Un imperdibile tuffo nel passato. La mostra "Grand Prix. Le Monoposto del Campionato di Formula 1", di scena a Modena presso il Museo Casa Enzo Ferrari, è un appuntamento al quale nessun appassionato di motori dovrebbe mancare. Ferrari, Alfa Romeo, Mercedes, Renault, Ligier e tanto altro ancora: basta chiudere gli occhi un attimo per rivedere questi bolidi del passato impegnati sul mitico Nurburgring, sulla vecchia Spa, oppure sui polverosi tracciati degli anni '50. Ma, quasi magicamente, ci si accorge che tali mitiche monoposto sono lì, presenti, a portata di mano, ed allora diventa impossibile non farsi prendere il gusto di osservarne i dettagli tecnici, le caratteristiche aerodinamiche, la geometria delle sospensioni. Tutto questo sarà ammirabile sino al prossimo 30 ottobre grazie all'opera di Giovanni Perfetti, il quale ha raccolto modelli provenienti da musei e dai maggiori collezionisti a livello mondiale per creare una sorta di paddock storico, oltre i luoghi ed il tempo. La mostra sorge nel moderno edificio posto al fianco della storica officina appartenuta ad Enzo Ferrari, all'interno della quale sono oggi custodite diverse reliquie dell'Ingegnere e che è possibile visitare per ripercorrere la vita e la storia del Cavallino Rampante. Il benvenuto ai visitatori viene gentilmente offerto dalla mitica Alfetta, ovvero l'Alfa Romeo 159 protagonista con Farina e poi Fangio degli esordi del Mondiale di Formula 1. E' poi il turno della splendida Mercedes W196, esemplare carenato proveniente direttamente dal museo della casa madre. Ci si perde poi ad ammirare i dettagli nel motore scoperto della Cooper Maserati T81 del biennio 1966-'67, fino ad arrivare ai mitici anni '70, durante i quali le libertà regolamentari diedero ampia possibilità ai progettisti di realizzare vetture innovative percorrendo strade sino a quel momento sconosciute. Vettura simbolo è la Ferrari 312T, dominatrice con Niki Lauda del Mondiale 1976, senza dimenticare la 312 B2 del '72 e nemmeno la Tecno Goral versione '73 nei colori Martini Racing. E poi, come d'incanto, da Modena sembra di passare a Digione, a quel mitico duello tra la Ferrari di Gilles Villeneuve e la Renault di Renè Arnoux: sono ancora lì, quasi ruota a ruota, ancora impegnate a ricordare un pezzo di storia dell'automobilismo. E' poi il turno dell'imbattibile McLaren Mp4/4 del 1988, vincitrice in quell'annata di 15 gare su 16 con Senna e Prost, accompagnata da un'altra Rossa, la 640 a becco di "papera" di Gerhard Berger, vincitrice all'esordio con Mansell a Jacarepaguà. L'ultima monoposto, almeno in ordine di tempo, è tra quelle che tocca di più il cuore, la memoria, i ricordi: è la Williams versione 1994, l'ultima vettura guidata da Ayrton Senna. Un viaggio nella storia di uno sport, in grado di sottolineare l'evoluzione di studi, applicazioni, materiali e idee: un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, e dove tutto è consegnato alla sacralità della memoria.

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