Indianapolis non perdona. E nemmeno manca di regalare emozioni forti, condite dal sapore di una grande impresa sportiva o da quelle del dramma agonistico. Ne sanno qualcosa Fernando Alonso e Sebastien Bourdais, due piloti che nel corso delle rispettive carriere hanno vinto tanto (due titoli mondiali in Formula 1 il primo, quattro campionati CART il secondo), ma capaci di salire alla ribalta dopo le qualifiche di ieri per motivi loro malgrado ben diversi. Lo spagnolo ha stupito tutti, ottenendo al termine dei propri quattro giri di qualifica il settimo riscontro assoluto alla media di 230.034 mph e conquistandosi così il diritto di partecipare agli shoot-out in programma oggi, i quali riserveranno ai nove piloti più veloci la possibilità di giocarsi le prime tre file dello schieramento e di conseguenza l'ambitissima pole position. Fernando è cresciuto a vista d'occhio in questa settimana: merito di un processo d'apprendistato portato avanti con sapiente giudizio, dapprima con la necessaria cautela e successivamente spingendo sempre più sul pedale del gas, al punto da risultare tra i più veloci in assoluto nelle ultime sessioni di libere e guadagnarsi con merito l'accesso nella Fast Nine, unico rookie a riuscire nell'impresa quest'anno.

Con lui, a fargli compagnia nella serata italiana ci saranno piloti dall'esperienza ben più corposa sull'ovale dell'Indiana: Ed Carpenter, autore della migliore prestazione assoluta alla media di 230.468 mph, quindi il giapponese Takuma Sato, il pluri-campione Scott Dixon, JR Hildebrand ed il vincitore dell'edizione 2016, Alexander Rossi. A seguire Will Power, quindi a seguire lo stesso Alonso il "sempreverde" Tony Kanaan e Marco Andretti, ultimi due a conquistare l'accesso agli shoot-out.

Della partita non sarà invece Sebastien Bourdais, autore di un violentissimo incidente proprio durante il terzo dei suoi quattro giri di qualifica. Il pilota francese ha accusato un improvviso sovrasterzo all'altezza di curva 2, reagendo con una rapida correzione che lo ha spedito dritto contro le barriere con un angolo d'impatto molto brutto, assai simile a quello dell'incidente di Hinchcliffe nel 2015. L'urto è stato violentissimo, seppur attutito dalle safer barrier che con ogni probabilità hanno evitato all'ex-pilota della Toro Rosso conseguenze ben peggiori. Estratto dalla vettura, il francese è stato immediatamente trasportato al Methodist Hospital di Indianapolis, dove gli sono state diagnosticate fratture multiple al bacino e all'anca destra che richiederanno un intervento chirurgico. Il pilota è comunque rimasto sempre vigile e cosciente, ma è facile ipotizzare lunghi tempi di recupero vista la complessità delle ferite riportate. 

Una brutta tegola sulla Indy 500 che così perde uno dei suo principali protagonisti (Bourdais era stato il più veloce nelle prove di venerdì e si trovava attualmente al settimpo posto in classifica dopo aver vinto la tappa inaugurale di St. Petersburg), ma confermando ancora una volta la sua fama di gara spietata e senza appelli. Appuntamento alla serata italiana per determinare il definitivo schieramento di partenza: dapprima scenderanno in pista i piloti qualificatisi dalla 10° alla 32° posizione (vista l'assenza di Bourdais), quindi sarà la volta dei primi nove che si giocheranno le prime tre fila e, soprattutto, la pole position dell'edizione 101.

Marco Privitera

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