L'incidente è avvenuto nella tarda serata di ieri, mentre era in corso di svolgimento una gara di Midget Car (monoposto in stile buggy che danno vita a competizioni su ovali in terra battuta), disciplina nella quale Clauson era considerato tra i maggiori specialisti, avendo già conquistato quattro titoli nazionali e colto svariate affermazioni sui circuiti più prestigiosi, compreso quello di Belleville dove stava tentando di difendere il proprio primato. Clauson stava lottando per la vittoria quando ha perso il controllo della propria vettura finendo per urtare la barriera esterna e ribaltandosi più volte. Una dinamica piuttosto comune in questo tipo di competizioni, se non fosse che in questo caso un avversario sopraggiungente nulla ha potuto per evitare il mezzo fermo in mezzo al tracciato, finendo per colpirlo in maniera estremamente violenta. Sono stati necessari circa 30 minuti per estrarre il californiano, apparso subito in condizioni gravissime, dalla propria monoposto, prima di procedere con il trasporto in elicottero presso il centro ospedaliero più vicino.

Purtroppo, pochi minuti fa un comunicato diramato dalla famiglia ha confermato la scomparsa del pilota: "La scorsa notte abbiamo dovuto dire addio al nostro amato Bryan. E' stato circondato fino all'ultimo dall'affetto di familiari ed amici e siamo grati di aver potuto condividere questi ultimi momenti con lui. Bryan ha lottato fino all'ultimo con la stessa determinazione mostrata al volante delle tante vetture che ha condotto fino alla victory lane. (...) Siamo consapevoli che il nostro Bryan era anche il vostro, pertanto sarà possibile rendergli un omaggio presso l'Indianapolis Motor Speedway con modalità che comunicheremo presto".

E proprio sul mitico ovale dell'Indiana Clauson era stato protagonista per ben tre volte della 500 Miglia, partecipando alle edizioni 2012, 2015 e 2016 dell'appuntamento più prestigioso del campionato IndyCar. Proprio quest'anno aveva ottenuto il suo migliore piazzamento sotto la bandiera a scacchi (23°) con il Jonathan Byrd's Racing, anche se i suoi maggiori successi li aveva colti sulla scena degli ovali short-track, dove aveva in programma quest'anno di partecipare a circa 200 gare. Unanime il cordoglio da parte del motorsport statunitense, con numerosi amici e colleghi che hanno espresso il proprio pensiero attraverso Twitter: tra i primi a farlo Tony Kanaan, Max Chilton, Graham Rahal, Simon Pagenaud, Conor Daly e molti altri. Sempre a proposito di social network, assume toni quasi beffardi l'ultimo tweet postato dal pilota californiano solo poche ore prima del suo incidente fatale, nel quale sottolineava la sicurezza del suo telaio e l'ottimo lavoro del suo team nel riparare la vettura dopo un incidente, grazie al quale avrebbe potuto prendere parte a quella che, purtroppo, si è rivelata essere la sua ultima corsa.

Marco Privitera