Gara 1. I colpi di scena iniziano già prima dello start con la Lamborghini FFF Racing, guidata da Liuzzi, che prende fuoco a causa di una perdita di benzina già durante il giro di schieramento.

A partire dal palo è la Ferrari del danese Mac che al pronti-via viene presa a sandwich da Onslow-Cole (Mercedes) e Augusto Farfus (al debutto della categoria con la BMW del Teo Martin), con quest'ultimo che passa in testa alla gara. Nel parapiglia della partenza c’è uno stravolgimento della classifica: a seguire Farfus ci sono Bell (McLaren), Mac (Ferrari), Venturini (Lamborghini) risalito in quarta posizione, Tappy (McLaren), Costa (Lexus), Onslow-Cole (Mercedes) sceso addirittura in settima posizione, De Narda (Lamborghini) e Liberati (Lamborghini).

Al secondo passaggio Costa attacca Tappy e artiglia il quinto posto, mentre Sini (Aston Martin) è costretto a raggiungere i box al rallentatore per una foratura. Iniziano la rimonta sia Mac che supera Bell portandosi in seconda posizione, sia Onslow-Cole che si riavvicina al gruppo di testa attaccando Costa. Nel frattempo Liberati e Bouveng (BMW) entrano in bagarre favorendo il ritorno di Fontana sulla Lamborghini dell’Imperiale. Ad abbandonare la compagnia sono i fratelli Farnbacher, su Lexus, per problemi di sterzo, e Sini per problemi ai freni.

Mac, dopo una sequenza di giri veloci, inizia ad attaccare Farfus che, nonostante sia in crisi di gomme, si difende strenuamente; il duello ravvicinato tra i due è spettacolare, ricco di sorpassi e contro-sorpassi, con il pilota della Ferrari che cerca di sfruttare ogni centimetro di pista per sopravanzare l'alfiere BMW.

All'apertura della finestra per il cambio pilota i primi cinque sono racchiusi in pochi secondi con Bell che, cercando di sopravanzare Mac, arriva lungo alla staccata facendosi superare da Venturini e Onslow-Cole. Il primo a rientrare, nel gruppetto di testa, è Mac che cede il volante a Ramos, mentre Farfus entrando ai box, al diciottesimo passaggio, è costretto al ritiro: la BMW, perdendo olio sui freni incandescenti già da alcuni giri viene infatti avvolta da una nube di fumo.

Dopo il cambio piloti a comandare le danze ci pensa Ramos con cinque secondi di vantaggio su Pierburg (subentrato al bravissimo Onslow-Cole) che, a sua volta, precede Biagi (entrato al posto del consistente Venturini) di due secondi.

A rianimare la gara ci pensa Cioci (Ferrari) che supera Benam per la decima posizione e poi la Bentley di Witt. Al ventiquattresimo passaggio Biagi supera Pierburg che non oppone resistenza (essendo della categoria ProAm), mentre uno scatenato Postiglione (subentrato a Fontana) ha la meglio su Balfe (McLaren).

Ad animare gli ultimi passaggi di gara ci pensano il tandem Rueda (BMW) e Ling (Lamborghini) ed il terzetto composto da Postiglione, Balfe e Cioci, con il potentino della Lamborghini Imperiale che è costretto al ritiro. Ling non riesce a contenere un arrembante Cioci che riesce ad issarsi al sesto posto (e secondo di classe ProAm), mentre Hellmeister (Mercedes) supera Balfe.

La Top-5 è così composta da Ramos, Biagi, Pierburg (primo di classe ProAm), Frommenwiler (su Lexus) e Rueda. Nella classe Am nuova vittoria per la Ferrari del team Kaspersky di Rizzo-Moiseev, a seguire Konrad-Hrachowina e Basso-Balbiani entrambi su Mercedes.


CLASSIFICA GARA-1
 

Gara 2. La seconda manche vede lo schieramento privo della Lamborghini dell’FFF Racing e dell’unica Bentley presente nel campionato. A partire dalla prima piazzola è Caldarelli (Ferrari) autore di un giro perfetto, seguono la Mercedes di Jager e Cioci (Ferrari). Partenza ordinata per le prime file, ma già nell'arco del primo giro alcuni piloti tagliano la prima chicane creando scompiglio: tra di essi, da segnalare il dritto di Ling alla curva Mistral. Postiglione è costretto ad accodarsi a Rueda ed Hellmeister ma resiste agli attacchi di Ledogar, mentre Biagi ritorna su Ramos, con le Lexus molto attardate al termine della prima tornata.

Finalmente alla quinta tornata Postiglione rompe gli indugi attaccando deciso Hellmeister e prendendo la quinta posizione. Un indiavolato Ramos passa Frommenwiler e si tuffa all'inseguimento di Beirao da Veiga sorpassandolo dopo essere andato a contatto, nel frattempo Caldarelli incrementa il distacco a suon di giri veloci.

L’alfiere della BMW è costretto al ritiro, mentre a Ramos viene comminata una penalizzazione di dieci secondi. Per la Lexus dei fratelli Farnbacher il weekend è decisamente storto: sono costretti al ritiro per lo stesso problema di gara-1 (sterzo).

A tenere vivo lo spettacolo ci pensa il quartetto composto da Frommenwiler, Biagi, Rizzo e Ling in lotta per la nona posizione. All'apertura della finestra del cambio pilota i primi ad entrare sono gli equipaggi McLaren con Bell e Tappy che, appena usciti, innescano una battaglia senza esclusione di colpi.

Rueda rientra ai box cercando l’undercut nei confronti di Caldarelli che, a sua volta, ritarda l'ingresso ai box ed insieme a Postiglione sono gli ultimi piloti di testa ad effettuare il cambio. Benché uscito primo, Songyang (entrato al posto di Caldarelli) subisce il sorpasso da parte di Bouveng (al posto di Rueda) che si invola verso la bandiera a scacchi.

Fontana (subentrato a Postiglione) mantiene la terza posizione, mentre a seguire ci sono Hahn, Plachutta, Perazzini, West, Venturini e Sini. Un Perazzini in palla cerca il sorpasso ai danni della Mercedes di Hann (entrambi di classe ProAm), ma arriva lungo ed è costretto a riaccodarsi. Ottima performance per l'equipaggio del Kaspersky Motorsport che cala il poker in classe Am in quattro gare effettuate.

CLASSIFICA GARA-2

Nel prossimo appuntamento all’Hungaroring (a Budapest) si preannunciano scintille visto che la classifica generale si è accorciata, con Costa-Frommenwiler leader con soli tre punti di vantaggio su Biagi-Venturini, e quattro su Rueda-Bouveng, Ramos-Mac ed i fratelli Farnbacher.


Michele Montesano