Jorge Lorenzo è un campione. Dopo un anno difficile con solo tre podi e nessuna vittoria, che era riuscito a cogliere anche nell'anno dell'esordio in MotoGP, Jorge Lorenzo ha iniziato il 2018 in maniera complicata. Caduta a Losail, causata da un guaio ai freni, quindicesimo posto in Argentina e undicesimo posto ad Austin. Poi arrivato in Europa Jorge è rinato, gara di testa a Jerez sporcata dalla caduta nel contatto a tre con Pedrosa e Dovizioso che ha escluso i piloti di Borgo Panigale e lo spagnolo della HRC dalla lotta al podio. A Le Mans, prima gara con l'ultima evoluzione del telaio (che Dovizioso usa da Losail, ndr) tanti giri in testa prima di scivolare fino alla sesta posizione. Poi la svolta: pole sfiorata per pochissimi millesimi al Mugello, prima posizione che però ha preso fin dalla prima curva in gara e non ha più lasciato fino alla bandiera a scacchi. Se replicarsi poteva sembrare difficile Jorge ha stupito tutti realizzando uno dei week end migliori della sua carriera al Montmelò. Sempre nelle primissime posizioni nelle sessioni di libere, mettendo in mostra un ottimo passo gara, pole in qualifica e vittoria in gara con tanto di giro veloce. Beffato da Marc Marquez alla partenza, Jorge si è messo al comando all'inizio del secondo giro e da li è stata solo una battaglia contro il cronometro. Un campione si vede nel momento della difficoltà, recita un vecchio adagio, e Jorge ha dimostrato che contrariamente a quello che tutti dicono è fortissimo anche mentalmente: infatti è stato capace di trovare forza dal momento più buio della sua carriera ed ora sta imbarazzando tutti i vertici Ducati.

Arma a doppio taglio. In virtù di queste due vittorie, Jorge ha ricucito il distacco che aveva in classifica da Andrea Dovizioso che vanta il solo successo di Losail. Non dovrebbe essere una notizia visto l'investimento che Ducati ha fatto in questi due anni su di lui, ma i risultati che oggi il maiorchino sta ottenendo in pista mettono in un discreto imbarazzo tutti i vertici Ducati. Un investimento di venticinque milioni come quello fatto per portare Lorenzo in Ducati meritava più di una stagione per essere valutato, questo è un errore grave che oggi rischia di pagare molto caro. Ora Jorge e Dovi hanno lo stesso punteggio in classifica, Danilo (Petrucci, ndr) ha un vantaggio di cinque punti sulla coppia di ufficiali ma negli ultimi due gran premi ha terminato in settima e ottava posizione non riuscendo mai ad essere incisivo. Tra due settimane si correrà ad Assen dove lo scorso anno Petrucci sfiorò la vittoria con Dovizioso quinto e Lorenzo quindicesimo addirittura doppiato dal pilota Pramac. Se Jorge dovesse continuare con questo ritmo facilmente finirebbe davanti ai futuri ufficiali Ducati, imbarazzando non poco Domenicali e Dovizioso che ha più di una volta durante la scorsa stagione e all'inizio di questa fatto valere la sua competitività contro quella di in Lorenzo in difficoltà, anche in fase di trattativa per il rinnovo. Situazione ancora più complicata per Danilo Petrucci che nonostante i buoni risultati dello scorso anno nella classifica mondiale ha terminato alle spalle di Jorge la passata stagione e che quest'anno ha raccolto un solo podio a Le Mans, con il contratto per il solo 2019 e Jack Miller e il giovane Pecco Bagnaia pronti ad approfittare di una sua stagione sotto quelle che sono le aspettative di un team ufficiale per rimpiazzarlo nel 2020.

Da Ducati massimo sostegno. E' lo stesso Claudio Domenicali a garantire a Jorge Lorenzo il massimo sostegno fino a Valencia per aiutarlo a vincere il mondiale nonostante non più di un mese fa parlava di Jorge come un pilota che non era stato capace di adattarsi alla Ducati e che il suo sostituto "sarà un pilota che porterà sicuramente la squadra a lavorare in modo equilibrato e congiunto". Insomma secondo Domenicali la strada di sviluppo intrapresa da Lorenzo non era quella corretta, oggi invece gli viene garantito massimo supporto per vincere il mondiale insieme. Anche Dovizioso all'inizio del weekend si era espresso in merito allo sviluppo, giudicando il lavoro fatto nello sviluppo condizionato dalle scelte di Jorge, sostenendo che si poteva lavorare diversamente. Jorge dal canto suo in conferenza stampa post gara ha fatto notare come sul podio ci siano solo campioni del mondo in uno scambio di battute con Valentino Rossi. Insomma clima che si scalda anche all'interno del team, con nessuno dei due piloti, ora al meglio dell forma in sella alla Desmosedici, che non vuole stare dietro l'altro. Rapporto che invece sembra disteso più che mai tra Jorge e Valentino Rossi, che per anni si sono guardati in malo modo ma che da un paio di gare a questa parte invece sembrano aver riposto le armi dando segno pubblico di rispetto reciproco. Cosa che fa benissimo a questo Motomondiale.

Mathias Cantarini