Mattia Pasini, spalla tecnica di Rosario Triolo per il team Sky Sport MotoGP, ci racconta la sua visione da insider della carambola di Jorge Lorenzo a Barcellona, spiegandoci che la curva ha migliorato la pista da un lato e peggiorato dall’altro. Ci parla anche delle cadute di Moto2 e Moto3, oltre a fornire un interessante spunto di riflessione sui test MotoGP a Barcellona.

Come va la spalla?

“Abbastanza bene, ho iniziato solo oggi ad allenarmi nuovamente ma le sensazioni sono buone. Spero di tornare in forma al 100% il prima possibile.”

Come hai visto le cadute di Barcellona?

“Diciamo che la pista era molto calda, quindi con poco grip sull’asfalto l’errore è sempre dietro la porta. Abbiamo visto tantissime cadute, anche dettate dal layout della pista, che è estremamente interpretabile.”

Che ne pensi del fattaccio di Lorenzo?

“Quello è stato a tutti gli effetti l’unico vero episodio di gara. Da lì la corsa ha cambiato totalmente volto, di fatto almeno tre contendenti alla vittoria non hanno potuto giocarsi nemmeno il podio. Ci è mancata un po’ di bagarre, l’unica che abbiamo visto è quella di Rins con il Petrux.”

La nuova curva del circuito effettivamente sembra poco adatta

“Per la sicurezza è certamente un passo avanti, ma a livello di percorrenza è talmente tanto stretta che diventa difficile trovare lo spazio. A parere mio è stretta anche per le macchine, ma chiaramente il layout di quella curva nasce proprio per le quattro ruote: alla fine quindi abbiamo migliorato la lunghezza delle vie di fuga ma non la sicurezza assoluta del tracciato.”

In Moto2 Lorenzo Baldassarri si è complicato molto il campionato...

“Eh, sicuramente è più difficile. Per esperienza personale ti dico che quando cominci a commettere questo tipo di errori rischi di perdere la strada giusta per lottare per il titolo e purtroppo parte del suo errore secondo me dipende anche dal contatto con Gardner. Spero che il Balda si riprenda e soprattutto che parta più avanti andando meglio il sabato, in Moto2 quando sei nel casino è facile finire colpiti da qualche avversario.”

La Moto3 è andata anche peggio

“Infatti alcuni verranno penalizzati. Considerate che giravano con un passo gara un secondo più lento del best lap dell’ultimo classificato del sabato, segno chiaro che nessuno stava spingendo troppo e che la pista non era in perfette condizioni. Sono un gruppo selvaggio, è chiaro che quelli più forti cercano sempre di attaccare, però di contro è facile commettere errori e con dieci piloti racchiusi in un secondo si rischia di compromettere la gara di molti. I piloti con più esperienza dovrebbero fare più selezione, creando un distacco da coloro che non riescono a trovare il ritmo.”

Pasini, torniamo alla MotoGP: Valentino è stato molto diplomatico nei commenti...

“È giusto così, inutile fare polemica. Purtroppo è stato un ingresso molto azzardato: considerate che se Marquez non fosse riuscito nel sorpasso su Dovizioso in questo momento nel box Honda tirerebbe veramente una brutta aria! È anche vero che dopo tante difficoltà può capitare che, una volta che sei li davanti, ti si può chiudere la vena.”

Secondo te è dipeso dalla staccata di Maverick?

“No, non c’entra nulla. È chiaro che un pilota si basa anche sulla staccata del collega di fronte, ma abbiamo visto tutti che Lorenzo non ha molta fiducia nell’anteriore della sua Honda. In questi frangenti non cerchi di forzare esageratamente la staccata, soprattutto non al secondo giro. Secondo me sapeva di non avere molto ritmo, soprattutto partendo con la soft al posteriore, ma per rischiare ha rovinato la gara di altri piloti.”

E invece il contatto tra Smith ed Espargarò?

“Peggio, li è proprio tutto sbagliato. Probabilmente Bradley si sente molto bene sulla moto, ma il suo primo ruolo è da tester: non ha senso rischiare di compromettere la gara dei piloti ufficiali, oltretutto facendo anche del male ad Aleix.“

Un commento di Mattia Pasini sui test MotoGP al Montmelò: come vedi i risultati?

“Lavorano bene coloro che si coprono. Viñales ha dominato tutti i test invernali ma adesso è fuori dalla top 10 del mondiale, quindi i tempi nei test MotoGP moderni contano poco. Lavora bene chi si concentra nel provare cose nuove e non chi cerca solamente il tempo: ad esempio Valentino sta provando una leva freno posteriore vicina alla frizione. I test servono ad alzare il livello tecnico della moto, non cercare di compensare alle sue mancanze, proprio come fa la Ducati.”

Anche la Suzuki sta facendo un ottimo lavoro

“Secondo me la Suzuki è una delle moto migliori della MotoGP. È chiaro che nella top class bisogna sempre migliorare, e sicuramente subiscono ancora un certo gap sulla velocità di punta. Però per ora sono tra le moto migliori, gli faccio i miei complimenti. Adesso devono tirare fuori un team satellite.

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Alex Dibisceglia