Anche Kevin Magnussen entrerà suo malgrado a far parte della schiera di giovani piloti "bruciati" dai top team di Formula 1, il più delle volte sacrificati, più che per ragioni di "manico", per motivi di sponsor. A dare notizia della rottura con la McLaren (team per il quale aveva corso lo scorso anno, prima che gli venisse preferito Button per il 2015) è stato lo stesso pilota danese, il quale ha confermato che la decisione di rinunciare a lui gli è stata comunicata il 5 ottobre, giorno del suo compleanno: "L'opzione su di me in favore del team era scaduta ed ero in attesa di notizie, dopo una settimana ho ricevuto un'email dell'assistente personale di Ron Dennis, Justine Bowen. Un breve paragrafo in cui mi veniva spiegato che non c'era posto per me, proprio il giorno del mio compleanno. Purtroppo me l'aspettavo, con la conferma di Fernando e Jenson eravamo in tre per due posti. Che farò adesso? L'obiettivo è correre e vincere in F1, sto parlando con alcune squadre e spero che qualcosa si concretizzi. Altrimenti andrò a correre altrove, ho delle offerte che non posso anticipare" le sue dichiarazioni a motorsport.com.

In effetti, le opzioni al biondo danese non mancherebbero, visto che potrebbe ambire a un sedile tra Manor e Renault (magari al posto del partente Romain Grosjean) per poter proseguire la sua carriera in Formula 1. Un attestato di stima importante nei suoi confronti è arrivato proprio dall'ormai ex compagno di marca, Jenson Button: "Personalmente credo che sia un pilota molto talentuoso ed estremamente veloce. Ma come sappiamo questo non basta in Formula 1. Non so se avrà la chance di assicurarsi qualcuno dei posti vacanti in Formula 1, ma è chiaramente il miglior pilota disponibile e per questo lo raccomanderei a qualunque team che avesse un posto libero. È bravo abbastanza non solo per correre, ma anche per aiutare un team ad avere successo in Formula 1". Nel caso in cui queste ipotesi non dovessero concretizzarsi, per Magnussen si potrebbe riaprire la pista Indycar, scartata l'anno passato per la necessità di dover sostituire Fernando Alonso in Australia, così come un'esperienza nelle categorie a ruote coperte.

Quindi dopo il recente caso di Alguersuari, ritiratosi dal mondo delle corse dopo la vicenda che lo aveva visto appiedato dalla Toro Rosso, si allunga la lista di potenziali talenti che devono abbandonare la categoria regina per cercare fortuna altrove, visto che anche l'antagonista in McLaren di Magnussen, Stoffel Vandoorne, nonostante il fresco titolo di Gp2 sarà probabilmente "parcheggiato" per una stagione nella Superformula giapponese con il benestare di Honda per poi prendere il posto di Jenson Button nel 2017.

Ma l'introduzione della terza vettura, magari con l'obbligo di assegnare un sedile ad un giovane pilota, per i top team oltre ad incentivare lo spettacolo non darebbe anche la possibilità ai giovani talenti di poter crescere e confrontarsi con i big? Troverebbe così pace anche la stampa danese che ha accusato senza peli sulla lingua la McLaren, rea di aver distrutto la carriera di Kevin Magnussen dopo aver rovinato anche quella del padre Jan, che con il team di Dennis corse solo un Gran Premio nel 1995.

Vincenzo Buonpane