Marc Marquez è tornato e lo ha fatto alla sua maniera, sorprendendo tutti con una rimonta incredibile. Lo spagnolo ha avuto un problema in partenza costringendolo ad una gara all’attacco. Il passo messo in mostra sorpassando ben diciotto colleghi è stato però all’altezza di quello di Enea Bastianini. Dove sarebbe arrivato senza quel problema in partenza? Andiamo ad analizzare il suo passo gara per scoprire se avesse potuto impensierire Enea Bastianini.

IL RECUPERO LAMPO

Lo spagnolo dopo lo spaventoso incidente del warmup di Mandalika era tornato a soffrire di diploplia. Dopo quindici giorni, Marc è però tornato in pista ad Alcarras per testare l’occhio prima di volare ad Austin per prendere parte al round americano. Arrivato ad Austin fin dalle libere di è subito messo in mostra, velocissimo sul giro singolo si è ben nascosto sul passo gara.

PARTENZA A HANDICAP

Dopo un turno di qualifica poco fortunato, che Marquez ha chiuso al nono posto, senza riuscire a completare un buon giro. Lo spagnolo si è poi lamentato di non esser riuscito a fare un giro libero senza traffico o piloti che provavano a stargli in scia.

Alla sua peggior qualifica in terra americana da quando è in MotoGP si è aggiunto un warning comparso sulla sua RC213V proprio in fase di partenza. Honda sta ancora investigando per capire cosa sia successo sulla moto di Marquez. Lo spagnolo è comunque riuscito a prendere il via ma la sua Honda ha singhiozzato per tutta la fase di partenza. Alla prima curva Marquez si è trovato ultimo staccato dal gruppo di qualche decina di metri. Una vera e propria partenza ad handicap per l’otto volte campione del mondo che puntava ad allungare la sua striscia di vittorie ad Austin.

Credits: twitter/marcmarquez93

MARC IS HIMSELF

Nonostante questa partenza difficile, Marquez ha chiuso la gara americana in sesta posizione non lontano dal podio e dalla vittoria. Lo spagnolo al termine della gara era soddisfatto delle sue prestazioni ma amareggiato per il risultato. Visto l’incredibile rientro è facile immaginare il perché, analizziamo il suo passo con quello dei colleghi che sono saliti sul podio. Marc ha chiuso il suo gran premio come abbiamo detto in sesta posizione a 6”617 da Enea Bastianini. E questo è un dato di fatto, così come i diciotto sorpassi fatti da Marquez per passare dalla ventiquattresima alla sesta posizione in soli venti giri.

Marquez ha chiuso il suo primo passaggio in 2’09”352 contro il 2’04”965 di Jack Miller al comando della gara. Un ritardo di 4”387 dall’australiano della Ducati inferiore quindi agli oltre 6” con cui ha chiuso da Bastianini. Nei restanti diciannove passaggi Marc ha dovuto però superare ben diciotto piloti, spesso molto più lenti di lui. Nel passare dei giri però questo distacco è variato notevolmente andiamo a vedere nel dettaglio come:

Nel primo passaggio, come detto, Marquez ha incassato 4”387 dal primo in classifica. Il suo distacco rispetto alla vetta, come potete vedere nei documenti di gara più sotto, è aumentato nei primi cinque giri fino a 5”3. In questi primi cinque passaggi Marquez ha raggiunto la dodicesima posizione. Superando ben undici piloti Marc ha perso un secondo da Jack Miller che invece aveva strada libera davanti a se.

Liberatosi dei piloti più lenti Marquez ha inanellato nel corso dei successivi dieci passaggi giri veloci su giri veloci. Solo in due occasioni, ottavo e quattordicesimo giro ha perso terreno. Nel primo caso a causa di una violenta sbacchettata in uscita di curva nove che gli ha fatto perdere otto decimi solo in quel settore. Nel quattordicesimo giro ha invece perso tre decimi nei primi due settori prima di superare Fabio Quartararo e ridurre la perdita a solo un decimo. Nella fase centrale della gara Marquez è stato dunque il più veloce ed efficace in pista portando il suo distacco da 5”3 a soli 4”440. Praticamente lo stesso identico tempo al millesimo perso nel primo passaggio.

Negli ultimi cinque passaggi quando poi Enea si è messo al comando ed ha cambiato ritmo, Marquez ha dovuto difendersi dagli attacchi di Fabio Quartararo. Ciò nonostante per tre giri, il distacco è rimasto completamente invariato è solo negli ultimi due passaggi Marc ha incassato un secondo a giro chiudendo tutte le porte a Fabio Quartararo.

Credits: motogp.com
Credits: motogp.com
SE MIA NONNA AVESSE AVUTO UNA RUOTA… 

Lo sappiamo, le corse non si fanno coi se e né e tantomeno coi ma. La gara di Marc resta però impressionante e fa sorgere diversi dubbi sul livello dei colleghi, soprattutto quelli di casa Honda. Possibile che un pilota martoriato dagli infortuni, che nelle ultime tre stagioni ha corso solamente diciotto gare dopo quasi un mese di inattività, senza allenamento e preparazione si presenti in pista e dia questa lezione di guida a tre quarti della griglia?

Non sapremo mai se senza quel problema in partenza Marquez avrebbe vinto la gara. Abbiamo tanti indizi che però ci portano a pensare che molto probabilmente sarebbe andata così o perlomeno sicuramente una posizione sul podio l’avrebbe raggiunta.

In conclusione cosa ci lascia il GP delle Americhe? Beh, un Marc Marquez affamato, competitivo e che sta finendo di cucirsi addosso la nuova RC213V. E di questo dobbiamo esserne tutti felici, suoi tifosi e non, perché ciò che ha fatto domenica è qualcosa che oggi solo lui è in grado di fare.

Mathias Cantarini