La cronaca. Allo start è abilissimo Scott Dixon a mantenere la leadership conquistata nella Fast Nine della settimana scorsa, con Will Power immediatamente dietro di lui dopo aver recuperato ben 7 posizioni. Non buona la partenza di Fernando Alonso che perde un paio di posizioni ma che comunque rimane nel pacchetto di mischia, seguito dai compagni di scuderia Takuma Sato e Marco Andretti. La testa della gara cambia padrone giro dopo giro con i piloti intenti a risparmiare etanolo anche in vista dei primi pit stop che, infatti, arrivano intorno al giro 30 e che, al rientro in pista, portano Alonso in testa alla 500 miglia. Lo spagnolo, come da strategia, si alterna al comando con Alexander Rossi e con Takuma Sato immediatamente dietro di loro, mentre non sembrano reggere il passo Ed Carpenter e Tony Kanaan. Passato il quarto di gara Jay Howard finisce a muro e nel procedere verso il centro della pista, con la propria vettura oramai incontrollabile, viene centrato in pieno dall'accorrente Scott Dixon che decolla sulla Dallara dello statunitense, impattando contro le barriere protettive e terminando la propria corsa, dopo un ribaltamento, senza il propulsore volato via nel terribile schianto. Per il neozelandese solo un grosso spavento ma nessuna conseguenza fisica. Dopo 20 minuti circa di interruzione la bandiera verde sancisce la ripresa delle ostilità che, però, dura giusto un paio di giri, visto che la Direzione Gara è costretta a chiamare una nuova caution. Conor Daly finisce a muro in curva 3 dopo un tentativo di sorpasso all'esterno e un detrito perso dalla sua vettura fa finire in testacoda anche Jack Harwey: ritiro per entrambi.

Altra ripresa e altra caution dopo un solo giro a causa di detriti in pista lasciati, probabilmente, da vetture in lotta tra loro in occasione della ripartenza. Quasi tutti i piloti ne approfittano per rientrare ai box eccetto Will Power, Max Chilton ed Helio Castroneves che decidono di rimanere in pista, con l'inglese ex-F1 abilissimo a portarsi al comando una volta ripartita la gara. Ma la sua P1 dura veramente poco visto che sale in cattedra Ryan Hunter-Reay che con Alexander Rossi si alterna al comando della gara, prima che quest'ultimo, con la sua sosta ai box, inauguri la seconda tornata di pit stop. La classifica non viene stravolta per niente e vede Hunter Reay in testa con un margine di quasi 4 secondi su Rossi e Alonso, distacco che viene azzerato del tutto a causa di Buddy Lazier che finisce in testacoda urtando le bandiere e neutralizzando la corsa. Dopo la green flag e l'immediata caution (per detriti in pista) la corsa alla seconda ripartenza perde uno dei maggiori protagonisti: Ryan Hunter-Reay con il propulsore in fumo prende la via della pit lane abbandonando mestamente la 500 miglia. Anche la successiva ripartenza è vanificata da un'altra caution, necessaria per rimuovere i detriti lasciati in pista dalle vetture di Carpenter e Aleshin venuti a contatto in curva 1. 

Si arriva nell'ultimo quarto di gara con Chilton, Davison e Kimball al comando (e con una sosta in meno) seguiti da Castroneves che, grazie ad una strategia azzeccata, si è portato nelle posizioni di vertice. L'inglese rientra in pista, dopo la sua sosta, proprio quando la Pace Car deve nuovamente rientrare in pista a causa dei ritiri di Kimball e Karam, cosa che avvantaggia e non poco Chiton che, alla green flag, si ritrova in testa. A 20 giri dal termine finisce l'esperienza USA per Fernando Alonso tradito, nuovamente, da un motore Honda, con il pubblico americano che tributa una vera standing ovation allo spagnolo, vero grande protagonista della 500 miglia numero 101. Gli ultimi 18 giri vedono Chilton, Castroneves e Sato battagliare tra loro per la prestigiosa vittoria con il giapponese che, a 5 giri dal termine, si porta al comando non lasciandolo più fino alla bandiera a scacchi dove transita per primo, riscattando la beffa del 2012 dove finì a muro all'ultimo giro. Piazza d'onore per Helio Castroneves con il rookie Ed Jones sul podio alla prima esperienza sullo speedway dell'Indiana, poi Max Chilton (4°), Tony Kanaan (5°), Juan Pablo Montoya (6°), Alexander Rossi (7°), Marco Andretti (8°), Gabby Chaves (9°) e Carlos Munoz (10°) a chiudere la Top Ten. Ritirati Will Power, James Hinchcliffe, Josef Newgarden, Oriol Servia e JR Hildebrand coinvolti in una carambola a 15 giri dal termine.

In classifica generale Helio Castroneves si porta in testa con 245 punti seguito da un terzetto composto da Simon Pagenaud, Takuma Sato e Scott Dixon a 234 che avranno immediatamente la possibilità di rosicchiare punti al brasiliano, visto che si tornerà in pista già nel prossimo weekend con il double header di Detroit.

 

Vincenzo Buonpane

 

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