Oggi è il compleanno di Emanuele Pirro, che compie 60 anni. L’ex pilota romano è tornato alla ribalta negli ultimi anni agli occhi del grande pubblico soprattutto nella veste di Commissario FIA, anche se i meno attenti forse ignorano una carriera da pilota brillante sia in Formula 1 che nel mondo delle ruote coperte.

Pirro è infatti un pilota che ha gareggiato in varie tipologie di competizioni durante la sua lunga carriera, riuscendo ad ottenere ben cinque successi alla 24 ore di Le Mans, due nella 12 Ore di Sebring e uno nella 24 Ore del Nurburgring, oltre a svariati titoli nelle categorie Turismo. Queste sono le tappe principali della sua carriera.

GLI INIZI

Emanuele Pirro inizia a gareggiare con i kart all’età di 11 anni. Nel 1977, il romano vince il primo di quattro titoli italiani.

Nel 1980 Pirro decide di passare alle monoposto, prendendo parte al Campionato di Formula Fiat Abarth e nella sua prima stagione vince quattro gare e il titolo italiano. L’anno seguente disputa la Formula 3 Europea con una Martini-Toyota all’età di 18 anni e si aggiudica l'ultima gara del campionato.

Pirro viene notato da Cesare Fioro che gli consiglia di partecipare alla 24 ore di Daytona su una Lancia Beta Montecarlo, dove conquista il successo. Il romano, con la squadra Lancia gestita da Fiorio, corre anche a Kyalami una gara di endurance. Nel 1982, Pirro continua a correre in F3 con l’ Euroracing-Alfa Romeo e riesce ad imporsi in tre gare, terminando il campionato in seconda posizione.

L'anno successivo, il romano vince le prime due prove del campionato con una Ralt-Alfa Romeo, ma la seconda parte della stagione è piena di ritiri. Pirro si accontenta del terzo posto e per il 1984 si sposta nel Campionato Europeo di Formula 2.

Il romano termina il campionato in sesta piazza alla guida di una March-BMW. Il miglior risultato è un secondo posto a Donington. Nello stesso anno, Pirro ha la possibilità di provare la Brabham-BMW BT53 di Formula 1. L'anno successivo, Pirro passa al Campionato di Formula 3000, dove ottiene due vittorie a Thruxton e a Vallelunga.

Il 1986 è un anno impegnativo per Pirro che si piazza secondo nel campionato di Formula 3000. Fuori dalle monoposto, il romano corre su una BMW 635 CSI ufficiale e vince la 500 Km del Nürburgring e la 4 Ore di Jarama, valide per l’EuroTurismo. Conclude in quarta posizione il campionato Turismo e ottiene l'attenzione dei manager di F1, con cui inizia a prendere contatti.

IL PERIODO IN FORMULA 1

Alla fine, è la McLaren a ingaggiare Pirro per la stagione 1988, nel ruolo di terzo pilota e collaudatore al fianco del duo formato da Ayrton Senna e Alain Prost. Oltre al suo impegno nella scuderia britannica, Pirro corre nel campionato giapponese di Formula 3000 e in quello Euroturismo.

L’anno successivo Pirro è scelto dalla scuderia Benetton come pilota per sostituire Johhny Herbert, non ancora guarito del tutto dall’incidente sul circuito di Brands Hatch. Pirro fa il suo debutto in F1 al Gran Premio di Francia 1989, disputato sul circuito di Le Castellet, al volante della Benetton-Ford B189 aspirata. Il romano ottiene i primi punti nel Gran Premio d’Australia, dove sotto una pioggia torrenziale termina la sua gara in quinta posizione.

Per la stagione 1990, Pirro corre per la Scuderia Italia dal Gran Premio di San Marino, in una stagione contrassegnata da una monoposto lenta e inaffidabile.

La stagione successiva, la scuderia può contare su una vettura più competitiva. Emanuele riesce a terminare una solo gara a punti, il Gran Premio di Montecarlo. Nel resto della stagione non riesce ad ottenere le stesse prestazioni del compagno di scuderia, JJ Letho.

IL PASSAGGIO ALLE RUOTE COPERTE ED I TRIONFI A LE MANS

Terminata la sua carriera in F1, Pirro passa alle vetture Super Turismo e nel biennIo 92/93 corre nel DTM. Nel 1994 è campione italiano Turismo, a bordo di una Audi 80, e ripete il successo anche l'anno successivo.

Pirro decide per il 1998 di ritornare a correre nel mondiale Endurance: nella 24 ore di Daytona vince la sua categoria. Nel 1999 entra a far parte dell’Audi, con cui costruirà un binomio vincente a partite dal nuovo millennio.

Già nell'anno successivo ottiene la sua prima vittoria assoluta nella 24 ore di Le Mans e ripete il successo anche nei due anni successivi. Dal 2003 al 2005, Pirlo termina la 24 ore di Le Mans in terza posizione assoluta. Sempre nel 2005 vince il campionato American Le Mans Series.

Nel 2006 e nel 2007 vince nuovamente la 24 ore di Le Mans sull’Audi R10. Sempre nel 2007 conquista anche la 12 ore di Sebring e continua a correre con l’Audi anche per il 2008.

Nel 2010 abbandona le gare endurance, per dedicarsi soprattutto alle competizioni con vetture storiche. Tra le sue principali attività nel corso degli ultimi anni, gli importanti ruoli nella veste di supervisore della Scuola Federale ACI Sport e quella di Commissario FIA per i Gran Premi di Formula 1.

Chiara Zaffarano

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