A Misano il paddock della MotoGP ha riabbracciato Marc Marquez, lo spagnolo ha voluto raccontare come sta procedendo la sua riabilitazione e i programmi futuri. Dai motivi che l'hanno portato ad operarsi per la quarta volta: "mi sono operato non pensando alla carriera, ma pensando più alla mia vita". Passando al cambio di manager: "Emilio farà sempre parte del mio cuore". Fino al suo futuro compagno di squadra nel box Repsol Honda Joan Mir: "uno dei migliori piloti sul mercato".

L'OSSO E' GUARITO, PER I MUSCOLI SERVE TEMPO

Come sta procedendo la tua riabilitazione e a che punto sei del percorso di guarigione?

"I miei dottori mi dissero che in tre mesi se l’osso avesse avuto un recupero normale sarebbe tornato fisso. Quindi pianificarono una riabilitazione a base di elastici per mantenere la tonicità dei moscoli cosicché, una volta che l’osso fosse ok e fissato, si potesse intensificare l’allenamento. Partendo da questo devo marcare il limite, provare a guidare una moto o fare determinate cose. La riabilitazione sta procedendo bene. Fino a due settimane fa non ho nemmeno spinto molto in palestra, mi allenavo con gli elastici. Poi la settimana scorsa ho iniziato ad aumentare di un bel po' il carico, ma il muscolo ha bisogno di più tempo.

E specialmente, è anche perché correvo al limite, un anno e mezzo con un solo braccio, e l'altro ruotato di 34 gradi. Perciò adesso ho bisogno di riadattare alcuni movimenti, anche nella vita quotidiana. Tutto il team sta facendo un buon lavoro, ma c’è bisogno di tempo. I dottori mi hanno detto che da adesso in inverno procederemo con gli ultimi step, ma l’importante è avere un livello accettabile per ricominciare a guidare la moto ma non ancora nel modo in cui vorrei. Ci vorrà tempo per quello".

OK AI TEST MA PER LE GARE SERVE TEMPO

L'obiettivo dei test di Misano è testare te stesso o la Honda per tornare a renderla vincente?

"L’obiettivo del test sarà provare me stesso, sarà lo scopo numero uno. Se capirò di stare abbastanza bene allora potrò girare in condizioni buone e la priorità sarà lavorare per Honda. Ho forzato gli allenamenti in queste ultime due settimane e il timing per essere qui perché è molto importante per il futuro di HRC. Quello che più mi interessa è fare chilometri su una MotoGP, per lavorare su muscoli specifici. Però in inverno potrò concentrarmi sul migliorare i dettagli".

Quindi ti rivedremo in Gara? Già quest'anno?

"Ritornerò quest’anno. Se sono qui è perché la mia intenzione è quella di fare i test martedì e il dottore ha detto che fare i test è sicuro al 100%. L’osso è completamente fissato (fixed). Ho solo bisogno di tempo, fare chilometri, allenarmi in palestra per migliorare i muscoli ma in questo momento, in questa transizione, certe volte inizi a spingere soffrendo altri dolori muscolari, ai tendini. Non puoi controllarlo e per questa ragione non posso dire “posso correre subito…”, devo ancora capire perché quando ho guidato la moto giovedì il secondo giorno mi sono detto - è impossibile - poi ho guidato il secondo giorno e ho detto - ok. si può fare -. Quindi ho guidato due giorni, adesso ho bisogno di capire con una MotoGP a che punto sono".

Hai detto che tornerai quest'anno, tutti si aspettano che sarà ad Aragon e poi salterai le successive due perché tre gare in fila sono troppe e tornerai per la Malesia o Valencia, credi che questa sarà la strada?

"Quando ritornerò è perché vorrò correre le gare, non solo una e poi stare a casa. Intendo, quando tornerò sarà perché l’intenzione sarà quella di correre tutte le gare, ma non sono sicuro. È vero che ho spinto molto per essere qui a questi test, ho aumentato l'allenamento in queste ultime due settimane per essere qui perché è importante per me e per Honda, ma molto più per me che per Honda. Perché è importante capire e provare la moto nei test, senza pressioni, piuttosto che nel week end di gara.  Dopo i test capirò come sarà il mio livello, la reazione del mio braccio e se sarà possibile correre ad Aragón o meno. Ma se sarà possibile ci proverò, se non lo sarà aspetterò. Siamo in un momento in cui dobbiamo capire giorno dopo giorno".

NIENTE PIU' STRANE POSIZIONI

Hai detto che dovevi guidare in una posizione davvero strana prima dell'ultima operazione e questo è quello era uno dei problemi principali. Adesso che hai guidato la CBR puoi dire che il problema è stato risolto?

"È vero che era il problema principale era la rotazione dell’omero, ma adesso posso raggiungere e tenere la mia vecchia posizione in sella e posso mantenerla. Ma non per tanto tempo perché i muscoli non lavorano correttamente o non sono forti abbastanza, per questo ho bisogno di tempo. Soprattutto per capire quali muscoli mi serviranno per guidare la moto. Anche per questo quando ho condiviso con i dottori la mia intenzione loro erano totalmente d’accordo. Tuttavia mi hanno detto che c’è una grande probabilità che possa iniziare e fermarsi ancora e ricominciare perché non si sa con la riabilitazione ma è molto importante capire il mio corpo ogni settimana".

Per i piloti del tuo livello è questione di dettagli quando si parla di posizione del corpo. Guardando al passato, Mick Doohan ebbe un grave incidente e quando tornò dovette cambiare completamente il proprio stile di guida eppure vinse cinque titoli mondiali. Sei pronto a cambiare qualcosa per far fronte a questa situazione? 

"Ho parlato molto con Mick, volevo parlargli e lui mi ha raccontato tutta la sua situazione con la gamba. Adattarmi è quello che ho fatto nell'ultimo anno e mezzo. Con il braccio ruotato di 34° ho cercato di adattarmi, guidare più fluido ed ho vinto tre gare in MotoGP ed eravamo al top con Honda. Quindi mi sono adattato, ma il motivo per cui mi sono operato non è stato pensando allo stile di guida, ma pensare più alla mia vita. Perché avere dolore ogni giorno non è normale, lo puoi vedere dalla mia faccia. Non è perché adesso sto sorridendo e quindi non è una cosa seria. Se provi male ogni giorno il tuo carattere cambia".

SUL CAMBIO DI MANAGER

Marc nei giorni scorsi c'è stata l'ufficialità del tuo cambio di manager, se ne era già parlato in Austria ma la comunicazione è arrivata solo questa settimana, cosa ti ha portato a fare questa scelta?

"È vero che in Austria era già tutto fatto, ma non potevo parlarne. Abbiamo deciso di interrompere il rapporto con Emilio (Alzamora, ndr). Ma sono grato di quello che ha fatto per la mia carriera, penso che abbiamo imparato tanto insieme, ci siamo stati l’uno per l’altro e siamo cresciuti insieme. È stata un lungo rapporto, 18 anni, non facile, ma è normale e farà sempre parte del mio cuore.

Quello che ha fatto quand’ero più giovane, quando sono arrivato nel motomondiale e poi in MotoGP, era full time con me, facendo il suo meglio. Ma nella carriera di un atleta sono tanti anni e non hai la stessa mentalità di quando hai 18 anni. E certe volte nei rapporti è importante scegliere il momento giusto per fermarsi e finire al meglio. È vero che gli ultimi 2\3 anni è stato difficile ma abbiamo capito che era il momento migliore per farlo e finire al meglio".

Hai detto che negli ultimi due, tre anni è stato difficile.

"Non sono più il Marc adolescente, ora ho trent'anni e il mondo è in continua evoluzione, cambia il paddock, cambia la MotoGP, cambiano le moto e le persone... è necessario adattarsi. E questo è il momento per iniziare un nuovo capitolo della mia carriera".

SUL LAVORO DEL BOX HONDA

Nelle ultime due gare sei stato nel box per vedere il lavoro del tuo team e dei tuoi compagni che però continuano ad avere problemi.

"Ero in Austria e sono qui, eravamo in un momento difficile, per un pilota è normale quando hai continuamente problemi, diventi stanco per fare le stesse cose. Abbiamo bisogno dei test di martedì e mercoledì e rinnovare il team. Con rinnovare intendo che per il 2023 si dovrà iniziare con nuova mentalità e una nuova moto con un progetto per trovare la motivazione, iniziare con lo stare sul podio e poi tutto cambierà".

MOTOGP 2023: NUOVO COMPAGNO E NUOVE GARE SPRINT

L'anno prossimo avrai Joan Mir come nuovo compagno di squadra in Honda, come pensi potrà lavorare con te?

"Per me è uno dei migliori piloti sul mercato. Soprattutto perché è in grado di adattarsi, ha la capacità che serve per comprendere le diverse situazioni\condizioni e ai tipi di moto. Lo puoi vedere quando gira col flat track, nel karting, nelle condizioni miste, è sempre lì ed è veloce, è un campione del mondo MotoGP. Penso che abbiamo un team molto forte, Mir ed io potremmo essere tra i primi ma avremo bisogno di lavorare insieme con Honda per raggiungere l’obiettivo principale, cioè il titolo".

Per quanto riguarda le "Sprint Race" che pensi?

"Le gare sono divertenti, sono le cose che mi piace fare. I Gran Premi sono appassionanti e anche se saranno di più mi va bene. Diranno anche che sono uscite in più da fare, ma è quello che mi piace. Alleno il braccio per gareggiare non per girare in moto".

Mathias Cantarini

LEGGI ANCHE: MOTOGP | GP SAN MARINO, MARINI: “PECCATO PER IL POCO PUBBLICO”