F1 | GP Belgio 2025 - Commento LIVE Sprint Race

Credits: Formula 1 / X.com
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Il Circus della Formula 1 torna a far visita al Circuit de Spa-Francorchamps, uno dei tracciati più leggendari del motorsport mondiale che ospitò il suo primo GP Belgio proprio 100 anni fa. Nato nel primo dopoguerra, il circuito situato nelle Ardenne ha fin da subito conquistato il cuore degli appassionati di motorsport e non solo con una pista molto impegnativa e, soprattutto, con delle curve ancora più iconiche.

Malmedy, Stavelot e le origini della pista di Spa

Il layout originale di Spa, inaugurato nel 1925 e che vedeva i piloti sfrecciare per quasi 15 km di strade pubbliche, unendo le cittadine di Malmedy, Stavelot e appunto, Francorchamps. Le prime due città diedero quindi i nomi a delle curve situate nelle loro strade di collegamento, in un tracciato che allora poteva quasi essere descritto come una sorta di drag race in movimento, vista l’altissima velocità con cui i piloti affrontavano le curve (gran parte delle quali in pieno), mettendo fin da subito in risalto le abilità ma soprattutto il coraggio di questi pionieri del motorsport.

Dopo 100 anni di lavori e di accorciamenti della pista in nome della sicurezza, Stavelot è riuscita comunque a rimanere tutt’oggi sul tracciato di Spa dando il nome alla sequenza tra curva 15 e curva 16, appena prima del tratto di separazione dal circuito alla strada che portava appunto alla omonima città. Anche Malmedy ha continuato ad avere il suo posto sul circuito di Spa: seppur offuscata dalla chicane Les Combes di curva 5 e 6 dopo il Kemmel Straight, la curva 7 prende proprio il nome della Malmedy Corner, poichè si trovava sul tratto che separava l’autodromo dalla strada verso l’omonima regione.

Eau Rouge e Raidillon, la leggenda del “fiume rosso”

Eau Rouge Raidillon Ferrari F1 GP Belgio 2013
Credits: Scuderia Ferrari HP / X.com

Nessuna curva di Spa è più caratteristica e leggendaria di Eau Rouge e Raidillon o, come dicono in Belgio, “La Raidillon de l’Eau Rouge”. La curva, affrontata dopo la prima staccata di La Source (chiamata così per le sorgenti di acqua dolce presenti attorno al circuito) non era presente nel layout originale e fu messa solo dal 1939 in avanti quando venne costruita una strada di collegamento per non essere più costretti a passare per la sezione dell’Ancienne Douanne. Al suo posto, venne messo una curva veloce e ripida destra-sinistra conosciuta come il Raidillon: ufficialmente, infatti, le curve 4 e 5 del tracciato belga moderno sono entrambe conosciute con il nome di quest’ultima.

Tuttavia è proprio la curva prima a rendere speciale questo tratto, non solo per la spettacolarità e la velocità del tratto: Eau Rouge, o “fiume rosso”, è l’affluente destro del fiume Amblève che servì come fiume di confine per diversi periodi importanti della storia, dall’Impero Germanico e quello Romano passando da bordo tra i Paesi Bassi (poi Belgio) e la Prussia dal 1815 fino al 1919 fino all’attuale confine tra Belgio e Germania. Tale affluente passa proprio sotto il circuito di Spa-Francorchamps, dando così il nome ad una delle curve più iconiche del tracciato.

Dalle curve intitolate a Ickx e Frère fino alla “Bus Stop”

Proseguendo lungo la pista belga, dopo la Bruxelles (che prima si chiamò Rivage per un villaggio vicino alla pista) arriviamo a curva 9, intitolata recentemente al leggendario Jacky Ickx ma conosciuta dai locali come la “Speaker Corner”, o in alternativa come la “No-name”. Tale nome è dovuto alla vecchia cabina dei commentatori dove potevano vedere le monoposto sfrecciare in uscita dalla foresta del Raidillon. Tornando alla sequenza Stavelot, troviamo un altro nome storico dopo la Campus (15) alla curva 16, intitolata a Paul Frère, noto pilota e scrittore belga che collaborò su tantissime sportive di serie (tra cui la Porsche 911) e che corse per la Scuderia Ferrari, conquistando un secondo posto al GP Belgio di Formula 1 del 1956 con la D50 e una vittoria alla 24 Ore di Le Mans del 1960 con la 250 Testa Rossa condivisa con il connazionale Olivier Gendebien.

Mansell Ferrari Old Bus Stop Chicane F1 GP Belgio 1989
Credits: Formula 1 / X.com

Ultima ma non meno importante l’ultima sequenza della pista di Spa: la Chicane “Bus Stop”. Introdotta nel 1981 dopo la curva Blanchimont, la chicane presentava all’inizio una impegnativa doppia sequenza sinistra-destra-destra-sinistra salvo poi diventare una più “semplice” e immediata chicane destra-sinistra dopo i lavori di modernizzazione del 2007. Venne adottato il nome non ufficiale di “Bus Stop” perché proprio lì, tra la curva Blanchimont e La Source, ci fu una fermata dell’autobus quando la pista non veniva usata per i weekend di gara. Ricordiamo che, a quel tempo, Spa era ancora un circuito semi-permanente, tracciato su strade pubbliche aperte al traffico. Solo nel nuovo millennio è diventato un autodromo a tutti gli effetti.

E così la leggenda di Spa-Francorchamps e del GP Belgio di Formula 1 continua a vivere ancora oggi, grazie anche tutti gli aneddoti e le storie che si nascondono dietro le sue leggendarie curve.

Andrea Mattavelli