Uno dei temi portanti emersi al termine delle sessioni di prove libere in India è stato sicuramente quello delle gomme. Il fenomeno del blistering ha fatto la propria comparsa mettendo in difficoltà diversi team, costretti a dover sostituire il proprio treno di mescole Soft dopo uno stint durato soltanto pochi giri. Ma in cosa consiste il blistering? E quali sono le sue differenze rispetto ad un altro termine spesso utilizzato nell'ambito degli pneumatici, ovvero il graining? Andiamo con ordine. Il blistering è un processo che si innesca nel momento in cui si sviluppa un surriscaldamento anomalo nella parte interna dello pneumatico, quella situata nella sezione del battistrada. Generandosi nella regione più vivina alla carcassa, esso dà vita alla formazione di una serie di bolle d'aria che provocano un vero e proprio distacco di alcune parti della gomme, di dimensioni più o meno circoscritte. Si tratta di un fenomeno irreversibile che solitamente si verifica al presentarsi di condizioni particolari, specialmente con asfalto particolarmente caldo, ma anche a causa di problemi di assetto o di uno stile di guida particolarmente aggressivo. Anche le condizioni di pista odierne, con un asfalto particolarmente "green" e quindi poco gommato, favoriscono lo scivolamento delle vetture causato dalla carenza di grip, incentivando dunque un simile fenomeno, il quale viene tuttavia spesso contrastato efficacemente grazie ad un particolare trattamento chimico cui vengono sottoposti gli pneumatici. Passando invece al blistering, esso si manifesta molto più di frequente sulle moderne monoposto in Formula 1: si tratta di un processo che si innesca anch'esso in presenza di una pista poco gommata, ma che vede la formazione di riccioli di mescola che vanno a depositarsi sul battistrada, tali da accentuarne il degrado e l'usura. Un tale fenomeno è solitamente causato dall'eccessivo scivolamento dello pneumatico, provocato a sua volta da una temperatura di esercizio troppo bassa o da un assetto non bilanciato, oppure dalle stesse condizioni ambientali con temperature ridotte che impediscono allo pneumatico di scaldarsi a dovere. In entrambi i casi una buona gestione delle gomme da parte del pilota è fondamentale ai fini di prevenire, per quanto possibile, simili problematiche: ecco il motivo per cui gli pneumatici rappresentano, soprattutto in certe piste, una variabile fondamentale in grado di decidere l'esito di un Gran Premio.

{jcomments on}