La FIA sta valutando se imporre sanzioni più severe ai piloti che attraversano la pista durante una fase di gara, come fatto da Lewis Hamilton durante il GP di F1 in Qatar. La Federazione ha legittime preoccupazioni in merito alla sicurezza di situazioni del genere, perché un errore di valutazione può comportare conseguenze disastrose.

Attraversamento e multa

Durante il fine settimana a Lusail, gli steward hanno multato il pilota Mercedes per l'importo di 25.000 euro, con un importo "sospeso" dello stesso valore in caso di recidiva. Hamilton ha attraversato la pista senza il permesso dei commissari, durante lo svolgimento della gara (per quanto neutralizzata), dopo la collisione con George Russell che ha causato il suo ritiro al primo giro.

Nel dispositivo leggiamo che Hamilton "ha attraversato la pista, in quel momento attiva, raggiungendone il lato interno pochi secondi prima che la macchina 63 [Russell, ndR] arrivasse ad alta velocità dopo essere uscita dai box" e "ha continuato a camminare lungo il bordo fino a quando ha finalmente lasciato la pista". Nell'udienza del dopo gara con gli steward, Lewis ha chiesto scusa per quanto successo: il verdetto finale ha prodotto la multa e un rimprovero formale nei confronti del pilota inglese.

Oggi la FIA ha rilasciato una dichiarazione, nella quale si apprende che esaminerà se sanzionare in maniera più severa eventi simili in futuro. Lo sviluppo nella vicenda fa seguito anche ad un incidente occorso durante il Campionato del mondo di kart in Franciacorta dove Joe Turney ha subito un grave infortunio alla gamba. Turney ha subito il colpo dal kart di un altro pilota mentre tentava di riprendere la gara in seguito ad un testacoda innescato da un contatto con Gabriel Gomez.

La dichiarazione FIA

Nella dichiarazione resa dalla FIA leggiamo che Hamilton "ha riconosciuto come la traversata abbia rappresentato una grave violazione della sicurezza; tuttavia, in considerazione del suo status di modello, la FIA è preoccupata per l'impronta che le sue azioni potrebbero aver creato sui piloti più giovani". Considerando questo estratto, l'approccio della Federazione pare piuttosto questionabile. In altre parole la FIA non avrebbe agito con un ulteriore esame e revisione delle sanzioni per l'atto dell'attraversamento, bensì in riferimento allo "status di modello" di Hamilton.

La scelta delle parole sembra piuttosto vaga e andrebbe riformulata, perché indicherebbe l'esistenza di un certo numero di piloti più modello di comportamento di altri dai quali innescare processi di revisione e far cadere una scure più pesante in termini di sanzioni per episodi come quello che ha visto l'inglese protagonista nel GP del Qatar. Considerazioni su influenze di comportamento a parte, un pilota professionista dovrebbe conoscere la pericolosità intrinseca di azioni come l'attraversamento della pista durante una sessione attiva. Hamilton ha sbagliato e ha subito una giusta sanzione per questo.

Uno studio comunque importante

Purtroppo la storia dell'automobilismo da corsa presenta numerosi episodi simili, con conseguenze anche fatali. Probabilmente la FIA avrebbe dovuto ribadire il concetto di studiare punizioni più severe su tutta la linea sulla falsariga di quanto successo, svincolando il discorso del ruolo di modello comportamentale da parte di Lewis Hamilton. Rimane auspicabile, comunque, che la FIA continui a studiare situazioni simili ed emani disposizioni più stringenti sulle azioni dei piloti.

Così come la FIA dovrebbe cercare di allineare un migliore protocollo per il training dei commissari di pista, così che situazioni al limite, come quella di Hamilton in Qatar o Magnussen in Brasile qualche tempo fa, vengano gestite al meglio.

Luca Colombo

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