La gara di Valencia della MotoGP regala un nuovo campione del mondo ed una grande certezza italiana per il futuro. Grazie al settimo posto, Joan Mir conquista il titolo 2020, coronando al meglio la propria straordinaria regolarità e riportando il titolo in casa Suzuki dopo vent'anni. Franco Morbidelli è autore di una strepitosa gara al termine della quale conquista il terzo successo stagionale, vincendo il duello finale con un mai domo Jack Miller.

MIR CAMPIONE DI REGOLARITA' 

Una gara che apre nuovi scenari per il presente e per il futuro della MotoGP. A soli 23 anni, lo spagnolo Joan Mir conquista il suo primo titolo nella categoria regina, dopo quello vinto in Moto3 nel 2017. Un successo insperato alla vigilia, in un campionato caratterizzato dall'assenza di Marc Marquez e da mille capovolgimenti di fronte. Alla fine, esso ha premiato la grande regolarità di un pilota che ha corso da veterano, conquistando una sola vittoria ma mettendo in mostra un'invidiabile intelligenza strategica.

A gioire sono anche gli uomini di casa Suzuki, che può festeggiare il titolo a vent'anni di distanza dal trionfo di Kenny Roberts jr. Grande merito allo staff diretto da Davide Brivio, capace di trasformare in oro il materiale umano e tecnico a propria disposizione, come evidenziato anche dall'ottima stagione di Alex Rins.

SUPER MORBIDO METTE LA TERZA

A tenere alta la bandiera italiana a Valenciaci ha pensato un super Franco Morbidelli, vincitore sotto la bandiera a scacchi e autore di una magnifica gara che gli consente di salire per la terza volta sul gradino più alto del podio. "Morbido" ha respinto gli attacchi finali di Miller, portandosi così in seconda posizione nella classifica iridata. Sul podio anche la KTM con Pol Espargarò, mentre Dovizioso ha chiuso ottavo alle spalle di Mir. 11° Valentino Rossi, out Quartararo, Nakagami e Bagnaia.

LA CRONACA

Miller prova ad affiancare al via Morbidelli, ma arriva lungo alla prima staccata e deve cedere anche la seconda posizione a Pol Espargarò. A centro gruppo Quartararo rischia di fare strike ma si salva finendo nella via di fuga asfaltata perdendo molte posizioni. Morbidelli guida il gruppo precedendo Miller ed Espargarò, mentre Mir si assesta in decima piazza nella fasi iniziali. Subito alle spalle della top ten Bagnaia, Dovizioso, Vinales e Rossi.

Miller con la doppia media prova a tenere il passo di Morbidelli, partito con una gomma Hard all'anteriore e subito deciso ad imporre il proprio ritmo. Zarco perde l'avantreno e finisce per terra in curva 1, lasciando la sesta posizione a Rins. Morbidelli prosegue la sua striscia di giri veloci, mentre Dovizioso prova ad unirsi al gruppone di testa mettendo Mir nel mirino.

Quartararo dice addio ai propri sogni iridati terminando la propria breve e difficile gara nella ghiaia: un mesto finale per colui che per lunghi tratti della stagione era sembrato il candidato più autorevole al titolo. Davanti Morbidelli tiene a bada Miller e Espargarò, i quali hanno scavato un piccolo solco nei confronti di Nakagami, Rins, Oliveira e Binder.

Miller prova a ricucire il gap da Morbidelli siglando il giro record, con Dovizioso che invece ha la meglio nei confronti dell'Aprilia di Espargarò e si piazza a ridosso di Mir. Nakagami affonda l'attacco su Pol Espargarò, ma perde la moto e finisce per terra la propria (fino a quel momento) positiva gara.

Mir preferisce evitare qualsiasi rischio conservando la P7, forte dei 29 punti di vantaggio su un Morbidelli chiamato a rispondere agli assalti finali di Miller. L'australiano inizia l'ultimo giro sferrando l'attacco sul leader, il quale risponde subito nella curva successiva. Altro attacco e altra risposta del "Morbido", il quale tiene fino al traguardo e si aggiudica il terzo successo stagionale davanti a Miller e Pol Espargarò. Con il settimo posto, Joan Mir si laurea per la prima volta campione del mondo MotoGP. Lo spagnolo riporta il titolo in casa Suzuki a vent'anni di distanza dal successo di Kenny Roberts jr.

Marco Privitera