MERITO DELLA DUCATI? Anche ma non solo. La gara di Andrea Dovizioso è senza dubbio farina del suo sacco, che può trovare competitività anche grazie all’immenso lavoro che il box Ducati sta svolgendo. Al mondiale ci si crede ancora, il morale è alle stelle e Marquez ha subito l’ennesimo colpo dal Dovi. In press conference il catalano ha dichiarato di ammirare e rispettare Dovizioso, soprattutto per il duro lavoro che sta facendo. Adesso gli undici punti di distacco non sembrano più così tanti.

COLPA DELLE MICHELIN? Questo è tutto da scoprire, ma resta il fatto che il rientro lampo di Valentino Rossi non è purtroppo servito a rimanere in lotta per il mondiale. Sono infatti 76 le lunghezze tra Il Dottore e Marc Marquez, contro i 75 punti rimanenti. “È tutto molto strano” ha dichiarato Valentino nella press conference dopo la gara, “anche Zarco, che ha la moto 2016 che sul bagnato è sempre stata competitiva, negli ultimi giri ha dovuto rallentare di 4/5 secondi e da quarto ha chiuso ottavo. Sulla nostra moto questa gomma non funziona, dobbiamo confrontarci con la Michelin, cercare di capire come far funzionare questa moto”.

PETRUCCI DI NUOVO A PODIO, IANNONE TORNA A GALLA. Finalmente altri due dei piloti nostrani tornano nelle posizioni che contano. Da un lato abbiamo un Danilo Petrucci che ha condotto in testa parte della gara e ha concluso sul podio dietro a Marquez  e Dovizioso, dimostrando che sul bagnato la differenza tra lui e i top rider si restringe sensibilmente. Danilo ha comunque accusato dieci secondi dalla vetta, ma il ternano ha le carte in regola per andare alla ricerca della sua prima vittoria in MotoGP. Dall’altro lato troviamo un Andrea Iannone che finalmente si riaffaccia nella parte alta della classifica, sicuramente aiutato dalle condizioni difficili. Quando la moto non fa più una differenza enorme, Andrea è competitivo e lo dimostra soprattutto con questa quarta posizione, conquistata proprio davanti al compagno di squadra. La moto ancora non gli piace ma finalmente si è trovato un punto d’incontro sufficiente a farlo stare dove merita di essere. Nella speranza che il 2018 gli porti finalmente la Suzuki che vuole lui.

Alex Dibisceglia