Dopo l'annuncio del suo ritiro al termine della stagione 2015, l'austriaco lo scorso anno ha disputato solamente la 24 ore di Daytona con la Riley Ford del team Chip Ganassi (in coppia con Lance Stroll, Brandon Hartley e Andy Priaulx) pur rimanendo indissolubilmente legato alla casa giapponese con cui ha disputato le sue ultime stagioni nel Mondiale Endurance. I test ufficiali in corso di svolgimento nel Tempio della Velocità brianzolo rappresentano dunque una ghiotta occasione per scambiare due chiacchiere sul mondo Toyota e sul futuro della categoria.

Alex, siamo alla vigilia di una nuova stagione e di una nuova avventura per Toyota nel Mondiale Endurance. Quali sono gli obiettivi per quest'annata ormai alle porte?

Beh, prima di tutto completare gli ultimi tre minuti di ogni gara... (il chiaro riferimento va all'epilogo della scorsa 24 ore di le Mans, ndr). Ovviamente dovremo cercare di essere sempre nella posizione ideale per poter vincere. Sappiamo che ogni anno è estremamente impegnativa la sfida per il successo: non si tratta di una semplice lotta tra due competitor, ma anche di badare all'affidabilità, verificare che i piloti non facciano errori e così via. Ci sono sempre molte incognite da tenere in considerazione, specialmente quando si tratta di affrontare gare lunghe 24 ore. Ma al tempo stesso si tratta di una sfida eccitante: siamo consapevoli delle difficoltà ma al tempo stesso pronti per affrontarle. Credo che ci presentiamo al via di questa stagione con un ottimo livello di preparazione.

Se potessi scegliere tra una vittoria a Le Mans ed il successo finale in campionato, quale opzione sarebbe la più gradita?

Diciamo che se si vince a Le Mans poi si hanno anche delle ottime possibilità di conquistare il campionato, visto che in tale occasione viene assegnato il doppio punteggio. Ma se proprio dovessi effettuare una scelta, credo che in termini di prestigio, fascino e competizione quest'ultima cadrebbe sulla 24 ore. Essa ti regala delle sensazioni difficilmente ripetibili in altri contesti.

Dopo il ritiro di Audi, come vedi il futuro della categoria, soprattutto per quanto riguarda la classe LMP1?

Ovviamente ci piacerebbe avere tre, quattro o cinque case contemporaneamente impegnate nella competizione. La realtà con cui attualmente dobbiamo fare i conti è questa, ma non bisogna dimenticare che in passato abbiamo assistito a delle battaglie straordinarie per il successo tra Peugeot e Audi, pertanto sono convinto che potrà accadere lo stesso quest'anno tra Porsche e Toyota. Al tempo stesso ci sarà una bagarre molto accesa sia in LMP2 che in GT, per cui credo che sarebbe solo un lusso avere ulteriori case impegnate in LMP1. Sono comunque certo che al pubblico farebbe solo piacere avere un maggior numero di vetture impegnate in questa categoria, poiché esse sono le più veloci, le più potenti e in sostanza le più ammirate. Ma credo che ci sarà davvero da divertirsi quest'anno".

Da Monza - Marco Privitera