato Sauber, per entrare ufficialmente poi a partire dal 2026, è stato subito evidente che la collaborazione tra le due compagini era giunta al capolinea. A questo punto, per Jean-Philippe Imparato era arrivato il momento di guardarsi intorno e scegliere nuove strade.

Un’ottima opportunità di visibilità

Ovviamente, l’imperativo resta sempre quello di mantenere i riflettori accesi su Alfa Romeo, senza perdere di vista il mercato dell’automotive. Per questo, in questi mesi si sono rincorse diverse voci, riguardanti in particolare un accordo con Peugeot in ambito Endurance, in particolare nel WEC, essendo entrambi i marchi sotto lo stesso “tetto”, e cioè Stellantis.

Dopo un positivo incontro con Gunther Steiner tenutosi a Monte Carlo, però, la direzione presa dal board non si è discostata più di tanto da quella attuale, decidendo di puntare sul re-branding delle power unit Haas. Certo, l’impegno richiesto sarà minore rispetto a quello attuale, o anche rispetto ad un eventuale ingresso nel mondo WEC. Il marchio resterà ben visibile, e il nome Alfa Romeo continuerà a essere di casa nel Circus più importante del motorsport.

Non si tratta certo di un’operazione nuova per la F1. Basti pensare a Tag-Heuer, che nel 2016 rinominò le PU Honda di Red Bull, come fatto negli anni ’80 con McLaren. Venendo a tempi più vicini a noi, anche Renault la passata stagione ha deciso di effettuare un restyling al proprio team, nominandolo Alpine e riverniciando le vetture con il bleu tanto caro ai francesi.

Insomma, Alfa Romeo non sparirà dalla F1, e questo di per sé è sicuramente un bene. Speriamo che questa nuova partnership con Haas GP possa rivelarsi proficua per entrambi.

Nicola Saglia