La concentrazione ed il lavoro Ducati hanno consegnato a Dovizioso ed a Jorge Lorenzo la possibilità di vincere, nonostante la pioggia caduta poco prima della partenza. La reazione degli uomini in rosso è stata meravigliosa. La pista scivolosa ha regalato imprevedibilità ed i due piloti hanno saputo gestire con grande sapienza la gara, con Johann Zarco scappato subito via. Jorge Lorenzo ha ritrovato il feeling sul bagnato ed ha tenuto sotto controllo lo spagnolo con la migliore Yamaha della giornata. Marc Marquez stabile in quarta posizione fino alla fine non ha mai avuto quel guizzo per raggiungere il podio. 

Lorenzo prima e Dovizioso poi hanno raggiunto e superato facilmente Zarco. Il maiorchino più lesto dell’italiano ha mantenuto la testa della gara per diversi giri. con i tifosi Ducati che hanno sperato in un sorpasso per mantenere aperto il mondiale. È arrivata quindi la comunicazione per la numero 99 di utilizzare la Mappa 8: qualcosa che finora non era mai successo in MotoGP. Qualche polemica c’è stata nel post gara, ma ci ha pensato l’Ing. Dall’Igna a calmare tutto. Per onor di cronaca va detto che Lorenzo ha commesso un errore all’ultima curva perdendo l’anteriore e salvando la sua gara con la saponetta sinistra e lì Dovizioso ne ha approfittato per scappare via. L’italiano ha poi messo quasi un secondo tra sé ed il compagno di box, impedendo un contrattacco negli ultimi giri. Vittoria meritata per lui che ha fatto una bella sequenza di giri più veloci.

E' scattata la festa per gli uomini Ducati nel post-gara. Grandi pacche nel giro d’onore tra Dovizioso e gli altri piloti: tra questi anche quelle di Marc Marquez. La storia si ripete: dopo il 2015, anche quest’anno il titolo si assegna a Valencia, ma questa volta ci sono meno polemiche e meno rancori tra i piloti. A dimostrarlo c’è la grande lealtà tra i due rivali, ma anche la complicità mai regalata degli altri. La vittoria di DesmoDovi non gli è stata donata da Lorenzo, come i più maligni hanno cercato di far passare, ma il forlivese se l’è meritata. È stato semplicemente più bravo, attento e cinico degli altri. La sesta vittoria in stagione non è certamente un caso.

Le dichiarazioni di Andrea Dovizioso sono state all’insegna della trasparenza. Con molta tranquillità ha spiegato di non aver chiesto al team favori: “Non sono mai stato un pilota politico. Non ho chiesto nulla ai capi”. Il riferimento era l’ordine di scuderia di utilizzare la mappa numero 8 per Lorenzo: “Se lo hanno fatto, lo ha deciso Ducati”. Bravo Andrea, ti fa onore. Bello l’abbraccio da piloti veri come quello tra lui e Giorgio, come lo chiama Dall’Igna, prima della premiazione. Non è stato intriso di ringraziamenti, ma è stato un sincero atto da parte di Lorenzo verso il vincitore della gara.

Il maiorchino, dal canto suo, ha dichiarato di non aver lasciato passare Dovizioso e di non aver visto l’indicazione della ormai famosa Mappa 8, perché concentrato a non commettere errori, dimostrando di aver appreso la lezione di Misano. Il gap tra lui ed il Dovi non gli ha permesso di tentare un ultimo attacco. Troppi rischi con l’aderenza precaria e lo pneumatico anteriore finito. Dall’Igna ha spento ogni polemica spiegando che se ci fosse stato bisogno, Lorenzo avrebbe dovuto lasciare passare Dovizioso per il bene del team e degli uomini Ducati.

Valencia torna ad essere decisiva dopo il 2015 per la conquista del titolo mondiale di MotoGP. Tra due settimana conosceremo il verdetto e siamo già pronti per raccontarvi le gesta di questi centauri che non mollano mai. I pronostici sono tutti in favore di Marquez, in virtù dei 21 punti di vantaggio su Dovizioso e sul suo feeling con la pista valenciana, ma la Ducati ha dimostrato di aver fatto grandi passi in avanti. Gli ingredienti per un ottimo spettacolo ci sono tutti. La rivalità Spagna-Italia si ripete.

Fabrizio Crescenzi