Pecco Bagnaia è campione del mondo MotoGP 2022 con Ducati. Era da 50 anni che un pilota italiano su moto italiana non otteneva un risultato del genere. Riviviamo la storia dei binomi tutti italiani che sono stati vincenti nella classe regina del Motomondiale.

I primi binomi italiani vincenti con Gilera

Non è di certo la prima volta che un italiano vince un titolo nella classe regina del Motomondiale su moto italiana. Nei primi decenni della storia del campionato del mondo, per un pilota del Bel Paese correre con una moto italiana era la prassi. Nei primi anni '50 la Gilera, che era indubbiamente la 500cc più ambita del paddock, conquistò ben sei titoli, tre dei quali con il celebre Geoff Duke e i restanti con ben due piloti italiani. L'emiliano Umberto Masetti conquistò il titolo nel 1950 e nel 1952, anno in cui Gilera vinse anche nei costruttori, mentre il ternano Libero Liberati lo fece nel 1957, regalando quello che fu l'ultimo iride nel campionato piloti e costruttori di Gilera nella classe regina. Nello stesso anno infatti, con il celebre "patto di astensione", Gilera abbandonò le competizioni motoristiche, compresa la classe regina del Motomondiale, senza farvi più ritorno in forma ufficiale.

A sostituirla come dominatrice della classe 500cc fu una motocicletta italiana in forte ascesa, già detentrice di un titolo nel 1956 con John Surtees: la celebre MV Agusta.

Giacomo Agostini e MV Agusta, l'accoppiata moto-pilota più vincente di sempre

Per quanto si possa pensare, inizialmente MV Agusta ottenne i suoi primi titoli non con piloti italiani. L'unico che ebbe risultati di rilievo fu Remo Venturi, vice-campione nel 1959 e nel 1960, alle spalle del già citato Surtees.

Il primo, e anche l'ultimo, italiano vincente su MV Agusta in classe regina fu Giacomo Agostini che, dal 1966 al 1972, conquistò ben 8 titoli mondiali piloti e 7 costruttori. Con l'ascesa dei motori a 2 tempi che determinò una supremazia dei costruttori giapponesi, Yamaha e Suzuki in primis e in ultima istanza Honda, la MV Agusta andò incontro ad un rapido declino. L'ultimo canto del cigno lo fece nello storico Gran Premio di Germania 1976, al Nurburgring, giorno in cui Giacomo Agostini conquisterà la sua ultima vittoria in 500cc.

Un nuovo astro nascente tutto italiano: la Ducati

A parte sporadiche occasioni, non ci fu alcun costruttore italiano competitivo per il titolo mondiale in classe regina fino agli anni 2000. Con l'istituzione della classe MotoGP ed il ritorno dei 4 tempi, Ducati fece il suo ingresso nel Motomondiale. La casa di Borgo Panigale aveva già un passato vincente nel mondo delle corse. Infatti era il riferimento e continuava ad esserlo nel Mondiale Superbike, la classe riservata alle derivate di serie, senza però mai vincere con un italiano. Chi ce la farà sarà Aprilia con Max Biaggi nel 2010 e nel 2012.

Solo a seguito del passaggio alle 800cc nel 2007, Ducati riuscì a vincere in classe regina, non con il pilota italiano che gli aveva fatto vincere i suoi primi GP, alias Loris Capirossi, ma con il giovanissimo Casey Stoner. Nella speranza di poter vincere con un binomio tutto italiano, ben due piloti provarono a compiere l'impresa. Marco Melandri fallì nel 2008, e non andò tanto meglio al 9 volte campione del mondo MotoGP Valentino Rossi, che in due anni riuscì a conquistare solo qualche sporadico podio. Nel 2017 un incredibile Andrea Dovizioso, contro ogni pronostico, si giocò il Mondiale all'ultima gara di Valencia contro Marc Marquez, senza però riuscire a portarselo a casa, come avvenne anche nelle due successive stagioni, chiuse da vice-campione del mondo.

Bagnaia su Ducati conquista il titolo piloti nel 2022

A sostituire Dovizioso in MotoGP, nel 2021 è stato il torinese Francesco Bagnaia, cresciuto in Pramac nelle due precedenti stagioni. Per la scuderia di Borgo Panigale quella dello scorso anno è stata una buona stagione considerando la conferma del titolo costruttori e team. Quello che mancava era il titolo piloti.

Quest'anno Bagnaia ha compiuto una vera e propria impresa, recuperando al campione in carica Fabio Quartararo ben 91 punti. Con il titolo mondiale conquistato a Valencia la "triple crown" è completa. Il titolo piloti per un binomio tutto tricolore mancava dal 1972, quando Giacomo Agostini divenne l'ultimo, prima di oggi, pilota italiano vittorioso su moto italiana.

Francesco Sauta