Ad un anno di distanza dall'ultima vittoria in F1 e dopo gli ultimi due GP con buone prestazioni la Mercedes ha vissuto in Brasile un tracollo verticale nelle prestazioni. La Sprint Race e la repentina perdita di ritmo hanno di fatto aperto le danze per domenica, dove la scuderia di Brackley registra un ottavo posto per Lewis Hamilton e il ritiro (senza gloria in gara) di George Russell.

Grattacapi

Il fine settimana di Interlagos e le ingloriose prestazioni portate a casa dalla W14 e i suoi piloti rappresentano un bel grattacapo per la scuderia di Toto Wolff, soprattutto in relazione ai risultati portati nei primi due terzi del triple-header d'America. In una specie di contrappasso dantesco, se la vittoria del 2022 aveva fornito una falsa speranza sulla bontà del concetto zero-sidepod, il pessimo risultato maturato in questo fine settimana ha fornito la misura di quanto la Mercedes dovrà lavorare su più livelli.

Partiamo da un livello più generale. Mercedes ha bisogno della nuova stagione per apportare modifiche sostanziali sulla vettura a tutti i livelli. La W14 attuale rappresenta un deciso miglioramento rispetto al modello impiegato nella prima parte di campionato, tuttavia presenta ancora dei punti deboli. Gli aggiornamenti introdotti al COTA parevano avere sbloccato dell'ulteriore potenziale sulla monoposto, ma il Brasile ha dimostrato come questo tipo di intervento tecnico necessiti del tempo necessario per validarne l'impiego in un ambito più generale.

Aggiornamento che "mangia" le gomme?

Il nuovo aggiornamento, per quanto apprezzato dai piloti, pare avere peggiorato la maniera in cui la vettura sfrutta le gomme, eventualità amplificata da un tracciato molto "demanding" per le coperture come Interlagos. Con tutta probabilità il formato del fine settimana con la gara sprint non ha aiutato la compagine di Brackley nel definire gli assetti, soprattutto nel calcolo delle altezze da terra, che vanno ad influire sull'entità del carico aerodinamico e, giocoforza, anche del suo "posizionamento". Il quale poi influisce sul bilanciamento globale della vettura. Viene quasi da chiedere quanto abbia influito la squalifica rimediata ad Austin nelle delibere, più o meno conservative, sugli assetti vettura.

La gara di F1 in Brasile ha sottolineato anche un ulteriore aspetto negativo per la scuderia Mercedes. La vettura non aveva abbastanza velocità, "mangiava" velocemente le gomme più velocemente e la squadra non riusciva a reagire alle situazioni. George Russell, va sottolineato, durante la gara ha avuto un atteggiamento "poco positivo" nei confronti delle tattiche di gara e della mancanza di ordini di scuderia. Da questo punto di vista, Carlos Sainz ha apertamente guadagnato su entrambi i piloti della scuderia anglo-tedesca.

Compiti a casa

Mercedes dovrebbe tornare a casa da Interlagos non tanto con il cruccio di avere tirato fuori dal cilindro un fine settimana negativo, quanto con la coscienza di essere ancora vittima dell'imprevedibilità di questi eventi. Toto Wolff e il suo staff dovranno lavorare moltissimo dal punto di vista tecnico, ma anche sulla riorganizzazione di una struttura in pista molto blanda nelle reazioni. Ai tempi del dominio tencico quest'ultimo punto poteva risultare ininfluente ai fini del risultato finale, ma Red Bull nell'ultimo anno ha sollevato terribilmente l'asticella anche nel "gioco ai box" e la scuderia di Brackley dovrà colmare questa lacuna, se vuole tornare a competere consistentemente per le primissime posizioni.

Luca Colombo

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