Nico Rosberg: voto 10. Corre una gara a parte rispetto agli altri, in testa dall'inizio alla fine, complice una Mercedes dalla superiorità imbarazzante. Oltre a non commettere la minima sbavatura, ha il merito dello scatto fulmineo al via che gli consente di infilarsi tra Ricciardo ed Hamilton e balzare subito al comando. Chi continua a sottovalutarlo sbaglia di grosso, perché Nico non ha dalla sua solo la (presunta?) somiglianza con Leonardo Di Caprio, ma è soprattutto un pilota costante, affidabile e veloce. E (perché no?) pronto per il titolo.

Daniel Ricciardo: voto 10. Prima gara con la Red Bull, per di più davanti al pubblico di casa. Insomma, la situazione perfetta per far tremare le gambe a chiunque. Invece, lui non solo si concede il lusso di stare davanti a Vettel in qualifica, ma anche di portare al traguardo una Red Bull per cui il secondo posto sembrava una chimera. Peccato per la doccia fredda della squalifica nel dopo-gara: ma siamo sicuri che si ripresenterà a Sepang col sorriso.

Kevin Magnussen: voto 10. Alla faccia della Formula 1 ideale per i piloti esperti. La nuova generazione bussa alla porta ed il danese ne è l'indiscusso protagonista. Anche della McLaren, visto che ribalta i ruoli tenendo a bada Button. Il suo debutto ha ricordato a molti quello di Hamilton: è arrivato un nuovo baby-fenomeno?

Lewis Hamilton: voto 9. Quali colpe imputargli? Il week-end per lui parte male, con lo stop in pista nelle prime libere dopo poche centinaia di metri. Dopodiché ottiene una strepitosa pole, eguagliando Mansell e confermandosi come l'uomo probabilmente più efficace sul giro singolo. Infine è costretto ad arrendersi subito in gara, tradito da una Mercedes veloce ma ancora non affidabile. Il voto in meno è per il nuovo look stile rapper di Harlem...

Jenson Button: voto 8. Si lamenta per tutto il week-end del sottosterzo, che lo penalizza non poco in qualifica. In gara compie poi una bella rimonta: è bravo e fortunato ad azzeccare il momento giusto per la sosta quando entra la safety car, si avvicina persino al podio nel finale ma non ha più gomme. Con questa McLaren potrà togliersi delle belle soddisfazioni, Magnussen permettendo.

Daniil Kvyat: voto 8. Esordire in Formula 1 e diventare il pilota più giovane della storia ad andare a punti, beh: sarebbe il sogno di chiunque. Corre in maniera diligente mantenendosi nella scia del compagno, lottando per quasi tutta la gara con Raikkonen. Un solo errore al sabato, quando finisce a muro sul bagnato. Ma ci può stare.

Fernando Alonso: voto 7. Fa il suo dovere, osservando le disposizioni del team nel non correre alcun rischio e cercare di portare la macchina al traguardo. Lui alla fine cerca di evidenziare il lato positivo, anche se in cuor suo teme di dover affrontare l'ennesima stagione in salita. Peccato che la pazienza (e non solo la sua) abbia un limite.

Nico Hulkenberg: voto 7. Trascorre tutto il week-end nelle parti alte della classifica, mentre il suo compagno di squadra viene dato per disperso. Ormai è un top driver, peccato che la macchina non sia mai all'altezza del suo talento. Ma le soddisfazioni non gli mancheranno.

Valtteri Bottas: voto 7. Commette un solo errore (grave), quando tocca il muretto bucando la sospensione destra e dicendo addio ad un possibile (almeno) quarto posto. Per il resto, è il pilota che più fa divertire in pista: non soltanto per i traversi, ma anche per la capacità di sorpassare laddove gli altri sono troppo timorosi.

Jean-Eric Vergne: voto 7. Alla fine conquista un buon ottavo posto tenendosi alle spalle (di poco) il compagno di squadra. Peccato per quell'errore che gli costa la posizione nel finale in favore di Raikkonen. Deve stare molto, ma molto attento a Kvyat.

Felipe Massa: voto 6. Viene sbattuto fuori alla prima curva da kamikaze-Kobayashi, in una gara dove avrebbe potuto fare bene. Le qualifiche sono leggermente al di sotto delle aspettative, ma riesce comunque a piazzarsi nel Q3, peccato che la sua gara duri solo poche centinaia di metri.

Max Chilton: voto 6.Venti gare consecutive al traguardo: la striscia positiva dell'inglese continua ad allungarsi. Di più non può fare, anche perché nonostante le buone speranze la Marussia sembra destinata ad un'altra stagione nelle retrovie.

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