Il primo Gran Premio della MotoGP in Qatar per questo 2021 ha dimostrato chiaramente la supremazia motoristica della Ducati, che ha dominato tutti i rettilinei. Ma la vittoria, andata alla Yamaha di Viñales, e il podio a rischio per merito di Rins fanno capire che il motore non basterà per sempre. Nuova aerodinamica complice del degrado gomme?

SE FOSSERO DRAG RACE...

... Non ce ne sarebbe per nessuno. Basta vedere le velocità di punta, ma soprattutto le accellerazioni fuori dalle curve nel Gran Premio del Qatar 2021 della MotoGP, per capire che Ducati è al top. Appena il Desmosedici può spiegare le ali, le case giapponesi fanno fatica anche solo a rimanere in scia, figuriamoci a rimanere davanti. Unica degna eccezione l’Aprilia di Aleix Espargaro, che ha fatto una gara incredibile con velocità simili a quelle delle moto di Borgo Panigale.

MA HA VINTO UNA YAMAHA

Il punto però è che questo divario tecnico non è sufficiente. Il circuito del Qatar per la MotoGP è quello con una tra le medie velocistiche più alte, con molti rettilinei che aiutano la Ducati 2021 nel suo compito. Ma questa velocità non è stata comunque sufficiente a battere Maverick Viñales, che ha guadagnato il giusto distacco dalla concorrenza per permettersi di rimanere davanti a tutti in curva 1. Rinforza la dimostrazione Joan Mir, che se non avesse sbagliato l’ultima curva avrebbe beffato sia Johan Zarco che Francesco Bagnaia al traguardo.

LA NUOVA AERODINAMICA MANGIA LE GOMME?

Ora la domanda che dovranno farsi nel box della Ducati è proprio questa. I nuovi convogliatori, che servono a spingere sull’avantreno ed a migliorare il feeling in curva, potrebbero aver avuto una parte attiva nel consumo eccessivo delle gomme degli ufficiali? Pecco Bagnaia sarebbe terminato quarto se ci fosse stato un altro giro, Jack Miller ha rischiato di uscire dalla top10 chiudendo nono. È sembrato meno in difficoltà Zarco, che però monta una carena diversa rispetto alle ufficiali. Tutto bene quel che finisce bene, ma urge approfondimento.

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Alex Dibisceglia