Tra i 223 trionfi centrati dalla Ferrari sinora in Formula 1, quelli ottenuti a Monza occupano un posto speciale nella storia del Cavallino. La scuderia di Maranello ha vinto 18 volte sul tracciato brianzolo con dieci piloti differenti: Alberto Ascari (1951, 1952); Phil Hill (1960, 1961); John Surtees (1964); Ludovico Scarfiotti (1966); Clay Regazzoni (1970, 1975); Jody Scheckter (1979); Gerhard Berger (1988); Michael Schumacher (1996, 1998, 2000, 2003, 2006); Rubens Barrichello (2002, 2004) e Fernando Alonso (2010).

Non è semplice scegliere i successi più belli colti dalla Ferrari a Monza, perché ognuno di essi è, a sua volta, un condensato di emozioni e di ricordi. Tra questi abbiamo deciso di ricordarne sei, probabilmente tra i più significativi di sempre.

GP ITALIA 1951 – Siamo agli albori della Formula 1. Il secondo Mondiale della neonata categoria sta per volgere al termine, con Fangio che si presenta a Monza con dieci punti di vantaggio nei confronti di Ascari (27 a 17). La Ferrari domina letteralmente il Gran Premio d’Italia, piazzando quattro piloti nei primi cinque. La vittoria va ad un "cannibale", Alberto Ascari, che trionfa con oltre un minuto si vantaggio nei confronti del compagno di squadra Josè Gonzàlez. Nino Farina, tornato in pista con la monoposto di Bonetto dopo il forfait della propria, conclude sul gradino più basso del podio. Un problema al motore costringe Fangio al ritiro. L’argentino si rifarà in Spagna (a Pedralbes) nell’ultima gara della stagione: vincerà gara e titolo.

GP ITALIA 1952 – Per il secondo anno consecutivo, Ascari domina il Gran Premio d’Italia. L’appuntamento di Monza chiude una stagione che vede trionfare il pilota milanese in tutte le gare a cui partecipa, ma dove viene mene il confronto con Fangio (condizionato da un incidente in una gara pre-Mondiale, proprio a Monza, che lo costringe a saltare l’intera stagione).  In una corsa più combattuta del previsto, Ascari vince il duello con Gonzalez, accasatosi in Maserati, e si consacra per la prima volta campione del mondo.

GP ITALIA 1975 – Per la Ferrari è un week-end speciale: può festeggiare la conquista di entrambi i titoli davanti ai propri tifosi. Le premesse non tradiscono le aspettative. Clay Regazzoni centra la pole seguito dal compagno di squadra, nonché leader iridato, Niki Lauda. Lo svizzero si ripete in gara, ottenendo la vittoria. La corsa dell’austriaco, invece, è più complicata del previsto, ma con un buon terzo posto si laurea campione del mondo per la prima volta in carriera. La Ferrari ottiene il suo terzo titolo costruttori con un giovanissimo Luca Cordero di Montezemolo nel ruolo di responsabile della Squadra Corse.

GP ITALIA 1979 – Le stesse emozioni del ‘75, ma con protagonisti differenti, vengono rivissute quattro stagioni dopo. Jody Scheckter s’impone sul tracciato brianzolo e coglie il primo (ma anche unico) alloro iridato. Alle spalle del sudafricano c’è Gilles Villeneuve che, da bravo amico e scudiero, nonostante sia ancora in lizza per il titolo, protegge Scheckter sino alla bandiera a scacchi come un angelo custode. Un comportamento d’altri tempi che spiega la profonda amicizia e stima nata tra i due a Maranello.

GP ITALIA 1988 – L’atmosfera che si respira a Monza non è delle migliori per via della scomparsa di Enzo Ferrari avvenuta circa un mese prima (14 agosto 1988). L’obiettivo della scuderia è quello di onorare al meglio la memoria del Drake con una prestazione all’altezza. Ma bisogna fare i conti con lo strapotere delle McLaren-Honda di Senna e Prost che hanno trionfato in tutti gli appuntamenti precedenti (un po' come la Mercedes di oggi). In qualifica il duo McLaren è inavvicinabile, con il brasiliano che centra la pole davanti al francese. In gara però non mancano i colpi di scena e le sorprese. Dapprima Prost è costretto al ritiro per noie al motore, successivamente Senna (in fase di doppiaggio) tocca Schlesser e getta alle ortiche una vittoria ormai certa. Gara terminata per il brasiliano che lascia campo libero alle Ferrari di Berger e Alboreto per una storica, e al tempo stesso inaspettata, doppietta in una domenica a dir poco memorabile.

GP ITALIA 1996 – C’è grande attesa per la prima gara di Michael Schumacher con la tuta rossa della Ferrari a Monza. Il tedesco sta disputando una buona stagione d’esordio con il Cavallino e vanta già due vittorie (Montmelò e Spa). Ma la lotta per il titolo vede contrapposti i due piloti della Williams: da un lato c’è l’esperienza di Damon Hill, dall’altro c’è la voglia di emergere del giovane Jacques Villeneuve, figlio dell’indimenticato Gilles. Anche sul circuito brianzolo, la Williams motorizzata Renault giunge con i favori del pronostico. Pronostico rispettato in qualifica, dove il team britannico occupa la prima fila. Schumacher non può far altro che limitare i danni ottenendo il terzo tempo. Ma in gara il dominio delle scuderia di Sir Frank dura poco: Hill è costretto al ritiro, mentre Villeneuve è autore, complice una toccata delle barriere di pneumatici alla seconda chicane che piegano una sospensione sulla sua vettura, di una prestazione a "scartamento ridotto". Con le Williams fuori gioco e con l’ottima strategia messa in atto ai box, Schumacher centra il primo successo a Monza con la Ferrari. 

Piero Ladisa