Si corre a Sochi, ma la mente è ancora a Suzuka. In seguito a quanto accaduto domenica scorsa sul tracciato nipponico, la FIA ha indetto una conferenza stampa per chiarire la propria posizione in merito al drammatico incidente occorso a Jules Bianchi nelle fasi finali (e concitate) del Gran Premio del Giappone.

A prendere la parola è stato il Direttore di Gara nonché delegato della Sicurezza, Charlie Whiting, il quale (con Jean Todt seduto al proprio fianco) nel corso del suo intervento ha richiesto l’assenza delle telecamere e ha mostrato ai giornalisti presenti un video delle riprese a circuito chiuso del circuito, nel tentativo di illustrare meglio quanto accaduto.

Come premessa, Whiting ha voluto precisare che Bianchi ha rallentato, rispettando quindi il regime di bandiere gialle. Questi i passi salienti delle sue dichiarazioni: “Non c’è stata subito la safety-car perchè la Sauber era già stata quasi completamente rimossa in quanto era in procinto di essere posizionata oltre le barriere. Ad ogni modo, la distanza tra la pista e la Sauber, uscita poco prima, era ampia. Riguardo il trattore, esso è stato fatto uscire sotto la responsabilità della direzione gara ed è sempre stato sotto il suo controllo. Ciò nonostante, in futuro i mezzi “pesanti” verranno gestiti con cautela estrema. Eventuali rimedi? Stiamo pensando ad un limitatore che automaticamente riduca la velocità delle vetture in base al pericolo in pista. I contesti in cui verrebbe applicato sono in fase di studio. L’avvio della gara non è stato affatto una delle cause dell’incidente. Il problema dell’eventuale mancanza di luminosità ambientale non ha influito in nessun modo. Vorrei precisare che non è vero che Felipe (Massa, n.d.r.) stava urlando in radio al fine di congelare la gara con la safety car. Questa sua richiesta è arrivata soltanto una volta. Sono stati alcuni team, invece, che ci hanno manifestato in precedenza le loro preoccupazioni per la luce che stava calando.”

Una presa di posizione che dimostra come, per l’ennesima volta, la FIA non si sia voluta assumere alcuna responsabilità per quanto accaduto, adducendo alla sfortuna ed alle coincidenze le reali cause del drammatico avvenimento. L’opinione di tanti appassionati, però, è molto differente.

Vincenzo Buonpane

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