Al termine dell'appuntamento svoltosi all'Hungaroring, nei pressi di Budapest, anche per la Gp2 Series inizia una pausa estiva di tre settimane, prima di tornare in azione su uno dei tracciati più affascinanti al mondo, quello di Spa-Francorchamps. Sul circuito ungherese non sono mancate comunque le sorprese, con due gare come sempre combattute e molto equilibrate. Nella gara del sabato pomeriggio a passare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato Arthur Pic, alla sua prima e quasi inaspettata vittoria nella categoria, mentre nella sprint race a trionfare è stato un'altro rookie, Stoffel Vandoorne, quest'ultimo però non nuovo al gradino più alto del podio, visto il successo già ottenuto nella corsa inaugurale in Bahrain. All'inizio delle vacanze la situazione in classifica cambia poco, con Palmer sempre leader tra i piloti con ben 192 punti, 43 di vantaggio su Nasr e ben 83 su Vandoorne, il quale scavalca dunque Cecotto. Molto equilibrata anche la situazione in classifica costruttori, con DAMS in vetta con soli 18 punti di margine sul team Carlin.

Gara 1. Nonostante la partenza dal palo, Felipe Nasr non riesce a concretizzare la vittoria. Dopo una bella partenza il brasiliano entra in lotta nella seconda parte di gara con Palmer per la prima posizione, offrendo uno spettacolo davvero notevole al pubblico, soprattutto considerando il fatto che i due sono i principali pretendenti al titolo. Nonostante la bella prestazione, il brasiliano ed il britannico però hanno perso diverse posizioni quando, rientrati ai box rispettivamente al 27esimo e 28esimo passaggio, non hanno più potuto superare gli avversari a causa dell'ingresso in pista della safety-car per un brutto contatto tra Nathanael Berthon e Sergio Canamasas, con quest'ultimo trasportato al centro medico in ambulanza. A trarre vantaggio però da questa situazione ci ha pensato Pic, autore di una gara in risalita dopo la partenza dalla terza posizione, il quale ha potuto approfittare del fatto di essersi fermato ai box nel corso dell'ottavo giro per andare a vincere la corsa. Sul podio a sorpresa anche Stefano Coletti su Racing Engineering e Adrian Quaife-Hobbs con la Rapax, autore di una gara costante fin dalla partenza. Il monegasco però è stato poi penalizzato di 20" al termine della gara per aver ostacolato Julian Leal; stessa penalizzazione anche per il suo compagno di squadra Raffaele Marciello, giunto ottavo sotto la bandiera a scacchi, il quale ha visto quindi sfumare anche la pole position della domenica per aver sorpassato Vandoorne con la safety-car ancora in pista.

Gara 2. In seguito alla penalizzazione di Marciello, a partire dalla pole position nella sprint race è stato Nathanael Berthon, il quale è stato bruciato subito al via da Vandoorne; quest'ultimo, in fuga fin dal primo giro, ha accumulato un distacco tale da poter vincere indisturbato. Questa volta è andata meglio a Palmer e Nasr, partiti rispettivamente dalla quinta e dalla terza posizione, i quali non si sono risparmiati colpi neanche la domenica, con il britannico che ha avuto la meglio sul pupillo del team Carlin nel corso del settimo passaggio per la conquista della seconda posizione. Fuori dal podio quindi il poleman Berthon, che comunque ha ottenuto il miglior risultato personale della stagione, a punti sono andati anche il vincitore di Gara 1 Pic, Conor Daly (alla conquista dei suoi primi punti) e Quaife-Hobbs. Grande rimonta di Marciello, partito diciannovesimo e arrivato nono ai margini della zona punti, grazie anche ai contatti dell'ultimo giro: il primo tra Izawa e Markelov, ed il secondo tra Quaife-Hobbs e Dillmann.

Carlo Luciani

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