Sarà stato un inverno di meditazione e voglia di rivalsa quello trascorso da Juan Pablo Montoya, che l'anno scorso si era visto sfuggire il titolo IndyCar all'ultima gara in favore di Scott Dixon. Il colombiano, strategicamente perfetto, con la grinta che lo contraddistingue ha trionfato per la seconda volta a St. Petersburg, appuntamento d'esordio della stagione 2016, precedendo il compagno Simon Pagenaud e regalando a Roger Penske la prima doppietta stagionale. 

La cronaca. La stagione 2016 dell'Indycar si apre con il clamoroso forfait del poleman Will Power che, in seguito a dei malori accusati a causa dell'incidente occorsogli nella libere del venerdì, è costretto in extremis a rinunciare alla gara, venendo rimpazziato da Oriol Servia. Dalla pole position scatta quindi Simon Pagenaud, il quale tiene agevolmente a bada i compagni di team Juan Pablo Montoya, Helio Castroneves ed il resto del gruppo.

La gara è abbastanza lineare e nemmeno i pit stop cambiano posizioni che sembrano consolidate: l'unico sussulto lo provocano Luca Filippi e Ryan Hunter-Reay, con il pilota italiano che nel tentativo di superare il collega del team Andretti lo colpisce alla posteriore sinistra rovinando un'appendice aerodinamica.

Al giro 46 la prima caution stagionale, con Marco Andretti che nel tentativo di superare proprio Filippi viene a contatto con la vettura del team Coyne, rovinando la gara di entrambi. Nemmeno il tempo di riporre la green flag che è già tempo di una nuova caution, questa volta causata da Rahal e Munoz che, venuti a contatto, creano un colossale ingorgo che di fatto ostrusice il tracciato e il proseguimento della gara.

Di tutto questo trambusto a beneficiarne è Conor Daly che, grazie ad una sosta anticipata, si issa al comando delle operazioni: ma evidentemente l'emozione gioca un brutto scherzo al rookie che alla green flag viene superato da Montoya, il quale si invola verso la leadership  favorito anche dallo stesso Daly che frena la rincorsa di Pagenaud nei confronti del compagno di squadra. Dopo l'ultima tornata di soste ai box la situazione vede ben tre Penske al comando, mentre sia per Conor Daly che per il suo compagno di squadra Filippi finiscono le ambizioni di piazzamento di prestigio: per il deb è fatale la sosta che gli fa perdere parecchi secondi, mentre per Luca sono evidenti i problemi della sua monoposto in seguito al contatto con Andretti.

Montoya va a vincere la gara, bissando così il successo di 12 mesi fa, precedendo Pagenaud e Hunter-Reay che a poche tornate dal termine riesce a sopravanzare un Castroneves in perenne affanno. Dietro di loro un ottimo Mikhail Aleshin (5°), Takuma Sato e il campione in carica Scott Dixon che, condizionato da una lunga sosta ai box per pulire le prese d'aria della sua vettura, riesce comunque a limitare i danni. Chiudono la top ten Munoz, Kanaan e Charlie Kimball.

Prossima tappa per l'Indycar il 2 aprile sull'ovale di Phoenix, dove nei test pre stagionali il più veloce è risultato Helio Castroneves e dove è lecito attendersi un'altra prestazione maiuscola del team Penske. Anche se l'Indycar ci ha storicamente insegnato che nulla è scontato.

 

Pos.  Pilota Team Tempo  
1.  JP. Montoya Penske 2:13:28.465  
2.  S. Pagenaud Penske +2.330  
3.  R. Hunter-Reay Andretti +8.876  
4.  H. Castroneves Penske +9.323  
5.  M. Aleshin SPM +9.716  
6.  T. Sato Foyt +26.037  
7.  S. Dixon Ganassi +40.705  
8.  C. Munoz Andretti +55.945  
9.  T. Kanaan Ganassi +59.120  
10.  C. Kimball Ganassi +1 Giro  
11.  J. Hawksworth Foyt +1 Giro  
12.  A. Rossi Andretti +1 Giro  
13.  C. Daly Coyne +1 Giro  
14.  S. Pigot RLLR +1 Giro  
15.  M. Andretti Andretti +1 Giro  
16.  G. Rahal RLLR +1 Giro  
17.  M. Chilton Ganassi +1 Giro  
  Ritirati      
18.  O. Servia Penske +1 Giro  
19.  J. Hinchcliffe SPM +1 Giro  
20.  L. Filippi Coyne +2 Giri  
21.  S. Bourdais KVSH +23 Giri  
22.  J. Newgarden ECR +63 Giri