E' stata probabilmente la gara più bella della stagione, sul tracciato più storico dell'automobilismo italiano, a decretare l'esito del Campionato Italiano Gran Turismo Endurance. Dopo tre ore di gara combattute ed imprevedibili, sono stati Roda-Rovera-Fuoco a vincere gara e titolo a Monza con la Ferrari 488 Gt3 di Af Corse.

Una corsa che li ha visti partire sornioni, soprattutto durante il primo stint di Roda, condotto dal comasco a ridosso della top ten. Ma, come già assodato in altre occasioni, le gare di durata non si vincono nei primi giri.

Complice una safety car giunta a ridosso della prima ora per un incidente che ha visto coinvolta una vettura di classe Gt4, la 488 #71 ha iniziato la sua rimonta grazie ad un Rovera in forma smagliante.

Il varesino ha inanellato una serie di giri veloci per portarsi a ridosso dei primi quattro in vista dell'ultimo stint finale, affidato ad Antonio Fuoco. E proprio l'ultima ora si è rivelata decisiva sia per le sorti della gara di Monza che per il campionato assoluto.

Fino a quel momento la prima piazza era stata contesa dalla Lamborghini #63 di Kroes-Tujula-Schandorff, dall'Audi #12 di Agostini-Drudi-Mancinelli e dalla Bmw di Comandini-Zug-Krohn, con gli ultimi due in lotta diretta per il titolo.

Ed è stato proprio un episodio tra Drudi e Krohn a decidere tutto. I due erano impegnati in un entusiasmante "triello" per il primato insieme alla verde Lambo #63.

Un contatto innescato dal romagnolo ha infatti spedito nella ghiaia il pilota finlandese, che con una prodezza ha evitato il contatto con le barriere. Un numero che si è poi rivelato inutile dato che, solo qualche giro dopo, la nera M6 è stata costretta ad una definitiva fermata ai box.

Inevitabile dunque l'under investigation dei commissari, che dopo qualche istante hanno inflitto una penalità all'Audi #12. Tutto questo ha giovato a favore di Fuoco, dato che anche l'equipaggio di Imperiale aveva già sul groppone 5 secondi di penalità per un pit stop irregolare.

In questo modo al driver calabrese è bastato tagliare il traguardo nella seconda posizione "effettiva" con cui è transitato sotto la bandiera a scacchi, per conquistare gara e titolo. Un successo arrivato forse in maniera inaspettata, dato che alla vigilia erano proprio le vetture tedesche le favorite nella contesa.

Entrambe tornano invece a casa con tanta amarezza, sia per Bmw - che vede sfuggire per il secondo anno il titolo - che per Audi Sport Italia. Al termine della gara Drudi non ha nascosto il suo rammarico per una penalità a suo dire troppo eccessiva, che di fatto gli ha negato la possibilità di portare a casa il campionato.

Recriminano anche i portacolori di VSR, giunti a Monza ancora in lizza, ma alla fine terzi al traguardo. Quei cinque secondi aggiuntivi sono stati infatti una pietra pesante per tutta la seconda parte di gara per Kroes-Tujula-Schandorff.

Quarta al traguardo l'altra Huracan di Pulcini-Giammaria-Nemoto, che hanno preceduto la gemella di Imperiale condotta da Galbiati-Altoè-Venturini. Sulla loro corsa ha pesato l'handicap di trenta secondi derivante dai risultati delle altre corse del campionato.

Sesta la Ferrari dei campioni Pro-Am, ovvero quella di Easy Race condotta da Hudspeth-Michelotto-Greco. Da segnalare la gara sfortunata delle Mercedes di Antonelli.

La Amg #90 di Spinelli-Moiseev è stata vittima di un contatto con la Ferrari #25 quando era saldamenti in lizza per la vittoria. La sorella condotta da Francesa Linossi è stata protagonista di un incidente alla Roggia nei primi giri. In Gt4, invece, successo per la Porsche Cayman di Ebimotors di Castro-Gnemmi-Pera.

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Alessio Sambruna