Molteplici le implicazioni di questa nuova avventura. Tech 3, da sempre fedele a Yamaha, cercava da alcune stagioni di disporre di moto ufficiali, cosa che la casa di Iwata ha (inspiegabilmente) sempre negato. Dunque, Tech 3 si è guardata attorno e, alla fine, ha ceduto alla corte della KTM, che a dispetto dei risultati sin qui raccolti (non dimentichiamo che è entrata in MotoGP solo lo scorso anno), dispone dei mezzi e della fame necessari a chiudere il gap con i top team.

Alcuni giorni fa il DS francese aveva dichiarato: ”Avremo per tre anni supporto diretto da una Casa costruttrice. L'annuncio dovrebbe arrivare molto, molto presto, ma posso dire che firmeremo un accordo di tre anni, dal 2019 al 2021. In ogni singolo anno avremo la moto che corre con il team ufficiale. Avremo la stessa moto. Ci saranno 4 moto uguali in griglia con le stesse specifiche. La stessa situazione ci sarà nel 2019, nel 2020 e nel 2021. Era quello che cercavamo e quello che vogliamo. Questo ci aiuterà a ottenere risultati migliori e, allo stesso tempo, daremo una mano importante nello sviluppo della moto".

Yamaha, quindi, ha deciso di lasciarsi sfuggire una struttura di tutto rispetto e con un’esperienza che è seconda solo a quella dei team ufficiali, probabilmente per far posto ad un accordo biennale con un team clienti, in attesa dell’approdo in classe regina del team Sky-VR46 di Valentino Rossi: “Valentino intende correre ancora, e so che finché correrà in MotoGP non avrà la propria squadra nella stessa categoria. Ma quando la VR46 farà il grande salto non ci sono dubbi sul telaio. Un giorno Vale avrà un team Yamaha di MotoGP, questo è certo“, le parole di Ponchàral.

La naturale evoluzione è questo triennale che rende orgoglioso Pit Beirer, direttore motorsport di KTM: "Siamo davvero molto felici di attivare la partnership con il team Tech3 a partire dal 2019. La loro struttura molto professionale ci renderà ancora più forti. Avere 4 RC16 ufficiali in griglia è un altro grande passo avanti per noi, sia per sviluppare le moto sia per espandere il brand nel paddock della MotoGP. Non vediamo l'ora di iniziare questa grande cooperazione e sono grato a Hervé Poncharal per aver creduto nel futuro di KTM".

Questa operazione apre a nuovi scenari e a nuovi rapporti di forza nella classe regina. Se Honda dispone di due team clienti, di cui il team LCR già trattato come semi-ufficiale, il team belga Marc VDS (in scadenza di contratto a fine 2018) pare volersi dotare di moto ufficiali, al pari dei cugini francesi. Suzuki non ha mai nascosto il proprio interesse a fornire un team satellite, anche se le prestazioni (ma soprattutto il budget limitato) non sono vere e proprie sirene di richiamo. Per Marc VDS potrebbe non essere del tutto peregrino uno switch con Yamaha, prendendo il posto vacante lasciato dal team Tech 3, quanto meno per il biennio a venire. In questa operazione, però, si inseriscono anche i due team Angel Nieto e Avintia Racing, attualmente clienti Ducati, che non hanno nascosto il loro interesse per lo slot Yamaha. Nulla esclude che Suzuki riesca ad accaparrarsi uno dei due team e che Honda voglia continuare a fornire sei moto in griglia, il tutto a scapito delle rosse di Borgo Panigale, attualmente in griglia con 8 moto.

Insomma, le combinazioni, al momento, sono molteplici e speculare sulle possibili combinazioni, ancora prematuro. Non ci resta che goderci questo inizio di stagione e attendere gli sviluppi di mercato.

Michele Bertolini

 

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