FP1. Su un circuito che l'ha vista trionfare nelle ultime due edizioni (prima con Andrea Iannone e poi con Andrea Dovizioso) la Ducati si conferma grande protagonista nella giornata di prove libere del Gran Premio d'Austria. La tripletta realizzata nelle FP1 (l'unica disputatasi con asfalto asciutto) ha confermato il potenziale della moto di Borgo Panigale lungo i saliscendi del circuito di proprietà Red Bull, con il Dovi capace di stampare un ottimo 1:23.830 che gli ha consentito di sopravanzare con un margine di oltre due decimi l'attuale compagno Jorge Lorenzo e di quasi mezzo secondo il futuro team-mate Danilo Petrucci. Entrambi i due piloti ufficiali hanno utilizzato una mescola media al posteriore, mentre in casa Honda la soluzione del forcellone in carbonio è stata utilizzata solo da Marc Marquez, quarto nella lista dei tempi a quasi sei decimi dal leader. Il gap del campione in carica rispetto alla vetta è sembrato piuttosto ampio, anche se occorre considerare un piccolo errore in frenata in curva 9 che è costato allo spagnolo un paio di decimi: sognare un nuovo arrivo al cardiopalma non è pertanto un'utopia, anche se la sensazione è che Ducati quest'anno abbia consolidato la propria posizione di forza sul tracciato austriaco. A seguire Iannone, Pedrosa, Crutchlow e Rabat, con Zarco che in nona piazza ha aperto il gruppetto Yamaha: il francese ha infatti preceduto Maverick Vinales e Valentino Rossi, con quest'ultimo fermato nelle battute iniziali da un guaio alla corona di trasmissione che lo ha costretto a cambiare moto. Notizie non buone dunque per la casa giapponese, ma anche per Franco Morbidelli: il campione in carica della Moto2 sarà infatti costretto a scontare tre posti di penalità in griglia per aver rallentato un avversario dopo aver concluso il proprio giro di qualifica.

fp1 austria

FP2. La pioggia ha condizionato il programma di lavoro previsto per piloti e team, concedendo solo alcune tornate su un asfalto particolarmente viscido e insidioso. Dopo un iniziale posticipo della sessione di 20', i rider sono scesi in pista soltanto nell'ultima mezz'ora, nell'intento di scoprire le condizioni dell'asfalto ma anche di non prendere eccessivi rischi. Le condizioni meteo parlano infatti di sole per la gara di domenica, mentre qualche residuo rischio potrebbe esserci per le qualifiche di domani. In ogni caso, a svettare è stato Marc Marquez che con il crono di 1:33.995 (e soli sette giri percorsi) ha preceduto di oltre mezzo secondo il sorprendente Scott Redding, particolarmente a proprio agio con la propria RS-GP in condizioni di asfalto bagnato, dopo una mattinata che lo aveva visto alle prese con il forcellone in carbonio che garantisce circa un chilo di risparmio rispetto alla versione in alluminio. Le Ducati hanno comunque dimostrato di esserci anche sotto la pioggia, visto il terzo tempo di Petrucci che ha preceduto i due ufficiali Lorenzo e Dovizioso. Recordman di tornate sotto l'acqua Valentino Rossi (autore di 14 tornate), con Dani Pedrosa che invece si è limitato ad una sgambata di soli quattro passaggi, chiudendo in ultima posizione.

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Marco Privitera