A pochi giorni dalla gara di Valencia, dopo il caso scatenato dai fatti di Sepang tra Rossi e Marquez a tenere banco è ora la diatriba tra le due maggiori Case giapponesi produttrici di moto: Honda e Yamaha. Dopo la Q&A di Shuhei Nakamoto pubblicata ieri, è arriva oggi puntuale la replica di Yamaha alle accuse del vice-presidente esecutivo di HRC. Di fatto, annullare la conferenza stampa del giovedì non sembra essere servito sostanzialmente a nulla: se gli animi tra i piloti sono apparentemente tornati calmi, lo stesso non si può dire del clima tra le Case coinvolte in questa battaglia di fine stagione.

Ma ecco quanto riportato dal comunicato ufficiale del Movistar Yamaha MotoGP Team:

"In riferimento al comunicato stampa di Repsol Media Service del 25 ottobre intitolato “Pedrosa vince e Marquez cade per effetto di un calcio antisportivo di Rossi” e al comunicato stampa di ieri, 2 novembre, intitolato “Q&A con Shuhei Nakamoto, Vice Presidente Esecutivo di HRC”, Yamaha esprime il suo disaccordo con le parole usate in merito all’incidente tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Entrambi i comunicati riportano parole di accusa verso Valentino Rossi reo di aver dato un calcio alla moto di Marc Marquez, cosa non vera come riportato anche dalle indagini della Direzione Gara. Perciò Yamaha rifiuta le accuse mosse nei due comunicati stampa che non corrispondono a quanto rilevato dalla Direzione Gara. Yamaha non intende andare oltre con le discussioni su questo sfortunato evento e il nostro desiderio è di concludere la stagione 2015 nel miglior modo possibile. Andiamo a Valencia con la chiara intenzione di fare del nostro meglio per vincere quella che speriamo sia una gara memorabile con piloti e team impegnati a gareggiare in modo esemplare nella categoria più importante del motociclismo".

Chissà come avrà preso questa presa di posizione da parte del proprio team Jorge Lorenzo, proprio nel giorno in cui è arrivato un secco "no" da parte del Tas di Losanna in merito alla richiesta del maiorchino di poter intervenire nell'ambito dell'arbitrato tra il compagno e la FIM. Gli avvocati del pilota spagnolo hanno precisato che tale azione era stata promossa in quanto Lorenzo potrebbe "risultare parte lesa" nell'ambito del verdetto, nonché "nel tentativo di fornire ulteriori indicazioni utili per prendere la giusta decisione". Una mossa che, da un certo punto di vista, apre una spaccatura ulteriore tra lo spagnolo e Yamaha, in grado di anticipare risvolti inaspettati dopo la fine del Mondiale.

Marco Pezzoni