La Formula 1 prepara il proprio debutto in terra russa sulla nuovissima pista di Sochi, vicino al Mar Nero, già sede delle Olimpiadi invernali 2014. Il tracciato è stato ultimato da poco, per cui non sono disponibili dati reali; tuttavia Pirelli, in collaborazione con i Team, ha effettuato delle simulazioni computerizzate per prepararsi alle sollecitazioni della pista e definire le possibili strategie.

Per il Gran Premio di Russia, Pirelli ha scelto il P Zero White medium ed il P Zero Yellow soft: combinazione vista l’ultima volta in occasione della gara di Spa. Sochi è un circuito da velocità medie e con numerose curve, tra cui una ispirata alla famosissima curva 8 dell’Istanbul Park, che scarica un’enorme quantità di energia sullo pneumatico anteriore destro. In totale ci sono dodici curve a destra e sei a sinistra, con un rettilineo di 650 metri tra la prima e la seconda curva sul quale le monoposto possono raggiungere velocità massime vicine ai 320 km/h. La velocità media si aggira, invece, intorno ai 215 km/h. Il circuito è stato progettato dal noto architetto Hermann Tilke, ma non assomiglia a nessun altro tracciato presente nel calendario, anche se ha qualcosa in comune con Valencia (tracciato in calendario fino al 2012); come Montreal e Melbourne, è una pista semi-permanente.

Il P Zero White medium è uno pneumatico “low working range”, in grado di raggiungere prestazioni ottimali anche a basse temperature. Il P Zero Yellow soft, invece, è uno pneumatico “high working range”, adatto a temperature più elevate. In questo periodo dell’anno, a Sochi le temperature ambientali si aggirano intorno ai 15-20 gradi centigradi. Una delle ragioni per cui il nuovo asfalto è così scivoloso è che gli oli utilizzati per produrre il bitume tendono a salire a galla, creando quasi una pellicola invisibile sulla parte superiore del tracciato. Con il tempo, questi oli tenderanno a dissolversi e la superficie diventerà più abrasiva. Se dovesse piovere (possibilità non remota in questo periodo dell’anno) la pista sarà particolarmente insidiosa. Con i suoi 5,853 chilometri, il circuito di Sochi è il terzo in calendario per lunghezza, dopo Spa e Silverstone. Circa 1,7 di questi chilometri si dipanano su strade cittadine; la gara sarà di 53 giri.

Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli: “La Russia è un territorio chiave per Pirelli, come per tutte le principali aziende automotive del mondo; siamo, quindi, molto contenti di correre il primo Gran Premio di Russia che rappresenta una pietra miliare nella storia di questo sport.
Dal punto di vista delle gomme, sarà una sfida interessante: c’è una grande varietà di curve che metteranno alla prova ogni aspetto delle prestazioni delle nostre coperture. Come per gli altri Gran Premi, anche qui ci aspettiamo tra i due e i tre pit stop, e la nostra scelta delle gomme è andata proprio in questa direzione. In termini di energia scaricata sulle gomme, il circuito russo è medio e le rilevazioni indicano anche un basso livello di abrasività dell’asfalto. Per quanto riguarda il meteo, si prevedono temperature miti.
Correre su un circuito nuovo è sempre emozionante; avremo un’idea di quello che ci aspetta solo lì, per questo le prove libere saranno ancora più importanti”.

Jean Alesi, consulente tecnico Pirelli: “Grazie alla tecnologia di simulazione disponibile oggi, è molto più facile per i piloti, per i Team e, ovviamente, per il fornitore di gomme prepararsi per un nuovo Gran Premio rispetto ai miei tempi. Ma esiste sempre una grande differenza tra la realtà e il mondo virtuale: una simulazione non potrà mai replicare ogni cosa. Quindi, sarà importante per i piloti e per gli ingegneri ispezionare attentamente il circuito: per comprendere la natura della pista, devi toccarla e sentirla.
Il primo giorno, in particolare, la pista sarà molto sporca e difficile da guidare; quindi, sarà complicato avere la giusta idea sul set-up delle vetture e sulle caratteristiche degli pneumatici”.

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