E alla fine, a sole 24 ore dall'inizio della prima sessione di prove libere del Gp Usa, la Lotus ha finalmente comunicato ufficialmente quello che ormai era apparso chiaro negli ultimi giorni: non sarà Davide Valsecchi a sostituire Kimi Raikkonen nelle ultime due gare del Mondiale, bensì Heikki Kovalainen, attuale terzo pilota del team Caterham. La beffa per il pilota brianzolo è arrivata alla fine di un lungo tira e molla, con la Lotus che, una volta avuta conferma del forfait di Iceman, ha dapprima cercato inutilmente di anticipare l'arrivo di Hulkenberg, dopodichè ha scelto di puntare sull'esperto pilota finlandese, non senza essersi prima rivolta, secondo la stampa tedesca, persino ad un certo Michael Schumacher. Di fronte ad un mercato piloti, dunque, che vede scendere sempre più l'età media dei piloti, con diverse scuderie che in chiave 2014 (vedi McLaren, Sauber e Toro Rosso) hanno già scelto di puntare su degli esordienti, la Lotus effettua una scelta che lascia decisamente perplessi, decidendo di affidarsi ad un pilota di sicuro affidamento ma comunque fuori dal giro dei Gran Premi da quasi un anno. Il tutto a discapito del proprio test-driver, al quale non è bastato il fatto di aver vinto un titolo in Gp2 e di aver fedelmente seguito il lavoro della squadra durante tutta la stagione, per meritarsi una chance che a molti sarebbe apparsa come la scelta più logica. Perchè, diciamoci la verità, al di là dei pur legittimi sentimenti nazionalistici, Valsecchi meritava davvero un'opportunità: ma i vertici del team, con Boullier in testa, evidentemente la pensavano diversamente, essendosi gettati subito alla ricerca di un pilota "esperto" ed in grado di "portare punti", nel tentativo di scalata al secondo posto in Classifica Costruttori. Peccato che proprio lo stesso Team Principal avesse scelto di ingaggiare lo scorso anno il quasi-esordiente Grosjean (vuoi perchè supportato dalla compagnia petrolifera francese che sponsorizza il team), decidendo di confermarlo anche per questa stagione nonostante una prima annata a dir poco difficile, e senza dimenticare che a Monza 2012 fu chiamato il francofono D'Ambrosio (ovvero l'allora terzo pilota del team) a sostituire lo squalificato Grosjean. Insomma, si tratta di una decisione che, seppur rispettabile, non appare coerente nè soprattutto riconosce il giusto merito a Davide Valsecchi, il quale a questo punto farà bene a trovarsi presto un'altra sistemazione presso la quale poter esprimere il proprio talento. Un esito che lascia l'amaro in bocca anche ai molti sportivi italiani, che speravano di poter rivedere un proprio pilota tornare in Formula 1 dopo quasi due anni di assenza: un'immagine desolatamente emblematica di un Paese finito decisamente in secondo piano, politicamente ed economicamente parlando, nel Circus della Formula 1.

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